
Nuove aperture a Roma febbraio 2025. Il mese di gennaio ha portato in città nuove realtà gastronomiche, a partire dall’enoteca con gastronomia Barro, nel quartiere Monteverde. Alla Galleria Borghese è arrivata anche una nuova sede della famiglia Vivi Bistrot, che suggella lo stretto rapporto con i luoghi d’arte del brand. Novità anche nel mondo della pizza, con la nuova apertura di Crunch, che dopo la tonda punta alla proposta in teglia. Come ogni mese, le novità non finiscono qui. Vediamole nel dettaglio.
Nuove aperture a Roma febbraio 2025
Ippolito (Fiumicino)

Non siamo a Roma, ma alle sue porte, in quel di Fiumicino, dove ha aperto Ippolito, il nuovo progetto del gruppo del lievitista, pizzaiolo e panificatore Luca Pezzetta. Il locale si trova accanto alla sua Pizzeria Clementina, lungo il porto canale, tappa obbligata per gli amanti della pizza romana. Un’osteria “consapevole”, guidata da due giovani chef, Marco Fedeli e Andrea Alberghetti, dove i piatti ricordano il profumo di casa e la stagionalità delle materie prime ha un posto di rilievo. Un locale informale, intimo e accogliente, caratterizzato da un tocco mediterraneo, con strutture in ferro, superfici in cotto ed elementi in marmo. Tra i primi in menu, che guarda al mare e alla terra, ci sono i cappelletti in brodo di cappone (15 euro) e le fettuccine con ragù di polpo bianco realizzato con i moscardini bruni (16). Spazio alla materia prima locale con maccarello, alici, sugarello, centrofolo, muggine o il tonnetto alletterato, scegliendo ingredienti poco utilizzati per preparare ricette tradizionali. Per concludere in dolcezza, pain au chocolat e zabaione.
Ippolito. Via della Torre Clementina 158 B, Fiumicino (RM). Tel. 392 8461233. Sito. Facebook. Instagram.
Osteria Sauli (Garbatella)
L’11 febbraio apre i battenti l’Osteria Sauli, il locale che ha tra i soci il fumettista Zerocalcare, l’oste Antonello Magliari (co-titolare di Le Barrique e dell’Hosteria Grappolo d’Oro), Francesco Ciacciarelli e Stefania Pinto. Cucina romana, abruzzese, pugliese, vino sfuso e un progetto per le donne vittime di violenza. Questa la combo. Il progetto, socialmente utile, è infatti in collaborazione con la Casa delle donne Lucha y Siesta, struttura dedicata all’accoglienza di donne vittime di violenza. Donne a cui Osteria Sauli darà la possibilità di imparare un mestiere, formandosi professionalmente per rimettersi in gioco.
Osteria Sauli. Piazza Sauli, Roma.
L’Acqua Bulle (Grottaferrata)
Non una vera e propria apertura ex novo, ma una riapertura in una differente location. Dopo l’improvvisa chiusura del ristorante di Nemi, i ragazzi dell’Acqua Bulle sono approdati a Grottaferrata, in quella che era l’insegna dell’Oste della Bon’Ora. Un locale “fratello” della nuova Osteria Chiari, che ha aperto i battenti lo scorso novembre (ve ne abbiamo parlato QUI). Come hanno spiegato al Gambero Rosso i due soci Lorenzo Giuliani e Claudia Maria Negru, “Osteria Chiari è un’osteria pura romana, con cotture prevalentemente a legna o sulla brace, che punta tutto sulla convivialità. Acqua Bulle, invece, mira a una cucina più ricercata, pur mantenendo l’atteggiamento di un classico ristorante all’italiana”. Tra i nuovi piatti da provare al ristorante dei Castelli, il cannellone con cinghiale, taleggio e nocciole.
L’Acqua Bulle. Viale Vittorio Veneto 133, Grottaferrata (RM). Tel. 06 6897 5537. Sito. Facebook. Instagram.
Concreto (Prati)
A due passi da Piazza Cavour, nel rione Prati, lo scorso 23 dicembre è sbarcato Concreto, una vineria che punta sulla combo tra snack, piattini e vini. E’ il piccolo regno dello chef Enrico Camponeschi, che dopo una lunga esperienza in altri ristoranti come Acquasanta a Testaccio, che ha chiuso lo scorso anno, ha deciso di dare vita alla sua insegna. Un locale di quasi 50 mq, con il bancone nella stessa sala, dietro il quale lo chef si dedica alle preparazioni. Arredo basico e proposta concreta, come anticipa il suo nome. Ci si può fermare per bere un calice, accompagnato da snack, come cetriolini e chips di cavolo nero o integrare con delle proposte, dal club sandwich (15 euro) alla tartare di rapa rossa, senape e rapette (10). Il tutto da abbinare etichette provenienti da piccoli produttori.
Concreto. Via Marianna Dionigi 4, Roma. Tel. 065415084. Facebook. Instagram.
Yezi Rome (Sallustiano)
In primavera è prevista anche l’apertura di Yezi, ristorante pan-asiatico che farà parte del nuovo hotel a cinque stelle art’otel Rome Piazza Sallustio, disegnato da Eyal Shoan di Digital Space e impreziosito dalle opere dell’artista romano Pietro Ruffo. Qui arte, musica, cucina e mixology si incontrano, dando vita a uno spazio d’avanguardia nella Capitale, che include anche una terrazza al piano terra. La supervisione del menu è affidata al Concept Chef Werner Seebach, con l’Head Chef Giordano Gianforchetti, già chef del Wunderkammer e del J.K. Place Roma. Dai ravioli asiatici, alle Sashimi Salads, fino ai mains come il Wagyu Ishiyaki, i piatti dialogheranno tra culture, gusti e tradizioni diverse. C’è poi il cocktail bar, con una drink list che esalta e rende tributo alle antiche vie che conducevano a Roma.
Yezi Rome. Via Collina 23, Roma. Sito. Instagram.
Elisia (Ardeatino)
Lo scorso 26 dicembre ha aperto all’Ardeatino l’Adoro Hotel Roma, all’interno del quale è iniziata anche l’avventura del ristorante Elisia, un contemporary restaurant dello chef Marco Milani. Protagonista una cucina romana tradizionale che incontra l’innovazione, usando ingredienti freschi e di stagione. In menu ci sono le linguine aglio, olio e bottarga di Cabras (16 euro) o i rigatoni alla carbonara (14). Per i secondi, guanciola di manzo in salmì al Cesanese o baccalà in tempura con i carciofi.
Elisia (Adoro Hotel Roma). Via Delle Sette Chiese 280, Roma. Tel. 0669283926. Sito. Facebook. Instagram.
Cavour 313 (Monti)
Riapre Cavour 313, storica enoteca di Roma, in una chiave nuova e italo/francese. Questo è il luogo in cui è nata Arcigola, poi diventata Slow Food, come racconta il libro dal titolo “Slow Food revolution”, di Carlo Petrini e Gigi Padovani, in cui c’è un capitolo intitolato “Ai tavoli della Cavour 313”. La nuova insegna punta al doppio binario tra tradizioni enologiche e culinarie dei due paesi “cugini”, grazie all’arrivo della proprietaria Josephine Lamuniere. Ne è un esempio lo Spaghettino come una soupe a l’oignon, che lega tramite il gusto una pasta italiana a un classico della tradizione d’Oltralpe. Poi ci sono la bagna cauda e l’Anatra alla diavola, uova al vapore, fegatini e insalata di erbe, tutti piatti preparati dagli chef Riccardo Bernabei e Antonio Sarnataro. L’enoteca conta circa 200 metri quadrati fra sala, cucina e cantina, visibile al piano di sotto.
Cavour 313. Via Cavour 313, Roma. Tel. 066785496. Sito. Facebook. Instagram.
L’Ozio Ristora (Talenti)

La famiglia de Lo Zio d’America si allarga con un nuovo e ampio ristorante, L’Ozio Ristora, inaugurato lo scorso 28 gennaio, che propone un’offerta gastronomica snodata attraverso sei format diversi. Cuore pulsante del locale è la cucina a vista, posta al centro della sala che permette ai clienti di trovarsi di fronte a uno show immersivo, messo in atto attenta e preparata brigata guidata dallo chef Dino De Bellis. La proposta è divisa tra friggitoria, con supplì, carciofi alla giudia, poi una parte dedicata ai prodotti biologici, superfoof e vasocottura. Poi si passa alla paste fresche e secche, con piatti come gli occhi alla vaccinara, per concludere con la cucina fusion, Ricordi di Zighinì. poi la braceria e la pasticceria. La proposta beverage include una carta dei vini con oltre 250 referenze.
L’Ozio Ristora. Via Ugo Ojetti 2, Roma. Tel. 06.824129. Sito. Facebook. Instagram.
Boma (Appio-Latino)
Nel quartiere Appio-Latino c’è un nuovo ristorante con specialità di pesce. Si chiama Boma e qui è il mare a essere protagonista. Tra i primi c’è la linguina aglio, olio e peperoncino su carpaccio di gambero rosso o quella all’astice, poi il raviolo dello chef ripieno di spigola ai 2 pomodori. Poi ostriche, tartare, alici fresche gratinate o polpo e patate.
Boma. Via Mario Menghini 89, Roma. Tel. 392 873 4679. Instagram.
Partager (Mercato Trionfale)
“Una bottega supportata da una rete di piccole realtà locali e non, fatta di persone coraggiose e resilienti, che portano avanti con passione e coerenza il loro lavoro”. Queste alcune delle parole che meglio descrivono Partager, la nuova avventura di Alessandra Spedicato, al box 231 del Mercato Trionfale, luogo sempre più attrattivo per gli amanti del buon cibo. Cibo, idee, musica, vino e tanto altro in questa realtà tutta da scoprire. Oltre ai prodotti in vendita, ci saranno quelli da mangiare lì o da passeggio, che sia una pizza di scarola o dei piatti con delle verdure, o ancora un plumcake o una quice.
Partager (Mervato Trionfale). Via Andrea Doria, Roma. Instagram.
33giri Roma (Borgo Pio)
Un nuovo listening bar in quel di Borgo Pio, in zona San Pietro. Vinili (da colazione a cena), cibo e vino, questa la proposta dell’insegna, che ha aperto al pubblico lo scorso 24 gennaio. “Una comunità costruita sulla musica e sui pasti da condividere“: ecco il manifesto del nuovo locale, dove mangiare una tartare di manzo, racchiusa nell’alga nori e una spolverata di katsuobushi al ritmo di musica.
33giri Roma. Via del falco 37, 38. Tel. 345 723 1470.Instagram.
Coatta Pizza Romana (Quadraro)
Pizza croccante, fritti e dolci. Questa la proposta di Coatta Pizza Romana al Quadraro. Le materie prime usate sono di qualità, come il fiordilatte artigianale o l’olio extravergine di oliva. Nel menu, da asporto o delivery, c’è la classica romana tonda o le “pizze di Fabio” come la Parmigiana Assoluta (11 euro), poi fritti, dal classico supplì al filettone di baccalà e ancora lasagne, focacce e calzoni.
Coatta Pizza Roma. Via dei Laterensi 33, Roma. Tel. 06 25393487. Sito. Facebook. Instagram.
Boombeat (Trastevere)
Tra Trastevere e il quartiere Portuense ha aperto un angolo di Puglia. Si chiama Boombeat, con una chiara allusione al prodotto di punta di questo street food: le bombette, gli involtini di capocollo ripieni di caciocavallo, che arrivano direttamente dalla loro patria d’origine, ovvero Martina Franca, perla della Valle d’Itria. Da provare al cartoccio o nel panino.
Boombeat. Via Cesare Pascarella 38, Roma. Tel. 393 430 4931. Instagram.
Bocca Bona (Tor Pignattara)
Lo scorso 18 ottobre è sbarcata a Tor Pignattara, quartiere sempre più attrattivo dal punto di vista gastronomico, una nuova insegna che punta su pizza in teglia e pinsa romana. Si chiama Bocca Bona, la cui filosofia punta su tre pilastri: prodotti biologici di qualità, ingredienti di stagione freschi e zero plastica, con una sguardo alla sostenibilità. Ci sono le pizze dedicate alla tradizione romana e quelle di stagione, non senza una parte del menu dedicata a quelle vegane.
Bocca Bona. Via Francesco Laparelli 81, Roma. Tel. 06 8629 1669.Facebook. Instagram.
California Cookhouse (San Paolo)
Dal 2018 il giovane imprenditore Matteo Castagna ha portato a Roma la sua idea di locale, lasciandosi ispirare dalle esperienze vissute e dal modo californiano, tratto caratterizzante e fondamentale di California Cookhouse, che a oggi conta quattro indirizzi: a Montesacro, a Prati, al Pigneto (ve ne abbiamo parlato qui) e l’ultimo a San Paolo. Il format non cambia, quindi qui si possono assaggiare hamburger, burritos, tacos e bowl. Ma si punta sempre di più sul delivery perché con questa posizione si riesce a raggiungere una larga fetta di utenza residente in un’area diversa, attraverso consegne gestite dall’app interna (oltre alle principali piattaforme) e una rete che ora copre circa l’80% del territorio romano.
California Cookhouse. Via Chiabrera 207, Roma. Tel. 06 2097 5604. Sito. Instagram
Donts (Tuscolana)
Lo scorso 23 gennaio gli smash burger di Donts sono arrivati sulla Tuscolana, dopo le sedi di Trastevere e Trieste (presto ce ne sarà anche una a Ponte Milvio, come si legge sul loro profilo Instagram), aperte in appena due anni. La formula non cambia: comunicazione riconoscibile, smash burger di qualità e ora una nuova zona di Roma da conquistare.
Donts. Via Tuscolana 945, Roma. Sito. Facebook. Instagram.
Tullpukuna (Esquilino)
Facciamo un passo indietro nel tempo per una buona ragione: l’apertura a settembre 2024 di Tullpukuna, un ristorante e bar di cucina contemporanea peruviana, per un viaggio tra le cucine del Paese sudamericano. Dal filetto di manzo affumicato, accompagnato da patate e riso con mais al Pulpo Gaucho, con patate, pomodoro affumicato, polpo marinato, asparagi, funghi saltati ed emulsione di olive nere. Poi c’è il Tullpukuna, che ha dato il nome al ristorante, che è fatto con un mix di lattuga, pomodorini, pollo speziato, crostini al rosmarino, scaglie di parmigiano e germogli misti.
Tullpukuna. Piazza Dante 5, Roma. Tel. 351 499 3646. Sito. Facebook. Instagram.