Vivi Bistrot si fa in cinque, nuova sede alla Galleria Borghese di Roma

VIVI – Galleria Borghese a Roma è il quinto locale della collezione VIVI, che suggella lo stretto rapporto con i luoghi d’arte: ecco il progetto e gli obiettivi futuri. 

 

Hanno vinto il bando per la gestione del ristorante di Galleria Borghese, Daniela Gazzini e Cristina Cattaneo, le fondatrici di un format ormai rodato e del marchio food&style VIVI, che conta VIVI – Le Serre, il locale di Villa Doria Pamphilj e altri due all’interno del Museo di Palazzo Braschi (piazza Navona) e di Palazzo Bonaparte (piazza Venezia).

L’ultimo arrivato, VIVI – Galleria Borghese, ha silenziosamente inaugurato a novembre 2024, ma è con l’inizio del nuovo anno che l’apertura diventa a tutti gli effetti ufficiale: il nuovo locale Vivi ha quindi preso casa nel punto ristoro a servizio della galleria, al piano seminterrato. La sede ha molti vincoli, essendo all’interno del palazzo storico, ma può vantare di trovarsi in uno dei musei più belli del mondo, intimo e raccolto, con le gemme dell’arte barocca capitolina.

Le novità di VIVI – Galleria Borghese

VIVI - VILLA BORGHESE_BORGHESE TEA PARTY
Il Tea Party da Vivi alla Galleria Borghese

Vivi Galleria Borghese è un bistrot, aperto tutti i giorni a tutte le ore. Il menu mantiene la linea abituale del format, ma aggiunge ovviamente qualche piatto, come le uova strapazzate vegan a base di lenticchie. Si mantiene, dunque, un taglio internazionale (ma sempre di qualità) per rispondere al target dei visitatori di questo luogo d’arte e cultura, spaziando tra poké, riso, pinse, pollo al curry.
Un format che si è sempre contraddistinto per fornire al cliente
alternative al solito caffè o tè veloci, come il particolare shot dell’oro, concentrato di miele biologico, curcuma, zenzero e limone che si può bere freddo, o i Fluffy con ingredienti genuini.

vivi galleria borghese a roma
Il Caravaggio’s Delight

Inoltre, per la sede alla Galleria Borghese sono state ideate alcune proposte ad hoc come “La Colazione del Cardinale” (24 euro), quadrotto con salmone e uovo poche, spremuta d’arancia e caffè americano – che vuole omaggiare Scipione Borghese; “Caravaggio’s Delight” (9), ovvero la cioccolata calda con Baileys; e ancora il “Borghese Tea Party” (11), tè bianco biologico di Ceylon aromatizzato con cacao e lychees servito con scones fatti in casa, panna montata e marmellata di fragole.

Presto sarà disponibile un sistema di ordinazione dallo smartphone grazie al quale si potrà pagare direttamente online per evitare le code. “Si può pagare prima, durante o dopo, siamo così al passo dei più grandi musei internazionali”, raccontano da Vivi. Si può, inoltre, optare per il take-away e godere di uno dei giardini più belli di Roma.

Vivi a Roma e il rapporto con l’arte e il bello

vivi galleria borghese a roma

Vivi è stata da sempre attratta da luoghi di bellezza che siano musei, gallerie o parchi. “C’è sempre piaciuto questo binomio che ci permette di aprire Vivi in locali che evocano la fuga dalla realtà. L’idea del cibo per il tempo libero, il leisure food – raccontano le due fondatrici del marchio -. Quando si sono presentate delle occasioni, abbiamo scelto questi luoghi invece di altri, come gli alberghi. Non essere in un condominio in cui devi sottostare a delle regole comuni è un vantaggio, puoi scegliere la tua atmosfera, la tua musica, la tua illuminazione“.

Ci piacerebbe aprire altri spazi nella natura: nelle serre, in luoghi verdi dove c’è la possibilità di creare all’insegna dello stupore” proseguono. La relazione con l’arte, ovviamente, è celebrata anche grazie a ricette, cocktail e iniziative che Vivi sviluppa in concomitanza con le inaugurazioni e con le mostre temporanee, come è già accaduto a Palazzo Braschi e a Vivi Venezia. Per la sede alla Galleria Borghese, le due fondatrici stanno ideando una linea di prodotti speciali con il marchio fucsia e nero del museo.

Vivi a Roma: un progetto che cresce

vivi villa borghese a roma
Daniele Gazzini e Cristina Cattaneo, fondatrici del gruppo Vivi

Sempre in evoluzione e ricca di sperimentazioni, la fucina Vivi da tempo sta puntando sulla linea bio, con particolare attenzione anche alle proposte vegane, specialmente nei dolci grazie al lavoro della pasticciera Francesca Cascia.

Ma anche la produzione sta aumentando, grazie all’apertura di un grande stabilimento per l’azienda Borboletta (che fa parte del gruppo Vivi). Questa struttura, ricoperta di pannelli fotovoltaici, va a incrementare il lavoro del laboratorio, ottimizzando appunto la produzione. Inoltre, il gruppo ha già ottenuto la certificazione BRC e sta lavorando per ottenere la certificazione biologica. Vanta anche la B Coorp Certification che misura l’impatto delle aziende non solo in base all’utile, bensì studia come l’attività che svolge ricade sulla comunità locale, sulla forza lavoro, sulla trasparenza, sull’ambiente. Vivi ha poi aderito a Seconda Chance che integra nel personale detenuti a fine pena: “Abbiamo appena assunto a tempo indeterminato una persona che aveva commesso dei crimini, si è pentito, ha scontato i suoi anni in carcere e ora può ricominciare a vivere nel rispetto delle regole“.

E dopo Galleria Borghese, quali sono i prossimi obiettivi dell’azienda? Aprire ristoranti in altre città non è nella lista dei desideri di Daniela Gazzini e Cristina Cattaneo. “Vivi non è un format che possiamo portare avanti senza essere presenti, è tutto espresso, fresco, non è come una catena da aeroporto (quasi senza anima) in cui un luogo vale l’altro. Vorremmo esplorare più Roma e l’esperienza di Vivi Le Serre ci ha fatto capire che uscire dal centro paga. Garbatella, San Giovanni, Parioli, Cassia: approdare in quartieri dove una proposta come la nostra è assente ma dove il bacino d’utenza è gigantesco. Alle Serre si è creata una comunità di clienti che tornano, 300 coperti, tanta gente assunta”. L’idea, dunque, è creare nuovi piccoli Vivi a Roma e rimanere autonome e indipendenti: “Investiamo ciclicamente i guadagni dei nostri utili. Non vogliamo essere comprate da un fondo per non perdere il succo della nostra storia e non cedere a qualcuno la gestione dell’azienda”.

Vivi Galleria Borghese. Piazzale Scipione Borghese 5, Roma. Sito

 

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