
Rinomato a Roma. I frequentatori assidui di San Giovanni conosceranno sicuramente Rinomato, l’hamburgeria di Valerio Maiali aperta nel 2020, appena una settimana prima del lockdown che ha rappresentato un inizio di certo non semplice. Ma nonostante l’avvio in sordina e gli intermezzi causati dalla pandemia, Rinomato in questi anni è riuscito a farsi apprezzare soprattutto grazie alle materie prime di qualità e alla simpatia del padrone di casa Valerio, classe ’90.

Cresciuto nelle trattorie di famiglia ad Ornaro, un piccolo paese in provincia di Rieti, eredita la passione per la cucina dalle nonne. “Entrambe le mie nonne possedevano due trattorie ad Ornaro, che sono state rilevate poi dai miei genitori. Mia mamma ha insegnato a mio padre a cucinare. Io ci sono cresciuto dentro e ricordo ancora mia nonna che stendeva la pasta fresca sul tavolo della sala per farla asciugare. Ho assorbito un po’ troppa cucina da piccolo per poter fare un mestiere diverso da questo”, ci racconta Valerio. Poi il trasferimento a Roma, con le esperienze da Romeo di Cristina Bowerman e poi da Acquasanta.
Come nasce Rinomato a Roma
Valerio ha sempre desiderato un posto tutto suo. “Venivo da esperienze impegnative e volevo un luogo in cui il cliente si sentisse libero di venire in giacca e cravatta o in pigiama, da solo o con amici e di stare in serenità. Qui non sarai mai fuori luogo”, ci racconta. L’obiettivo, infatti, lo aveva ben chiaro dall’inizio: accoglienza e uno street food con carni di qualità e prodotti della terra. Ha quindi rilevato questo locale piccino (prima era una pescheria), al civico 30 di via Soana, a due passi da piazza Tuscolo. Nessuna ristrutturazione, ma un semplice restyling fatto con il supporto della compagna.
Circa 50 metri quadri, tra la saletta che si tinge di bianco e beige e la cucina a vista incorniciata da una carta da parati colorata. Una ventina i posti a sedere interni sugli alti sgabelli a cui se ne aggiungono 3-4 al bancone esterno. C’è anche un pianoforte disponibile per tutti i clienti che vogliono sgranchirsi le dita. In sottofondo, poi, suona sempre una piacevole playlist targata Rinomato. “Non è il locale più figo di Roma, ma è accogliente ed informale”, dice Valerio, che si occupa della sala e della cucina (ma non nega che vorrebbe inserire presto una persona di fiducia e chissà, più in là, trovare una location più grande, ma semplicemente per offrire un servizio migliore).
Da Rinomato lo potrete trovare a prendere gli ordini ai tavoli oppure ai fornelli, e ancora in cassa o a scambiare qualche chiacchiera con i clienti, momento che non manca mai nonostante la mole di lavoro da gestire da solo.
Cosa si mangia e si beve da Rinomato a Roma
Alla base dei suoi piatti ci sono materie prima di qualità. “Ho sempre dato importanza al prodotto finale, piuttosto che alla forma estetica. Il pane è di Roscioli e la carne di Landini, la macelleria di Monteverde. Per il resto purtroppo faccio tutto io“, scherza. Il menu nel corso degli anni si è ampliato. Se in carta all’inizio c’erano principalmente gli hamburger, oggi ci sono diversi cavalli di battaglia. Ad accompagnare ci sono le patate tagliate a grandi spicchi ed il tutto è servito in piatti di porcellana. Tra i panini da provare il Celebre, con 180 gr di scottona, lattuga, cheddar, bacon croccante e salsa Rinomato (13 euro), anche in versione XXL (17 euro). Vale assolutamente la visita il panino con il pulled pork fatto da Valerio (14, 5 euro), “una novità recente, dopo aver visto una puntata di Chef’s Table con uno chef famosissimo in tutti gli Stati Uniti, che preparava il pulled pork. Ero rimasto affascinato tanto da complimentarmi con lui scrivendogli su Instagram. Da quel momento mi sono detto che avrei dovuto inserirlo”.
Per il pulled pork “utilizzo esclusivamente il collo di maiale e lo faccio marinare per una notte, con una marinatura fatta in casa, molto leggera. Il giorno dopo aggiungo un rub di spezie che faccio io e lo metto a cuocere a bassa temperatura. Una volta raggiunte almeno le 5-6 ore di cottura, viene sfilacciato e prima di servirlo, lo reidrato con una miscela composta da salsa bbq e profumi; è servito semplicemente insieme al coleslaw”. Altre portate da provare sono il Famoso, panino con porchetta fatta in casa (da Valerio ovviamente), puntarelle, alici e crema di stracciatella (15 euro) e il pastrami sandwich con pane tostato, cetriolini, cheddar, marmellata di cipolle e senape dolce (15 euro).

In menu anche tre versioni di maritozzi salati (6 euro piccolo, 9 euro grande), tra cui quello con stracciatella e alici o quello con sugo all’amatriciana, guanciale croccante e pecorino romano. Per accontentare tutti i palati Valerio ha introdotto anche la poke, qui proposta in tre versioni: vegetariana, di carne (con sovraccoscia di pollo) o di pesce con il pescato del giorno. Non mancano i panini in versione gluten free, grazie al pane che arriva da New Food. A chiudere il pasto c’è sempre un dolce del giorno (6 euro), che può variare dal tiramisù al brownie, sempre preparato dal padrone di casa.
Inizialmente, da abbinare ai piatti, c’era una selezione di birre artigianali Jungle Juice. “Nel tempo ho inserito etichette di vini dal naturale al convenzionale, per offrire un servizio in più. L’abbinamento panino-vino naturale non è scontato. Certo, ci sono anche le birre artigianali, però se un giorno vuoi abbinare al panino un vino naturale, una bottiglia di Champagne o un Tignanello, qui puoi farlo”.
Rinomato a Roma. Via Soana 30. Tel. 3498957320. Facebook. Instagram