Terza puntata di "Piatti al Vinile", rubrica quindicinale di Puntarella Rossa sul supplemento settimanale del manifesto "Alias", nella sezione Ultrasuoni. Due ristoranti romani e uno torinese. E naturalmente la musica: Honeybird & the Birdies, Dente, Mötley Crüe, Rumer, Leonard Cohen, Burt Bacharach e Georges Brassens
TORINO Consorzio
via Monte di Pietà 23 011 276766 www.ristoranteconsorzio.it "Don’t trust the butcher", urlano sul palco Honeybird and the Birdies. Mai avvertimento fu più inappropriato qui al Consorzio di Torino, dove non ci pone neanche il problema di fidarsi del macellaio, in senso tecnico. Questo è il regno della tartare: la cruda di fassona, con uovo che sembra già nato con la camicia, è una delle prove dell’esistenza di Torino. E se poi volete un po’ uscire dalla piemontesità e dalla gabbia del petrinesco chilometro zero, servitevi con una delle loro acciughe del mar cantabrico, il mare spagnolo dove vengono pescate con le reti a cerchio queste bellissime e sottovalutate specie ittiche. Bonus: l’ambiente informale. Malus: nessun malus in vista. Voti ›› cucina 7,5 | ambiente 7 | servizio 7
ROMA – BOCCIATO Angelina a Trevi
via Poli 26 06 6797274 Il posto perfetto per cantare l’hit di Dente: «Ho messo le mani in tasca e ho sputato sulla tavola, buon appetito amore mio!». E per elencare dieci motivi per evitare un ristorante. 1) tonnarelli spezzati: un crimine contro l’umanità 2) due bottiglie d’acqua anonime e non richieste 3) carta dei vini scadente e triste 4) inquinamento acustico che neanche i Mötley Crüe 5) camerieri volenterosi ma che non sanno dire neanche ciao in italiano 6) arredamento bianco tristezza 7) il primo, freddo, che arriva prima dell’antipasto 8) la presenza costante del ministro Giorgia Meloni 9) il bagno, in fondo a sinistra 10) la luce temporizzata in bagno, che si spegne sul più bello 11) la tisana, che sembra una tisana ma è un caffè. Bonus: è in pieno centro, perfetto se sei un dipendente del Pd di largo del Nazareno. Malus: ce n’è abbastanza. Voti ›› cucina 5 | ambiente 5 | servizio 5
ROMA Casa Coppelle
piazza delle Coppelle 49 06-68891707 www.casacoppelle.it Avete presente Rumer, la voce che ha fatto impazzire Leonard Cohen e Burt Bacharach? A Roma, in via delle Coppelle, esiste un posto che riesce a trasmettervi le stesse identiche sensazioni con padelle, pentole e vini rossi, invece di corde vocali o basso. Casa Coppelle lo riconoscerete, passando per la via, dal suo aspetto pulito, ben illuminato e molto, molto smooth (forse pure troppo). La cucina punta su una strana accoppiata, specialità italiane e romane affiancate (e a volte mescolate) ad altre francesi. Più un unicum che una rarità, come un disco in cui Brassens interpretasse Sinnò me moro. L’effetto finale è insolito, saporito ma intimo. Nel menu brillano i paccheri di Gragnano con ripieno d’agnello e purè di bufala con salsa pachino e coulis di basilico. Ma anche il brasato di cinghiale spicca. Bonus: il pane fatto in casa, l’arredamento molto accurato (comprese le toilette) e i tavolini all’aperto. Malus: Un cameriere un po’ troppo splendido, i sedicenti musicisti che storpiano (d’estate) Besame mucho e, in generale, la frequentazione di piazza delle Coppelle (vip, politici e giornalisti). Voti ›› cucina 7,5 | servizio 6,5 | ambiente 7,5