Santo Palato Roma. Tavolo di legno e marmo, parete bicolore bianco e ocra, il tabellone luminoso Trattoria che sembra spuntare direttamente dagli anni ’60, manifesti pop art stile Depero e una sala ampia, con una luce spompa, che illumina i tavoli con discrezione.
Nella ricerca della perfetta trattoria di quartiere, Santo Palato fa un passo in avanti, raggiungendo un buon equilibrio tra tradizione e modernità e riuscendo a produrre un locale dove stare bene, con un occhio alle atmosfere parigine retrò e bobo e uno all’informalità da trattoria romana di quartiere.
Il tutto a San Giovanni, quartiere che dopo la fine dei cantieri della metro, sembra acquisire una vitalità rinnovata (l’amico Diego non perde occasione per esclamare “è la nuova Chelsea, è la nuova Chelsea!”).
Ai fornelli di Santo Palato c’è una giovanissima, Sarah Cicolini, che non disdegna di mostrare in sala i suoi capelli rossicci, con fascia, e i suoi tatuaggi. Reduce dall’esperienza di Sbanco, si è costruita un posto su misura, con un menu tutto improntato sulla tradizione romana.
Ci sono tutti i piatti che vi aspettate – carbonara, cacio e pepe, amatriciana (tutti a 9 euro) – con un occhio di riguardo al quinto quarto (e il pensiero va all’ottimo Trippa di Milano): la frittata di regaje (interiora) e pollo (7), i fagioli con le cotiche (7), la trippa alla romana (8), animelle al burro (13), il cervello fritto (14).
Il benvenuto è deliziosamente retrò: un pezzo di pizza bianca con mortadella, accompagnato da vino e gazzosa.
Tra gli antipasti del giorno, un’ottima burrata, puntarelle e alici.
Davvero particolare e convincente la frittata di regaje (7 euro).
L’amatriciana (9 euro) si difende bene, con un guanciale saporito e profumato ma con un po’ troppa salsa (anche nei secondi si abbonda in salsa).
Ecco la guancia di manzo brasata al vino rosso (15 euro)
Per dolce, ci sono crostate ricotta e visciole, crema di limone e meringhe e fragole con crema (tutti a 5,5 euro).
C’è anche il maritozzo che vedete (goduriosa la crema, ma da rivedere la consistenza, un po’ pesante).
Servizio giovane e scanzonato: c’è un ragazzo alto con la barba, che serve con una sua svagata e placida cortesia.
E una simpatica ragazza, che incita i clienti a disegnare sulla tovaglietta di carta paglia.
Particolare la scelta dei vini: carta un po’ troppo limitata, con buoni produttori naturali, curiosamente distinta per distributore (La Pattuglia, Trimani, Tiziana Gallo…).
Santo Palato Roma, Piazza Tarquinia 4a/b. Chiuso il lunedì, sabato e domenica aperto anche a pranzo. Tel. 0677207354. Pagina Facebook