
Osteria la Quercia a Roma è l’osteria della famiglia Monteforte, nel cuore di Campo de’ Fiori, che ci porta a spasso tra i sapori d’Italia con i piatti di Luigi Ubertini, in un itinerario gastronomico fatto di tradizione e cucina di famiglia.
È possibile passeggiare tra le vie del centro storico della Capitale e, al contempo, vivere un viaggio gastronomico tra le specialità regionali di tutta la penisola? Questo immaginario diventa realtà ai tavoli dell’Osteria la Quercia, in piazza della Quercia 23 a Roma, dove lo chef Luigi Ubertini porta nei suoi piatti i suoi ricordi e le sue esperienze in giro per l’Italia, avendo sempre a cuore le ricette della nostra tradizione.
La storia dell’Osteria la Quercia a Roma
Incastonata tra i vicoli di Campo de’ Fiori, piazza della Quercia è sempre stata casa di storiche osterie, ed è da qui che Andrea Monteforte ha deciso, nel 2010, di avviare questa attività, all’ombra del noto albero di cui porta il nome. L’idea alla base di questo progetto era quella di mantenere il fil rouge tracciato dai precedenti locali, valorizzando la cucina tradizionale con piatti dai sapori autentici, raccontati con semplicità. Così inizia il percorso dell’Osteria la Quercia che prosegue fino ad arrivare al 2020, dove, dopo una lunga chiusura legata al periodo pandemico, riapre in una veste totalmente rinnovata nello stile e nella cucina, grazie alla consulenza di Marco Gallotta e allo chef Paolo Sirianni.

Con l’arrivo del 2023 è un nuovo chef a prendere le redini della cucina, che ad oggi continua a fare dell’Osteria la Quercia la sua casa. Stiamo parlando di Luigi Ubertini, fortemente legato al patrimonio gastronomico italiano e alle ricette di casa, che ha potuto studiare ed esplorare in lungo e in largo per tutto lo stivale. “Ho fatto la scuola alberghiera a Vico Equense” ci racconta Luigi “dalla quale sono usciti grandi chef come Antonino Cannavacciuolo e Gennarino Esposito, e, finiti gli studi, ho girato veramente per tutta Italia, facendo esperienza in osterie, alberghi e ristoranti. Grazie a questo bagaglio che porto con me, mi riaffiorano sempre i ricordi dei posti in cui sono stato e li metto nei piatti dell’Osteria la Quercia, dandogli una veste moderna dove si può, altrimenti rimanendo più fedeli possibile alla tradizione”. Nonostante i suoi pellegrinaggi professionali, Luigi non dimentica mai le sue origini campane e le ricette che ha vissuto in famiglia, così come è affezionato al territorio laziale, essendo fermo a Roma da 15 anni e dove ha potuto lavorare all’interno delle cucine di Dulcamara, Ercoli, Mercato Trevi e Hotel Esedra.
Cosa si mangia da Osteria la Quercia a Roma
Entrando dalla porta dell’osteria, si accede ad un ambiente tranquillo e riservato, lontano da molte delle realtà “turistiche” a cui spesso siamo abituati al centro di Roma. Lo stile dell’arredamento è quello di un’osteria moderna, raffinato ma senza tralasciare tutti gli elementi classici, come i tavoli in legno scuro e marmo, o il pavimento in legno invecchiato dal tempo. Una delle due sale espone alle pareti affascinanti illustrazioni dell’artista Andrea Ferolla, tramite le quali ha voluto umanizzare gli animali che tipicamente abitano la città.

Sedendoci al tavolo, Luigi ci spiega la filosofia dietro ai suoi piatti: “In ogni menu che compongo per l’Osteria la Quercia cerco sempre di mettere tre elementi: la ricerca di materie prime eccellenti, il ricordo di quello è stato il mio percorso e il sentimento verso quello che cucino”. Ed ecco che un menu di un’osteria riesce a diventare una vera e propria narrazione della vita di uno chef, facendoci viaggiare tra i sapori di tutti i luoghi che ha vissuto e che hanno rappresentato per lui importanti tappe professionali. L’itinerario gastronomico inizia dagli antipasti, dove, ad esempio, potremmo avere un assaggio della cucina veneta con le sarde in saor (con cipolla di Montoro, uvetta e pinoli, 14 euro), oppure scegliere di rimanere nel Lazio con il maritozzo salato, del vicino forno di famiglia – forno Monteforte, ripieno di agnello romano IGP sfilacciato e senape dolce (12). Qui i sapori dolci del miele e della cannella, con i quali è stufato lentamente l’agnello, vengono bilanciati dal gusto deciso della senape in un morso soffice e che appaga il palato.

I primi di Luigi raccontano molto bene i sapori di casa, tra i quali non possono mancare i ricordi della sua Campania: si spazia dalla tradizionale pasta, patate e provola, alla pasta e lenticchie, fino agli iconici primi piatti romani, con alcune interessanti rivisitazioni moderne, come nei piemontesi ravioli del plin, in questo caso ripieni di coda alla vaccinara e serviti con del sedano confit (primi dai 15 ai 20 euro).

La tecnica dello chef viene sicuramente esaltata nel rombo con patate e cavolfiori (24), una sua versione del rombo in crosta di patate dove il pesce viene avvolto in una sfoglia di patate condite al burro, cotto sotto vuoto e poi scottato in padella per mantenere le giuste cotture e consistenze, ed infine accompagnato da una dolce crema di cavolfiori. Il nostro itinerario termina in Toscana tra i secondi piatti, con la faraona della Val d’Orcia, stufata al Vin Santo (24). La proposta gastronomica varia in base alla stagionalità dei prodotti e alle nuove idee di Luigi, che spesso vengono introdotte anche come interessanti fuori menu. La carta dei vini è molto ricca e anche questa tocca tutto il territorio italiano, senza disdegnare i colleghi d’Oltralpe con una selezione di vini tedeschi e francesi.
Osteria la Quercia. Piazza della Quercia 23, Roma. Tel. 06 6830 0932. Sito. Facebook. Instagram.