La novità che ci voleva nel quartiere Trieste a Roma: apre Locanda Leone

i piatti di locanda leone a roma

Locanda Leone a Roma ha aperto il 21 giugno 2024 grazie al giovane imprenditore Edoardo Marogna che ha voluto Marco Bravin in cucina e Valentina Di Placido sui vini.

 

Il quartiere Trieste non è certo conosciuto come uno dei distretti gastronomici di Roma. Sebbene il via vai di persone non manchi – tra dipendenti di giorno, molti residenti e un discreto numero di universitari, complice la vicinanza di alcuni atenei – non sono poi così tanti gli indirizzi davvero interessanti (ma qualcosa c’è!). Ed è in questa zona, precisamente a via Chiana 77, che il 38enne Edoardo Marogna ha deciso di investire aprendo la sua Locanda Leone, togliendosi i panni di cuoco dopo circa 18 anni e vestendo quelli di imprenditore.

Negli spazi dove un tempo c’era Brylla, il 21 giugno 2024 ha inaugurato questo locale che vuole portare una ventata di freschezza nella zona. Per farlo, Edoardo si è rivolto a uno chef piuttosto conosciuto nel panorama romano, Marco Bravin, che abbiamo avuto modo di apprezzare Da Michele, da Litro e poi alla Mescita, e Valentina Di Placido, con esperienze da Trecca ed Epiro, che si occupa della carta dei vini.

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Come nasce Locanda Leone a Roma

la squadra di locanda leone a roma

Locanda Leone “perché Leone è il nome di mio figlio” racconta Edoardo in anteprima a Puntarella Rossa, “e non sono riuscito a immaginare un nome migliore per il mio primo progetto, che desideravo da tempo“. Strano a dirsi, ma gli eventi che hanno portato alla nascita di questo nuovo indirizzo sono stati abbastanza veloci (quante volte abbiamo sentito parlare di ristoranti che, per vari motivi, hanno rimandato l’apertura?): in tre mesi, Edoardo ha trovato il locale, che a livello di ristrutturazione era già messo abbastanza bene, poi qualche lavoro di rifinitura, la scelta dello staff e l’apertura.

una delle sale di locanda leone a roma

Locanda Leone conta a pieno regime 42 coperti interni (più qualcuno esterno), dislocati tra due sale: la principale (dove c’è anche un grande bancone e le vetrate direttamente su via Chiana) e una più piccola. Tavoli e sedie in legno, divanetti blu e pareti giallo ocra a contrasto. Come tutti i locali che aprono in estate, questo è il normale periodo di rodaggio: “Tra un paio di mesi partiremo a tutti gli effetti. Adesso siamo aperti cinque su sette solo a cena, viste anche le temperature” scherza Edoardo, “ma da settembre la proposta verrà implementata con il pranzo e l’aperitivo“.

In una città di osterie e trattorie, “Locanda mi è sembrato l’appellativo più adatto per questa realtà. Non siamo un ristorante, qui l’atmosfera è molto più informale, siamo tutti ragazzi abbastanza giovani. Il servizio è rilassato e il menu non ha aspirazioni di fine dining, ma vuole far stare bene la gente. Locanda, in questo senso, non ci etichetta e per questo l’ho scelto“.

La cucina di Marco Bravin da Locanda Leone a Roma

In cucina, dicevamo, c’è Marco Bravin: “Ci siamo incrociati negli anni tramite un amico in comune con cui spesso andavo a cena nei locali dove lavorava Marco: ho sempre avuto stima di lui e apprezzato i suoi piatti, e quando è nata l’idea di Locanda Leone è stata la prima persona a cui ho pensato“. Edoardo ha lasciato libero spazio allo chef: “Abbiamo delle visioni in comune, come la ricerca della materia prima e il contatto diretto con i produttori e i contadini, ma ha carta bianca“. Il menu è breve, dalle tre alle cinque voci a sezione (i prezzi viaggiano dai 10 ai 24 euro circa), con piatti sempre nuovi che entrano in carta ogni volta che a Marco viene un’idea o trova un prodotto interessante da lavorare: “un menu di pancia” come lo definisce lo chef. Le materie prime sono prevalentemente locali, dai mercati cittadini al pesce che arriva dalle aste. La pasta, tranne quella fresca che è fatta in casa, è quella del pastificio abruzzese Verrigni.

burro e parmigiano in riva al mare di marco bravin da locanda leone
Burro e parmigiano in riva al mare

Per chi conosce la cucina di Marco, non sarà sorpreso nel trovare alcuni dei suoi cavalli di battaglia, come la Burro e parmigiano in riva al mare: conchiglie, burro di Normandia, Parmigiano Vacche Rosse, lattuga di mare, plancton, uova di salmone. “Ma non escludo di proporre anche un semplice spaghetto al pomodoro“, precisa Marco che si diverte con il cocktail di gamberi 2.0, scomponendo e dando nuova linfa al piatto tipico degli anni ’80, e mostra la sua tecnica nella faraona confit al kamado con il suo fondo. Forte presenza del vegetale in menu: dall’orto grigliato alla smoke melanzana, con yogurt greco, camomilla ed erbe spontanee.

la smoke melanzana, locanda leone a roma
Smoke melanzana

Oltre al menu, c’è anche una lavagnetta con i piatti del giorno, che arricchiscono ulteriormente l’offerta. Menzione speciale per i dolci (6-8 euro), dai biscotti fatti in casa al gelato, anche questo fatto in casa, passando per il crème caramel cocco e lime.

l'aperitivo da locanda leone a roma

Per il pranzo, che come detto partirà da settembre, non è prevista una carta apposita né una formula fissa, ma verranno preparati alcuni piatti freschi e veloci. Da settembre spazio anche all’aperitivo. Vini, cocktail classici e una piccola carta di circa 10 cicchetti tra cui scegliere, e di cui si stanno già facendo alcune prove in questa prima fase, come il cono di baccalà mantecato e l’ostrica con spuma al Bloody Mary.

Cosa si beve da Locanda Leone a Roma

i vini di locanda leone a roma

Oltre a una ristretta proposta di drink, “non siamo un cocktail bar” precisa Edoardo, la proposta da bere di Locanda Leone ruota tutta intorno al vino. La carta è stata curata da Valentina Di Placido che ha trovato la giusta chiave per accompagnare, con calici e bottiglie, i piatti di Marco. Al momento ci sono circa 60 etichette, che dovrebbero arrivare a 80 tra qualche mese, “anche qui, come per il menu, siamo in continua evoluzione“: referenze per lo più naturali che toccano diverse regioni d’Italia, con qualche incursione in Spagna, Francia, Austria, Germania. Per chi non vuole la bottiglia, si può scegliere tra circa 10-12 vini in mescita, e c’è anche la possibilità di acquistare e portar via (a un prezzo scontato del 10%).

Al piano inferiore c’è la cantina, in allestimento: vini su vini alle pareti e qualche tavolo. “L’idea – conclude Edoardo – è di organizzare cene private, ma anche degustazioni di bottiglie in abbinamento sia ai piatti della cucina che a un singolo prodotto“.

Locanda Leone. Via Chiana 77, Roma. Tel. 338 8908585 / 06 90086611. Instagram

 

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