I migliori ristoranti di pesce a Roma. Quante volte vi siete chiesti dove trovare una buona cucina di mare a Roma? Il litorale laziale non è l’unica soluzione. Infatti, in città non mancano gli indirizzi in cui ordinare ottimi piatti di pesce. Abbiamo selezionato per voi una lista dei migliori ristoranti di pesce a Roma, che cerca di accontentare varie esigenze: dall’osteria di mare a prezzi onesti al ristorante di fascia medio-alta, passando per ristopescherie e nuove aperture molto promettenti (nella mappa, abbiamo deciso di non inserire gli stellati).
Ecco 15 insegne da provare se avete voglia di un plateau di crudi, spaghetti alle vongole e fritture miste, ma non volete allontanarvi troppo.
I migliori ristoranti di pesce a Roma
Gallo
Iniziamo da una recente e promettente apertura: si tratta di Gallo, in via Santa Croce in Gerusalemme 29, dal nome del giovane patron e chef Lorenzo Gallo. Dopo anni di esperienza all’estero e nelle cucine del Tino e di 4112, Lorenzo ha deciso di avviare un progetto tutto suo, affiancato dalla compagna Claudia Turcu. Un locale accogliente e familiare dove a fare da protagonista c’è una cucina semplice, di sostanza e con pochi fronzoli, dove è la materia prima di qualità a fare la differenza. Infatti il pescato proviene dalle aste di Fiumicino, Anzio e anche di Napoli. Un menu snello, con alcune proposte che possono variare in base alle disponibilità, come il carpaccio olio e sale (16 euro), o il pescato del giorno marinato. Tra gli antipasti crudi ostriche (7 euro al pezzo), crudo di crostacei (25). Tra i cotti da provare il soutè di cozze (14), i moscardini in guazzetto (18), per poi proseguire con spaghetti con i lupini locali (16) e grigliata mista (26). La carta dei vini, curata da Claudia, conta circa 35 etichette tra tradizionali e naturali di nomi noti e piccole aziende, con ampio spazio alle cantine del Lazio.
Gallo. Via Santa Croce in Gerusalemme 29, Roma. Tel. 06 69350147 Facebook. Instagram
Emilio Osteria di mare
Al civico 40 di viale Aventino, è approdata a fine aprile la nuova avventura imprenditoriale di Fabio Spada. Si tratta di Emilio Osteria di Mare, un indirizzo dalla proposta semplice e di qualità. Qui, ad affiancare Fabio Spada ci sono lo chef Emiliano Valenti e Vanessa Croce, rispettivamente in cucina e sala, con cui Fabio aveva già collaborato per anni. Aperto sia a pranzo che a cena, la proposta del giorno non varia da quella serale. La materia prima è selezionata meticolosamente dalle aste locali, che consente di proporre pescato di ottima qualità a prezzi abbordabili. Tra gli antipasti troviamo il polpo rosticciato con stracciata e misticanza (12 euro) o il salmone marinato su salsa di noci, avocado e pomodori confit (14 euro). I crudi vanno dal carpaccio di pesce bianco (14 euro), al crudo di gamberi (12 euro per 5 pezzi), passando per la tartare del giorno (14 euro). Passiamo ai primi con il classico spaghettone alle vongole (16 euro) o il tonnarello, polpo, pecorino e menta (16 euro). Tra i secondi frittura di calamari (16 euro), tonno con panatura alle erbe e caponata di melenzane (22 euro) da abbinare a un contorno. Infine, circa 200 etichette nella carta dei vini, curata dallo stesso Spada, tra bollicine italiane, ma soprattutto francesi, e poi bianchi, rosati e rossi, sia tradizionali, che bio o naturali.
Emilio Osteria di Mare. Viale Aventino 40, Roma. Tel. 351 3087253. Facebook. Instagram
Acciuga
Nel quartiere Della Vittoria, Acciuga è il regno dello chef Federico Delmonte, dove protagonista è una cucina di pesce istintiva. Semplicità, trasparenza, sostenibilità e stagionalità sono le parole chiave di questo indirizzo. La proposta è caratterizzata dal rispetto delle materie prime, oltre che da un pescato non convenzionale e di piccola pezzatura. E’ la disponibilità del pescato, che segue il ritmo delle stagioni, a determinare il menu che non è mai fisso. Dal mercato possiamo trovare dal crudo allo scottato, dal rotolo di piada con acciuga al maritozzo di Federico. Interessanti i primi, tra cui le linguine rotte al sugo di brodetto fanese (24 euro) o gli spaghetti cacio e pepe al quinto quarto di seppia (24 euro). Passiamo ai secondi, dove spicca la paranza del Tirreno o Adriatico da preparare fritta o alla scottadito (35 euro). Ci sono anche due menu degustazione che variano in base al mercato: Mare (4 portate, 80 euro) e Mare di Federico (7 portate, 100 euro).
Acciuga. Via Vodice 25, Roma. Tel. 063723395. Sito. Facebook. Instagram
Dogma
Aperto a febbraio 2022 a piazza Zama, Dogma è già diventato un punto di riferimento per il buon pesce (non a caso lo abbiamo premiato con la Puntarella d’Oro nel 2023). La coppia composta da Alessandra Serramondi e Gabriele Di Lecce (classe ’95 e ’94), dopo varie esperienze come quella da Lele Usai, hanno dato vita ad una proposta precisa e ben studiata: il pesce alla brace. “Il filo conduttore di tutti i miei piatti è il passaggio sulla brace, ma anche la grande attenzione alle materie prime e alla loro trasformazione”, aveva raccontato Gabriele. Infatti, da Dogma tutti gli elementi hanno la stessa importanza del pesce, basti notare che le verdure arrivano dall’orto di famiglia a Maccarese, e che pasta e pane vengono fatti in casa con farine siciliane macinate direttamente in cucina. Ci sono due menu degustazione: quello da cinque portate (48 euro) e quello da sette portate (68 euro). Si può anche ordinare alla carta, iniziando dall’ostrica “a modo nostro” (6 euro) e la tartare affumicata (14 euro). Tra i primi risotto burro e alici con spezie d’arrosto (18 euro) o la pasta ripiena alla brace (19 euro). Si prosegue con i secondi, come il mollusco al barbecue e verdure di stagione (25 euro), o il pescato alla brace e “patata alla diavola” (25 euro).
Dogma. Piazza Zama 34, Roma. Tel 06 86679819. Sito. Facebook. Instagram
Chinappi
A due passi da Porta Pia, Chinappi è una storia di famiglia, di tradizioni e di amore per la cucina di mare. Stefano Chinappi, dopo anni nel ristorante di famiglia a Formia, apre Chinappi con la moglie Elena nel 2006, prima in zona Barberini, per poi trasferirsi nell’attuale sede nel 2011. Il pescato proviene dal mare del litorale sud laziale e arriva ogni giorno direttamente da Formia dalla pescheria di famiglia. In tavola una cucina marinara declinata in tre menu degustazione. Il menu “La Tradizione”, per i più indecisi, prevede sette portate (79 euro) e prevede classici come il polpo verace, le mazzancolle di Formia, gli gnocchi con granseola di Ponza e la pastiera napoletana. Poi c’è “il più richiesto dai romani” che racchiude le quattro portate più apprezzate dai clienti abituali (59 euro). Infine con il “menu a sorpresa”(109 euro), ci si affida ad occhi chiusi al patron Stefano Chinappi ed al pescato del giorno. Si può anche ordinare alla carta dai gobbetti di Ponza al ceviche di volpina, dallo sgombro alla cacciatora alle mazzancolle alla Catalana o ancora gli spaghetti con vongole lupini e telline sgusciate o la calamarata con totanetti. Sono disponibili oltre 60 etichette per accompagnare il pasto, fra millesimati, rarità e bottiglie più note.
Chinappi. Via Valenziani 19, Roma. Tel. 06 481 9005. Sito. Facebook. Instagram
Sughero
Altro solido indirizzo di pesce, nato nel 2015, dall’idea di Lavinia De Santis e Daniele Mangiaracina è Sughero. Siamo nel cuore del quartiere Parioli, in un ambiente elegante, ma anche accogliente. Un luogo in cui forte è l’attenzione sia nei piatti portati a tavola, che nel servizio. Le materie prime sono scelte con cura, predilegendo i prodotti a km zero. Qui ogni proposta è fatta in casa, a partire dal pane. Diversi menu degustazione: si può optare per quelli da quattro (40 euro) o sei portate (55 euro), in cui i piatti vengono scelti dallo chef; oppure altri due menu, sempre da quattro (50 euro) o sei portate (65 euro), con piatti scelti dai clienti. Invece, ordinando alla carta si può iniziare dai gamberi rossi di Mazara (3 euro al pezzo) o dal tris di crudi con tartare di tonno, lamelle di calamaro e gamberi rossi (30 euro). Per chi preferisce i cotti, alici fritte dorate con insalatina di finocchi e filetti di arance (18 euro) o insalata di sgombro marinato con verdure fermentate (18 euro). Tra i primi meritano la menzione i tagliolini fatti in casa con sughero, finocchietto e mandorle tostate (19 euro), mentre tra i secondi interessante la spatola fritta farcita di funghi cardoncelli saltati e salsa al cocco (26 euro). Per i vini infine, ampio spazio a piccoli produttori che che lavorano soprattutto in biodinamica.
Sughero. Via Eleonora Duse 1/E, Roma. Tel. 06 8068 7178. Sito. Facebook. Instagram
Ninù
Nell’estate 2023 ha aperto nel centro storico Ninù. Ci troviamo precisamente a via delle Frezza, in quella che era la casa dell’imprenditrice Alessandra Marino, convertita poi in ristorante, cocktail bar, caffetteria e B&B. Gli spazi sono caratterizzati da migliaia di volumi di arte, da fotografie ed oggetti curiosi collezionati da Alessandra. Passiamo alla proposta, una cucina mediterranea curata dallo chef Marco Gallotta. Materie prime per lo più locali, dove frutta e verdura sono acquistate fresche ogni mattina, il pesce arriva da Galluzzi, l’olio è di Cervo Rampante, mentre la pasta all’uovo è fatta in casa, o di Felicetti e Bottega Gamberoni. In carta la cucina di pesce prevale, ma non è l’unica. Dal mare tra gli antipasti figurano carpaccio di pescato del giorno (18 euro), calamari e salicornia (16 euro). Assolutamente da provare gli spaghetti alle vongole del Pastificio Felicetti, aglio nero e bottarga fumè (24 euro) o il cous cous con bisque di pesci e anelli di totano fritti (24 euro). Non manca il pescato del giorno in crosta di sale, erbe e fieno (1o euro all’etto) o la classica frittura di calamari (22 euro). Da Ninù la carta dei vini viene aggiornata continuamente, con produttori italiani, ma anche francesi.
Ninù. Via della Frezza 43, Roma. Tel. 06 87644813. Sito. Facebook. Instagram.
Ristorante Livello1
Ci spostiamo all’Eur, con la cucina dello chef Mirko Di Mattia del ristorante Livello1. Una location elegante e una buona cucina di pesce, fatta di grandi materie prime, è quello che troverete a via Duccio di Buoninsegna. La proposta di Livello 1 si basa su ingredienti sempre freschi, locali e di stagione. Il pescato arriva quotidianamente dalle aste del pesce locale. I vegetali sono per lo più provenienti dall’orto biologico di proprietà nel parco dell’Appia Antica. In menu i grandi classici della cucina di mare e piatti più creativi. Da provare tra i crudi il gran crudo (60 euro), che prevede una degustazione di crostacei, un’ostrica, tre carpacci di pescato e una tartare, oppure carpaccio, gazpacho, misticanza piccante e frisella (23 euro). Immancabile lo spaghettone Felicetti con vongole e bottarga di muggine (22 euro), ma anche il tagliolino al ragù bianco di mare (25 euro). Si passa ai secondi, dove il pescato viene proposto al forno, al sale o al guazzetto (11 l’etto), o la Catalana (16,50 euro l’etto) con astice, scampi o gamberi. Oltre alla carta, lo chef ha ideato tre menu degustazioni: come un tempo in tre portate (50 euro), la mia storia in quattro portate (75 euro), le mie origini in sei portate (90 euro). Non mancano sei diversi dessert tra cui la cheesecake ai mirtilli (11 euro) o la selezione di sorbetti homemade (10 euro).
Livello1. Via Duccio di Buoninsegna, 25, Roma. Tel. 06 5033999. Sito. Facebook. Instagram
Il Pescatorio
Ha da poco compiuto 10 anni questa nota pescheria con gastronomia e salumeria di mare, a due passi da via dei Colli Portuensi. Si tratta di Pescatorio, nato dall’idea di Emanuele Smimmo, che il mare ce l’ha nel sangue e di sua moglie, nonché chef, Simona Bontà. Li trovate aperti dalle 8.30 alle 22.30, sia per la spesa dal banco pescheria, che per una cucina di pesce espressa. Il pesce arriva freschissimo dalle marinerie del Lazio e dell’Argentario. Interessante anche la carta delle ostriche, selezionate in Francia e in Italia. Al Pescatorio a qualsiasi ora (fino alle 20) si possono mangiare i primi dalla gastronomia, come il cous cous di pesce, cucinato come da ricetta originale trapanese, ma anche i crudi come l’orata con lo zenzero, le tartare, il sashimi di tonno. A pranzo e cena invece si va dallo spaghetto alle vongole (16 per quelle classiche, 20 per le arselle pescate), al guazzetto del giorno (14-16). Il pescato fresco poi viene usato sia per la frittura (12-16) o per essere cucinato alla griglia, in guazzetto o all’acqua pazza, da abbinare ad un contorno a scelta (7,5 all’etto). Ad accompagnare i piatti di mare, vini e champagne selezionati meticolosamente, allo stesso livello della materia prima. Ampio spazio ai vini del Lazio, prevalentemente a km zero e alle etichette italiane. Si aggiunge una carta di vini provenienti da Francia, Spagna, Germania. Mentre per lo Champagne, rinomate etichette delle grandi case francesi.
Il Pescatorio. Via Virginia Agnelli 91/93, Roma. Tel: 06 64494787. Sito. Facebook. Instagram.
Pirò
Si trova all’interno di un palazzo storico, alle spalle di piazza Navona, il progetto ideato nel 2015 dalla famiglia Pirola. Pirò è una moderna osteria di pesce, in cui qualità e freschezza della materia prima sono le parole chiave. Il menu segue stagioni e il pescato arriva solo dalla costa italiana tirrenica. Il pesce viene declinato in tutte le sue espressioni, infatti nel menu troviamo dal crudo al cotto. Si inizia dai crudi dove figurano tartare di gamberi di Mazara, di ricciola o di tonno. C’è anche la panzanella romana di gamberi rossi con stracciata di bufala e olive taggiasche. Per chi preferisce gli antipasti caldi ci sono le alici fritte con pomodorini semi-dried o i calamaretti fritti con lime, pepe rosa e maionese agli agrumi. Si prosegue poi con i primi piatti, dai tagliolini scampi e lime al pacchero allo scorfano. Invece, tra i secondi troviamo tataki di tonno alla puttanesca o il polpo arrosticciato su millefoglie di patate e chimichurri marino. Dulcis in fundo, cinque proposte di dolci come crème brûlée o tiramisù con dacquoise al caffè o frolla al cacao. Infine, una bella selezione di vini italiani ed esteri completa la proposta.
Pirò. Vicolo della Cancelleria 36, Roma. Tel. 06 6880 3140. Sito. Facebook. Instagram
Osteria Maré
Da viale regina Margherita si vola in Sicilia, grazie alla cucina di Maré. Un posto accogliente dagli spazi funzionali, aperto sia per pranzo che a cena. Diventato punto di riferimento grazie alla qualità delle materie prime selezionate con cura da fornitori di fiducia. Qui si può scegliere direttamente dal bancone del pescato il pesce e la modalità di preparazione. In carta antipasti sia crudi che cotti, fritti, primi e secondi a cui si aggiungono i burger homemade, gli sfizi e dolci tipici siciliani. Dal martedì al venerdì la formula business lunch (10 euro) consente di pranzare con un primo e un secondo del giorno a scelta. Da provare i gamberi in pasta kataifi e mayo al curry (10 euro), le polpette di ricciola e chutney al mango (9 euro) o ancora il baccalà in tempura su hummus di ceci e cipolla caramellata (10 euro). Tra i primi meritano la menzione i tonnarelli cacio e pepe con battuta di gambero rosso o tra i secondi il filetto di pescato di Panarea con pachino e frutti di mare. Per chi ha nostalgia della Sicilia non mancano le panelle (5 euro) e la caponata ( 6 euro) o il cannolo siciliano (5 euro).
Maré. Viale Regina Margherita 225, Roma. Tel. 068540263. Sito. Facebook. Instagram
Sor Duilio
Aperto dal 1982, Sor Duilio è un indirizzo lontano dai cliché modaioli. Questa storica ristopescheria conta oggi due sedi, a Pietralata e nel quartiere Trieste. Entrambe sono accomunate dal bancone del pescato fresco del giorno che accoglie i clienti. Il menu è ricco di proposte classiche. Si parte dai crudi con crostacei, e conchiglie, il cui prezzo va in base al peso; poi tartare, carpacci e un’ampia proposta di antipasti caldi, come il sautè di cozze o di vongole, i totani alla Luciana o l’insalata di polpo e patate. Da segnalare la zuppa del Sor Duilio, fatta con crostacei, molluschi, frutti di mare e polpa di pesce senza spine con pomodoro e peperoncino o le linguine all’astice. Oltre ai secondi proposti tra cui il calamaro ripieno o la frittura del Sor Duilio, direttamente dal banco si può scegliere il pesce disponibile e scegliere una delle cotture proposte, come gratinato, in crosta di patate al forno o alla griglia da abbinare alle verdure del giorno.
Sor Duilio. Via Cave di Pietralata 44-46, Roma / Via Agri 9, Roma. Sito. Facebook. Instagram.
Trattoria del pesce
Non lontana da via dei colli Portuensi, un posto di fiducia è la Trattoria del pesce. Il patron, direttore di sala e sommelier Federico Circiello, dopo anni di esperienza all’estero e in Italia, inaugura questo indirizzo nel 2011 con l’idea di creare una trattoria di pesce senza troppi fronzoli con pesce sempre fresco. Il pescato infatti viene acquistato ogni giorno dall‘Argentario. Il menu segue la stagionalità della materia prima, con una meticolosa cura verso tutti gli ingredienti utilizzati. Qui troverete dal pesce azzurro ai crostacei, passando per il pesce tipico del mare mediterraneo. Quindi in carta si va dalla panzanella di mare della Trattoria del Pesce (16 euro), alle polpette di melanzane con mazzancolle, su battuta di datterini rossi e ‘nduja (18 euro): Tra i crudi le tagliatelle di seppia (18 euro), o la tartare di ricciola (20 euro). Passiamo ai primi, dove figura lo scialatiello fatto in casa trafilato al bronzo, con ragù di polpo verace marinato 24h nel vino rosso stracotto con pachino (25 euro) o la linguina agli scampi con salsa di agrumi e pistacchio (35 euro). I dolci, sono fatti in casa e la carta dei vini, curata dallo stesso Federico, include vini laziali, italiani ed esteri di realtà interessanti del panorama vinicolo.
Trattoria del pesce. Via Folco Portinari 27, Roma. Tel. 06 95945393. Sito. Facebook. Instagram
Da’Mare
A febbraio, nel quartiere Ludovisi, è arrivata la cucina di mare diretta, vera, fatta di materia prima dello chef Davide Cianetti con il suo nuovo progetto. Da’Mare, in via Sicilia è un indirizzo dalla location elegante e curata con una cucina a vista e una vetrina che espone il pescato fresco, che arriva ogni giorno dalle aste di Anzio e Fiumicino. In carta si va dalle ostriche (tra 5 e 8 euro al pezzo), ricci (4 euro al pezzo) e gambero rosso di Mazara (12 euro l’etto), alle tartare, come quella di tonno alla puttanesca. Da provare i sauté, in tre versioni: di vongole (24 euro), di cozze (16 euro), misto (22 euro). Inoltre, tutte le paste sono fatte in casa ogni giorno, così come focacce, pane e grissini. Il piatto forte? I tagliolini alla chitarra con aragosta (18 euro l’etto). La proposta da bere non riguarda solo vini e Champagne. Infatti oltre un’ampia cantina, con etichette provenienti per lo più da produttori del territorio italiano e francese, da Da’Mare c’è un American bar, che propone una selezione di signature drink attentamente studiati per essere abbinati ai piatti della cucina.
Da’Mare. Via Sicilia 47, Roma. Tel. 06 5575012. Sito. Facebook. Instagram
ilSanlorenzo
All’interno di un palazzo storico (costruito sulle fondamenta del Teatro di Pompeo!), ilSanlorenzo è un ristorante elegante e curato nel rione Regola, che ospita anche opere d’arte. Grande protagonista, però, è il pesce che arrivare prevalentemente dalle coste laziali (Ponza, Anzio, Civitavecchia). Dal menu consigliamo di provare i crudi, che variano in base alla disponibilità, e poi due evergreen del ristorante: gli spaghetti di farro con acciughe di Ponza, briciole di pane e peperoni cotti alla cenere e, in stagione, gli spaghetti con i ricci. I prezzi non sono economici (si viaggia almeno sui 70-80 euro a persona), ma la materia prima è assolutamente di qualità.
ilSanlorenzo. Via dei Chiavari 4-5, Roma. Tel. 06 6865097. Sito
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[Foto copertina Il Pescatorio – credit Asse Communication]