
Osteria Mavi Roma. L’oste di sempre ma l’osteria è nuova, più fusion e senza orari. Cinquanta coperti non bastavano più per tutti i clienti in fila per le farfalle di gamberi e fiori di zucca. L’Osteria Mavi non cambia nome, ma locale. Dall’altra parte del marciapiede di via Enrico Fermi, Mavi si sta preparando a riaprire le porte, i primi di dicembre, con un nuovo menu e molti drink, in un grande loft con sei vetrine e vista sul Gazometro. Intanto, gli aficionados troveranno ancora fino a fine mese dalla vecchia Mavi i loro piatti preferiti, dal sapore di casa e gli aromi di lontano.
Divanetti in pelle e luci soffuse dall’aria vintage riscalderanno il nuovo open space postindustriale firmato studio Gad.
Dal 14 ottobre 2010, Mavi si è fatta largo tra la babele di osterie, bistrot e enoteche che sorgono ogni giorno tra le vie di Roma. La chiave del successo, si direbbe, è l’amicizia. Cristiano Ciaralli e Valerio Spadaro Guerra, i fondatori dell’osteria oggi si imbarcano in un nuovo progetto e accolgono un terzo socio, Stefano Costi.
Sul nuovo menu mantengono il silenzio, ma lasciano intendere che nuove spezie ed esotici aromi entreranno in cucina per accompagnare i classici cacio e pepe e le storiche farfalle di gamberi. Merito di Mauro Briani, il giovane chef di 37 anni e varie esperienze da star dei fornelli. Un ristorante stellato a Milano e poi i viaggi tra l’America e l’Europa, tra il nord e il sud, gli hanno fatto conoscere i sapori del mondo che oggi porta sulle tavole di Mavi. Stupore e sorpresa, promette dunque Cristiano Ciaralli. E, assicura, questa volta Mavi non vuole proprio andare a dormire. L’osteria sarà aperta 24/7. Nuovi fritti e burger gourmet fino all’una di notte, tutta la settimana, saranno una certezza per chi esce affamato dall’ultimo spettacolo del cinema di fronte. Fino alle due invece, nel weekend, per assicurare a clubbers e festaioli di Ostiense un consistente inizio di un’alcolica serata.
L’orgoglio, però, dei due amici sarà il brunch. Rigorosamente american la domenica e gluten free il sabato. Se burger, bacon, cake e cupcake riempiranno il pigro buffet dei pasionari del fine settimana, il sabato è dei celiaci. Mangiare senza glutine, spiega Cristiano, non significa escludere pane e pasta dal menu, semplicemente usare diverse farine.
Il lunedì invece, continua a essere vegano. A settimane alterne, Mavi propone un menu speciale del lunedì, ma crocchette di fagioli Azuki, strudel di bieta ripieno di quinoa e zenzero entreranno a pieno titolo tra i ravioli di carbonara e il guanciale croccante di tutti i giorni. Poi troppe previsioni non si possono fare, ogni solstizio lancerà un nuovo menu (al solito costo medio di 30/35 euro).
Stagionale, home made e a Km 0. Sembra questo ormai il mantra del successo. E i due amici lo sanno. Tutto è fatto a casa, assicura orgoglioso Cristiano. Torte e biscotti saranno serviti all’ora del tè, tartine e quiche all’ora dell’aperitivo. Un po’ caffetteria, un po’ lounge bar, Mavi è l’osteria per tutte le ore. E i due amici già progettano eventi e dj set, rallegrate dai drink dei due nuovi barman.
L’importante, comunque, è sentirsi chez soi. Come tra amici a tavola, con un buon vino, un piatto caldo per riscaldarsi d’inverno, e il sapere di stare tra noi. Come la prima volta che Cristiano e Valerio aprirono l’osteria, ricordando il loro migliore amico Gioacchino e la canzone di tante loro estati, dedicata a quella Francesca che la nonna francese chiamava Ma Vie.
Osteria Mavi, via Enrico Fermi, 71 Tel 06 558 4801 Pagina Facebook