Owine a Roma è l’enoteca con cucina nel quartiere Montagnola: vini naturali, cibo comfort e un’atmosfera piacevole che fa sentire tutti a proprio agio.
Rebecca e Daniele sono quello che si definisce una strana coppia. Abruzzese, chiacchierona e vulcanica lei; siciliano, taciturno e pacato lui. Si conoscono ai tempi dell’università, diventano coinquilini e poi grandi amici, iniziando a fare – separatamente – esperienze nel mondo della ristorazione romana: lei sempre in sala o al bancone, lui in cucina. Poi si ritrovano a lavorare insieme da Litro (a Monteverde, dove oggi c’è la seconda sede de La Mescita): quell’esperienza, oltre a rafforzare le capacità di entrambi, permette loro di approcciarsi in modo più concreto ai vini naturali, “il vino de nonno fatto bene“, scherza Rebecca, che nel frattempo approfondisce la sua conoscenza con il corso da sommelier.
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Come nasce Owine a Roma
Fino alla decisione – forti del rapporto di amicizia, dell’intesa e della visione comune – di aprire un posto tutto loro. Ed ecco che a settembre 2019 inaugurano Owine. La scelta ricade su un piccolo locale in via Guido de Ruggiero a Montagnola, “ci avevano detto sarebbe diventato il nuovo Pigneto“, dicono ridendo. In realtà, Rebecca e Daniele hanno da subito le idee piuttosto chiare su cosa proporre: un’enoteca di vini naturali, con una cucina da laboratorio, niente di troppo elaborato, ma con prodotti selezionati, e che soprattutto parla al quartiere (così tanto che hanno pure adottato il gatto del vicino, Gastone, da sempre ospite fisso).
E il loro obiettivo, a distanza di qualche anno, lo hanno centrato in pieno. Owine è davvero un ambiente piacevole, un localino da poco meno di 30 posti (a cui se ne aggiungono 10-15 all’esterno, durante la bella stagione), mensole cubiche che ospitano le bottiglie, un bancone con qualche sgabello e un po’ di confusione che non disturba, anzi, è la sua essenza. Oggetti sparsi qua e là che raccontano dei due proprietari: fumetti, giochi da tavola, cartoni animati in miniatura, oltre a Santina, la pecora pupazzo che richiama le origini abruzzesi di Rebecca ed è anche sul logo dell’insegna: una pecora, appunto, con una bottiglia e il gioco di parole è fatto, da Owine a Ovino.
Un locale semplice, tranquillo, nient’affatto modaiolo e dove è impossibile non stare bene.
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Cosa si beve e cosa si mangia da Owine a Roma
La cantina si è evoluta nel tempo. All’inizio il focus era su Lazio e Abruzzo, poi hanno iniziato a fare il loro ingresso etichette da tutta Italia e anche qualcosa dall’estero, Francia, Spagna Germania. Oggi sono circa 200, ma ruotano regolarmente, e non c’è una carta vera e propria perché Rebecca preferisce raccontare i vini a voce, cercando di intercettare i gusti di chi sta al tavolo e le preferenze del momento, memorizzando le bottiglie fatte assaggiare in precedenza, per far provare sempre qualcosa di nuovo. Cosa troviamo? Piccole aziende, realtà che lavorano in modo etico e sostenibile, scelte spesso per il contatto diretto con i produttori (con cui mensilmente vengono organizzate serate di degustazione). E poi prezzi accessibili, in linea con quello che è sempre stato lo spirito di Owine: raramente vi capiterà di vedere bottiglie che superano i 65-70 euro.
Oltre al vino c’è una piccola proposta di birre artigianali e una buona scelta cocktail (Rebecca ha alle spalle anche esperienze come barman e se la cava decisamente bene dietro al bancone). E stupisce sapere che alcuni clienti abituali si fermano da Owine per bersi uno Spritz: sinonimo che, al di là della validità dell’offerta, anche chi non è amante del vino ha fatto di questo locale il suo riferimento nel quartiere. Oppure c’è chi è entrato per la prima volta chiedendo un Ferrari, ovviamente non lo ha trovato, e continua a tornare perché qui ha assaggiato qualcosa di diverso, che gli è piaciuto.
Accanto a calici e bicchieri, c’è una lista di piattini versatili che segue la stagionalità, di cui si occupa Daniele, che permettono di passare in scioltezza dall’aperitivo alla cena, e pure al dopo cena. Tanta qualità a livello di materie prime e molto comfort. I taglieri di salumi e formaggi (7-14 euro) sono dell’azienda agricola Fortunato, da accompagnare con il pane dell’Elettroforno Frontoni. Poi ci sono i fermini (4-7 euro): le focacce ripiene con salumi o con tartare di manzo, l’hummus di ceci e le immancabili polpette (che cambiano spesso), di carne e vegetariane. D’estate ci sono i polipetti alla Luciana, d’inverno le zuppe e la lasagna, e poi via coi panini (7-8 euro), come il pan pizza con pulled pork, broccoletti ripassati e formaggio, i contorni del giorni e i dolci.
Owine a Roma. Via Guido de Ruggiero 64. Tel. 338 8116949. Sito. Instagram
Aperto dalle 17 alle 2, chiuso il martedì.
[Tutte le foto sono di Flavia Ciamarone]