Le migliori carbonare di Roma. La carbonara migliore? La prossima. Siamo laici e quindi non ci impicchiamo alla ricerca disperata della migliore carbonara di Roma però possiamo aiutare a scegliere tra le migliori. E allora ecco la nuova versione aggiornata al 2024 con le migliori carbonare di Roma: 20 piatti assaggiati in trattorie, ristoranti e locali gourmet. Abbiamo anche aggiunto i prezzi, che fanno notare una decisa variazione: si va dai 10 euro, ormai quasi introvabili, a una media di 15 nei ristoranti di qualità, fino a 20 e oltre. Ecco la nostra lista sempre aggiornata, che trovate anche su Google Maps, di cui siamo partner.
Le migliori carbonare di Roma
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Scopri i migliori ristoranti di Roma
L’Arcangelo – Prati
Arcangelo Dandini è uno dei grandi chef della tradizione romana. Lavora i suoi piatti con intelligenza e dando priorità alla qualità: la sua carbonara è perfettamente cremosa. Una curiosità: è stato il primo tra i cuochi romani a eliminare albume e pepe. Per la pasta usa le mezze zite di Gragnano.
Prezzo: 15 euro
Eggs – Trastevere
A Trastevere c’è l’unico ristorante di Roma che propone una vera Carta della Carbonara, con dieci variazioni. Dalla Carbonara 54 (anno della prima ricetta pubblicata in Italia) a quella Classica, fino alle varianti con tartufo, carciofi, ‘nduja e stracciatella e zucca. La chef Barbara Agosti prepara un menu originale e divertente che ha come filo conduttore le uova. Carta di vini naturali. Dehors.
Prezzo: 15 euro
Armando al Pantheon – Centro storico
Trattoria storica condotta dal 1961 dalla famiglia Gargioli. Ambiente tradizionale e caldo, ma non caotico. La carbonara è fatta con guanciale di Montefiascone, uova con tuorlo rosso di San Bartolomeo, pasta Martelli, pecorino romano e parmigiano. Tra i primi ad abbinare la carbonara allo champagne. Pasta molto al dente, come si usa a Roma.
Prezzo: 16 euro
Pipero – Centro storico
Ristorante elegante e di grande qualità, con lo storico patron Alessandro Pipero e, in cucina, Ciro Scardamella. Menu creativi a partire da 100 euro a pranzo e 150 la sera (3 piatti), ma non manca mai la carbonara, una delle più note della città, cremosa e avvolgente. Tra gli ingredienti un mix di pecorino e di parmigiano reggiano.
Roscioli – Campo de’ Fiori
Una salumeria e gastronomia che è un’istituzione romana e che dal 2002 è diventato anche un ristorante di grande qualità. Da quattro generazioni, propongono salumi, formaggi e vini, a due passi da Campo de’ Fiori. La carbonara di Gabriele Giura è uno spaghettone artigianale Benedetto Cavalieri, con un tris di pepe, uova di Paolo Parisi e pecorino romano dop. Da prenotare con largo anticipo.
Prezzo: 18 euro
Trecca – Garbatella
I due fratelli Manuel e Nicolò Trecastelli lavorano prodotti acquistati nei mercati rionali e propongono una cucina particolarmente verace e naturale, a prezzi modici. Il loro claim: «Non vogliamo stupire, ma emozionare». I rigatoni sono del pastificio Lagano, le uova delle galline livornesi allevate dall’azienda agricola biologica Pulicaro. Il pecorino romano è del caseificio Deroma, l’unico dop prodotto nella provincia di Roma.
Prezzo: 12 euro
Luciano – Campo de’ Fiori
Luciano Monosilio è diventato famoso proprio grazie alla carbonara, anche se il suo estro va molto al di là. L’uovo viene cucinato a bagnomaria per raggiungere la temperatura perfetta. Qui si usa guanciale ben stagionato e solo tuorli, pecorino in prevalenza con un’aggiunta di Grana Padano. Prezzi più alti della media.
Prezzo: 20 euro
Da Cesare al Casaletto – Gianicolense
Vale la visita questa trattoria moderna gestita con competenza e rigore da Leonardo Vignoli, anche se fuori dalle mete centrali (ora ha aperto anche un laboratorio). Il menu non cambia mai, ma propone tutto il meglio della ristorazione romana. La carbonara è fatta con uno spaghetto Mancini e guanciale tagliato grosso a fette. Chiedete all’oste l’abbinamento dei vini, che qui sono naturali e in una lista molto curata.
Prezzo: 12 euro
Taverna Cestia – Aventino
Terza generazione per una trattoria tradizionale e solida sull’Aventino, aperta nel 1967. Ora la gestisce con mano ferma Gioacchino Salvi. Qui la carbonara si fa con i maccheroni, uova biologiche e guanciale di Amatrice. Ambiente popolare e vivace, prezzi moderati. Anche pizze.
Prezzo: 13 euro
Menabò Vino e cucina – Centocelle
Siamo a Centocelle, quartiere periferico, ma il bistrot moderno di Daniele e Paolo Camponeschi (in cucina) vale davvero la pena (qui la rece dell’apertura). Sapori forti, piatti gustosissimi e una carbonara che non è in menu ma può essere chiesta. Qui la fanno con lo spaghettone quadrato, una miscela di pecorino e parmigiano e guanciale tagliato spesso e ben rosolato. Bella carta di vini naturali, in ambiente giovane, sapientemente spoglio e popolare.
Prezzo: 12 euro
Hosteria Grappolo d’Oro – Campo de’ fiori
Adiacente a Campo de’ Fiori c’è l’Hostaria Grappolo d’Oro che, a differenza di molti locali della zona, mantiene un’ottima qualità e prezzi sorprendentemente moderati. Cucina del territorio, con prodotti stagionali: da provare la trippa, i formaggi e il maritozzo. E, naturalmente, la carbonara, fatta con gli spaghetti di Giuseppe Cocco.
Prezzo: 14 euro
Checco er Carettiere – Testaccio
Nel cuore di Trastevere, è un locale preso d’assalto dai turisti, che mantiene una discreta qualità (ci siamo tornati di recente). Ambiente grande e ipertradizionale, in cucina c’è Stefania Porcelli, nipote del fondatore, Checco. La sua è una carbonara classica, con tonnarelli prodotti dal pastificio del ristorante.
Prezzo: 16 euro
Santo Palato – San Giovanni
La chef e proprietaria, la giovane Sarah Cicolini, ha messo in piedi a San Giovanni un locale che ammicca agli anni ’50, ma è modernissimo per cultura gastronomica e approccio. In menu, molte ricette con il quinto quarto, ovvero con le frattaglie degli animali macellati. La sua carbonara è preparata con pasta corta (ma ogni tanto anche con lo spaghettone) e con il guanciale di Re Norcino.
Prezzo: 16 euro
Trattoria Pennestri – Ostiense
Una delle migliori trattorie moderne in città, tra le nostre preferite fin dall’apertura (nel 2017), guidata con mano ferma da Tommaso Pennestri in cucina e Valeria Payero in sala, affiancati da una squadra giovane e competente. Qui c’è grande attenzione per le materie prime, grazie anche al rapporto diretto con i produttori. Il menu è ristretto e cambia spesso: tradizione romana e qualche intelligente rivisitazione. La carbonara? Buona davvero, qui si sceglie il rigatone, l’uovo si mette intero e si abbonda con il pecorino. Bella la carta dei vini, con focus sui vini del Lazio.
Prezzo: 10 euro
L’Osteria della Trippa – Trastevere
Dal 2019 L’Osteria della Trippa è un porto sicuro, nella parte meno caotica di Trastevere, per gli amanti della cucina romana e del quinto quarto, ovviamente della trippa in particolare. Alessandra Ruggeri la propone in più varianti, ma ovviamente non manca di servire un piatto di carbonara, realizzata con rigatone Felicetti, uova a pasta gialla, guanciale del Salumificio Coccia Sesto, pecorino romano Fulvi, Grana Padano e pepe.
Prezzo: 16 euro
Flavio al Velavevodetto – Testaccio
Con due sedi, una a Testaccio e l’altra a Prati, Flavio De Maio accoglie i suoi ospiti per un’esperienza di cucina romana autentica, ruspante. Qui si può assaggiare di tutto, ma la carbonara non deve mai mancare al tavolo: pecorino romano Dop, rigatoni (a volte anche spaghetti), pepe e guanciale.
Prezzo: 13 euro
Mangiadischi – Conca d’Oro
Un locale di quartiere in una zona che ne aveva bisogno. Siamo nei pressi di Conca d’Oro e Mangiadischi è un rifugio per mangiare piatti buoni e abbondanti, ingredienti di stagione e dove provare anche una bella selezione di vini, per lo più naturali. La carbonara in menu non manca mai. Qui viene servita con gli spaghetti Mancini, e poi guanciale La Valle, uovo Felice dell’Agro Pontino, pecorino romano.
Prezzo: 10 euro
Baccano –
In pieno centro, a due passi dalla Fontana di Trevi e da Palazzo Chigi, Baccano è nato come un locale di quelli che potresti trovare a Londra o a New York, moderno ed elegante, pur conservando un’impronta molto romana. Da qualche anno la sua carbonara è diventata imprescindibile, visto che è arrivato da Roscioli Nabil Hadj Hassen. Lo chef di origine tunisino ma romanissimo d’adozione, usa rigatoni Benedetto Cavalieri, uova di Marans (razza francese pregiata) e un misto di pecorino e Parmigiano stagionato 36 mesi. I prezzi alti sono l’inevitabile scotto da pagare, vista la zona.
Prezzo: 19 euro
Ciambella bar à vin
Quinto quarto a volontà (animelle, trippa, coda), piccione, vignarola, ricotta di pecora, lesso alla Picchiapò. Non è proprio una trattoria, La Ciambella, né un bar à vin, nonostante il nome. È un ristorante vero, in stile shabby chic, a due passi dal Pantheon. Niente di tradizionale o di formale, un posto che affonda le radici nella romanità più profonda e autentica ma guarda al futuro. La carbonara di Francesca Ciucci è fatta con lo spaghettone Mancini e un guanciale iper-croccante.
Prezzo: 18 euro
Osteria Fratelli Mori
Qui si respira proprio un’aria da trattoria di una volta, nell’ampio salone arredato con frasi e poesie in romanesco e dall’aria vagamente industrial. La famiglia Mori rispetta in modo filologico la tradizione della cucina romana, tra polpette di bollito, frittelle di baccalà e costolette d’agnello alla scottadino. La carbonara è fatta con i rigatoni e tanto ci basti: una volta non si stava a sottilizzare e l’unica domanda che contava era questa. È buona? Buonissima, e quindi va bene così. L’ambiente è popolare e molto animato. Ampia cantina di vini naturali.
Prezzo: 13 euro