
Quanto costa la carbonara a Roma e la proposta ridicola di Consumerismo per il Giubileo.
La proposta la fa “Consumerismo No Profit”, associazione indipendente di consumatori, mai sentita prima, ma potrebbe essere una nostra mancanza. Ci siamo forse distratti ed è una famosa e autorevole associazione. L’altra ipotesi è che, lanciando questa idea strampalata e un po’ risibile, Consumerismo cerchi di farsi notare. Ci è riuscita, in effetti, visto che è stata ripresa da molte testate, compreso Gambero Rosso, Corriere della Sera e Sky.
Quanto costa la carbonara a Roma
Cosa dice la proposta?
Dice che in vista del Giubileo c’è il rischio di un’ondata speculativa. E che cioè i ristoratori, che notoriamente sono persone avide, decidano di cavalcare l’orda di turisti e pellegrini in arrivo, e aumentino a dismisura il prezzo della carbonara ma anche dell’amatriciana. Colpendo non solo i turisti, ma anche i residenti. Di qui l’idea: un prezzo calmierato a 12 euro.
Come funzionerebbe?
Secondo Consumerismo, verrebbe creato un bollino o logo per quegli esercizi che aderiranno all’iniziativa, “impegnandosi a praticare al pubblico il prezzo calmierato individuato”. Ma l’associazione non si ferma qui, nella sua furia mediatica: lancia una campagna di boicottaggio per i locali che non aderiranno
Ma quanto costano le carbonare a Roma?
Abbiamo monitorato i prezzi, che trovate nel dettaglio qui, e a Roma vanno da circa 10 euro (Trecca, Menabò), molto rari, fino a 20 e oltre (Armando, Roscioli, Luciano). La media è di 15 euro (L’Arcangelo e Eggs).
Perché è una proposta assurda?
Perché non ha senso fare un prezzo politico uguale per tutti. I prezzi non sono una variabile indipendente, vengono decisi dai ristoratori sulla base di molti parametri. Il luogo in cui si trova il ristorante e quindi l’affitto pagato, che può variare enormemente. Il costo delle materie prime, del personale, delle spese fisse. La notorietà e bravura dello chef. E, naturalmente, la legge della domanda e dell’offerta. Come si può pensare che l’ultima delle osterie faccia pagare la carbonara lo stesso prezzo del migliore dei ristoranti? Insomma, un po’ di demagogia a buon mercato, per farsi pubblicità. Gliela facciamo anche noi, ai signori di Consumerismo, ma molto, molto, molto negativa.