Cene Clandestine nasce a Roma solo pochi mesi fa come format di eventi enogastronomici. Semplice. Con cadenza mensile, uno chef diverso improvvisa una cena per gli ospiti prenotati all'interno di uno spazio privato. Ed è subito un piccolo successo. Ci troviamo in zona sud-est, in quella strada che congiunge Casilina e Tuscolana e prende il nome di via del Mandrione. "Ntorno a me che c'è? Quattro muri zozzi, un tavolo, un bidè", descriveva Pasolini. Un tempo quartiere povero, il cui nome testimonia il passaggio dei greggi diretti ai pascoli, oggi il Mandrione ha subito un processo di riqualificazione grazie agli sforzi del suo comitato di quartiere. Cene Clandestine nasce qui, in un grande e luminoso open space, all'interno di uno studio fotografico. Il suo ideatore è Pippo Onorati, fotografo, designer, regista, comunicatore, giornalista. Le parole chiave sono convivialità, qualità e beneficienza. Ma soprattutto divertimento.
Si tratta di un calendario di appuntamenti mensili. Ogni cena in programma, uno chef nuovo. Gli ospiti, quaranta al massimo, possono prenotarsi su internet e vengono fatti accomodare nel lungo tavolo centrale. Occhio: ognuno deve portare una tovaglia. Il costo della cena è di 60 euro, devoluti in beneficenza, fatta eccezione per le spese vive.
La prima cena, il 28 Febbraio, ha visto come protagonisti Franco Aliberti e Andrea Muccioli, la coppia in procinto di aprire il ristorante E'vviva a Riccione, un innovativo progetto di cucina completamente a Spreco Zero. Il duo ha aperto le danze del format di Pippo, preparando la conserva di pomodoro, pasta e fagioli, il pollo e un dolce a sorpresa.
La seconda cena ha avuto luogo il 30 marzo e ha ospitato Giuseppe Iannotti, chef stellato del ristorante Kresios di Telese Terme, a Benevento. Il menu prevedeva schiuma di patate, lardo di maiale nero e perlage di tartufo nero, o'Rau (cappelletti di pasta fresca dal ripieno di ragù di cinque tagli differenti di carne e tre tipi di pomodoro, cotto per ben 72 ore), Kakoni (pancia di maiale, spinaci e sesamo tostato) e come dolce un omaggio al tabacco Kentucky di Benevento.
Il terzo appuntamento si è svolto di giorno. Al pranzo clanestino del 13 Aprile la tripletta straordinaria composta da Roberto Liberati, Paolo Parisi e Carmelo Chiaramonte non si è fatta parlar dietro. A catturare l'attenzione degli ospiti, il Camper Food Truck di Parisi e l'enorme "Pentolo" per saltare la pasta. Un menu, come era ovvio, a base di carne: antipasto con tartare di agnello, salsiccia di pecora e pajata; pasta con ragù di pecora e trippa, fave fresche e ricotta di pecora; capretto e agnello al forno; per finire, spuma d'uovo sifonata al caffè.
Gli appuntamenti sono ancora tanti. Prossimamente ci saranno Gianfranco Pascucci, Mauro Uliassi, Davide Scabin, Corrado Assenza e Roy Paci.
Ma Pippo, il vero deus ex machina, se lo aspettava questo successo? "Arrivati al quarto appuntamento, posso dire che siamo riusciti a creare una formula che rende tutti contenti. Gli chef non sono sotto pressione, come durante un normale servizio. Rispetto alla quotidianità del ristorante, qui hanno la possibilità di un contatto diretto con le persone. Uno scambio. Gli ospiti si rendono utili, giocano, si conoscono, vedono sotto i loro occhi preparare piatti di qualità. Di materie prime ricercate e cucinate per loro dai professionisti. E anche lo staff, tutti i ragazzi che ci aiutano tra cucina e sala, si diverte".
Cene Clandestine @mammanannapappacacca, the Communication Factory. Via del Mandrione 105, Roma.