Una pizza romana e napoletana insieme: la nuova sfida di Marco Quintili con Fina Fina a Roma

Fina Fina a Roma è la nuova insegna firmata da Marco Quintili che porta nella Capitale, a due passi dal parco della Caffarella, un’idea di pizza tutta nuova, in grado di far comunicare la pizza romana con quella napoletana.

 

Nell’eterna battaglia di gusto tra pizza romana e pizza napoletana, è pressoché impossibile decretare un assoluto vincitore, perché sceglierne solamente una vorrebbe dire rinunciare agli indiscutibili piaceri dell’altra. A venirci in soccorso ci pensa però Marco Quintili, che ha da poco lanciato il suo nuovo progetto Fina Fina, a Roma in via Arrigo Davila 83 nel quartiere Appio Latino, unendo nella sua pizza aspetti tipici di entrambi i mondi, e caratterizzandola con la sua riconoscibile firma gustativa.

Marco Quintili e Fina Fina a Roma

Marco Quintili

L’avventura di Marco Quintili parte a Pignataro Maggiore, in provincia di Caserta, dove ha cominciato a muovere i primi passi nel mondo della pizza lavorando come aiuto pizzaiolo, già all’età di 15 anni. La passione per la farina lo porta a studiare e approfondire costantemente tutto ciò che riguarda il suo lavoro e, dopo qualche anno di gavetta, decide di aprire una propria insegna nel suo paese natale. Da qui comincia il suo percorso, che lo vede indossare anche i panni di insegnante per aspiranti pizzaioli, e che in seguito lo porta a raggiungere importanti riconoscimenti, diventando Campione del Mondo di Pizza nel 2016. L’anno seguente, dopo essersi trasferito nella Capitale per amore, apre il suo primo locale a Roma, I Quintili, a Tor Bella Monaca, ottenendo un grande successo e portando in una realtà di borgata una pizza napoletana di alto livello, in grado di dimostrare il costante lavoro di ricerca nelle arti bianche.

Il forno di Fina Fina

Ad oggi le insegne con la sua firma sono aumentate (I Quintili Furio Camillo, I Quintili Eur Montagnola e La Pizza di Marco Quintili al Mercato Centrale), ma la sua voglia di sperimentare non ha intenzione di fermarsi: da qui parte il progetto Fina Fina, inaugurato il 10 ottobre 2024. Stavolta Marco ha deciso di cambiare le carte in tavola, ma mantenendo la stessa attenzione per la qualità e per la selezione di ingredienti e farine. L’idea alla base della pizza di Fina Fina è quella di prendere il meglio della tradizione romana e napoletana, per unirlo in un prodotto originale e dal carattere inconfondibile. Marco crea un impasto sottile e croccante, ma con la leggerezza dell’alta idratazione tipica delle pizze napoletane, dalle quali prende anche le dimensioni mantenendo un diametro di 35 cm. La farina utilizzata è stata messa a punto dal pizzaiolo insieme al Molino Magri, creando una farina 0 ad hoc per le esigenze della pizzeria e ad alto contenuto di fibre. Anche lo stesso forno utilizzato è stato progettato da Zazzaro Forni seguendo le precise indicazioni di Marco Quintili, sostituendo la base di cottura in cotto di Sorrento con una base refrattaria, in grado di mantenere temperature controllate per garantire una cottura più tenue. Il risultato è una pizza scioglievole e leggera, dalla buona croccantezza, valorizzata da condimenti di qualità e abbinamenti interessanti.

Cosa si mangia da Fina Fina a Roma

Il Crocché Cubico

Il locale ci accoglie in una grande sala con oltre 80 coperti, dallo stile moderno e rifinito con richiami alla natura, nella quale catturano all’attenzione le due grandi riproduzioni di macine da grano in pietra, integrate perfettamente nell’arredo. Il menu è ricco e ben narrato e ci introduce alle pizze con un’ottima proposta di fritti, sia classici che d’autore. La scelta è divertente e sempre interessante, non mancando di ricercatezza nelle preparazioni e nella selezione degli ingredienti. Vi consigliamo di iniziare l’esperienza da Fina Fina partendo da qui, magari ordinando il Crocché Cubico (tris di crocché con cuore di pecorino, con zucchine e menta e con broccoletti e salsiccia; 8 euro), il Supplì Fina Fina (servito su stecco, con vellutata di zafferano e riduzione di ossobuco; 8 euro), il Gelato Genovese (ziti alla genovese impanati e fritti, crema di pecorino con pepe Burbon, serviti su stecco; 7 euro), oppure con un classico Supplì della Tradizione Romana (3,50 euro).

La pizza Calabra

Passando al cuore del menu, anche le pizze si dividono tra una scelta tradizionale e una d’autore, le più particolari dove Marco dà sfogo alla sua creatività. Le farciture variano molto in base alla stagionalità delle materie prime, con l’intento di valorizzare al massimo il sapore autentico degli ingredienti. Tra le classiche non possiamo non consigliarvi la Verace, per percepire l’attenzione nei dettagli anche nella semplicità (Pomodoro La Torrente, basilico e parmigiano. All’uscita mozzare la di bufala e olio EVO; 10 euro), oppure la Fiori e Alici, che viene gustosamente arricchita da un crumble di pane e burro e da un battuto di alici all’uscita (11 euro). La scelta di pizze d’autore conta ben 10 proposte e sono in grado di soddisfare anche i palati più ricercati. Troviamo infatti farciture originali interessanti come per la Italia, con fior di latte, crema di friarielli e salsiccia di maialino, alla quale direttamente al tavolo viene aggiunto un velo di formaggio di bufala e crumble di pane all’aglio, olio e peperoncino (13 euro). Vale l’assaggio anche la Maremma (salsa di pomodoro San Marzano con aglione della Chiana, fior di latte, parmigiano e basilico. All’uscita fonduta di parmigiano e olio EVO), così come la Noveau (salsa di pomodoro con friggitelli, fior di latte e basilico. All’uscita grattugiata di formaggio Mimolette e olio EVO; 11,50 euro) o, per i palati più coraggiosi, la Calabra (con fior di latte e crema di cipolla rossa. All’uscita capocollo di Martina Franca, crumble di nduja, caciocavallo silano grattugiato e olio EVO; 13 euro). Se dovesse rimanervi ancora uno spazietto, vi consigliamo di lasciarvi tentare dalla proposta dei dolci: la nostra scelta è andata verso un grande classico rivisitato nella forma, ovvero il Babà Quadrato (5 euro). Vi segnaliamo anche una carta del bere ricca, con una buona selezione di vini (con particolare attenzione verso le bollicine) e di birre (in collaborazione con il birrificio Baladin), alle quali si aggiungono anche quattro tipologie di acqua.

Fina Fina. Via Arrigo Davila 83, Roma. Tel. 06 7834 5173. Sito. Facebook. Instagram.

 

Seguici sui social: Facebook e Instagram