
Club Derrière a Roma centro. C’era da aspettarselo che la recente ondata di bar clandestini e cocktail acrobatici avrebbe dato presto nuovi frutti. Nella città dei pionieri del Jerry Thomas e di Spirito, l’ultimo arrivato si chiama Club Derrière ed è il lato b della novella Osteria delle Coppelle in pieno centro. Superate dunque l’adorabile piazzetta con tavoli e sedie spaiate, oltrepassate una delle due porte d’ingresso e procedete spediti verso la sala posteriore, dove troverete un armadio bianco. Muniti di parola d’ordine, l’accesso al “loco privato” è garantito (sempre che non siate vestiti male, siate in carovana o già ubriachi).
Il club si articola in due ambienti: un primo illuminato della luce rilfessa della parete arancione delle bottiglie di alcolici, un secondo con sedie e poltroncine su cui campeggia una libreria a muro (ma è un passaggio anche questo). Appena entrati, il bancone è sulla destra, ingabbiato in un’ampia vetrata, oltre la quale si muovono eleganti i bartender. Procedendo ci sono due lunghi divani porpora e una piccola console per dj-set dal sapore casalingo. Lo spazio è piccolo ma non troppo.
Dietro questa recente creazione si nascondono gli stessi nomi che hanno dato vita negli ultimi anni ai locali più pop e modaioli della città, tra cui Fish Market, Hamburgeseria e Coffee Pot, nonché l’adiacente Osteria. Il marchio di fabbrica lo si distingue nell’arredamento ammiccante come nel font gessato delle posate sulle lavagne all’esterno. La gestione ha dettato le 13 regole degne di ogni speakeasy che si rispetti: non si urla, non si usa il cellulare, non si beve troppo, entrano solo alcuni, entrano solo quelli “ben vestiti”, entrano solo quelli con la parola d’ordine etc. Ma la regola più importante la detta il menu.
Niente vino, niente birra, niente cibo. Sul banco degli imputati ci sono whisky, tequila, rum e gin, ma soprattutto le dodici miscelature creative (tutte a 10 euro, tranne una, Por la Calle, che costa 12). C’è l’Amalia – London Dry, fiori di sambuco, lime, zucchero e zenzero – e Floral & Vanity – Tequila, fiori di sambuco, violetta, lime e agave, e poi i più estrosi Autumn Soue – Vodka al gelsomino, mandarino, limone, zucchero e bianco d’uovo, o English Pie – London Dry, cacao, sciroppo ai lamponi, lime e salvia. Ogni cocktail esige il suo tempo d’esecuzione e un meticoloso rituale.
Sarà per le teche di farfalle impalate, sarà per gli uccelli impaiati, per l’armatura simil-antica della prima sala o sarà soprattutto per l’illuminazione ai minimi storici, che complessivamente si respira aria di segreta medievale o di sottoscala urbano, a seconda delle prospettive. Resta detto che qui al Derrière sul tema dello speakeasy si varia con molta libertà. In primis proprio sulla questione “easiness”, si avrebbe molto da dire. Tra musica e clientela, “i toni moderati” sono un miraggio. La presenza di pochi posti a sedere e lunghi tempi di realizzazione, comporta infatti file corpose davanti al bancone e uno stonato effetto discoteca. Lavori in corso insomma.
Club Derrière, vicolo delle Coppelle 59, Roma. Tel. 0645502826 Pagina Facebook