Enosake a Roma è il nuovo locale di Marco Wu, già proprietario di altre due enoteche con cucina in città, con piatti giapponesi ma soprattutto con una grande proposta di sake e distillati nipponici, anche da comprare e bere a casa.
“L’idea alla base di questo nuovo indirizzo è quella di completare quel percorso avviato con gli altri due locali, andando ad approfondire la cultura enologica nipponica, seguendo sempre il nostro consolidato format” spiega a Puntarella Rossa Marco Wu, imprenditore attivo nella distribuzione di prodotti alimentari nei ristoranti cinesi e giapponesi della Capitale, conosciuto anche per i suoi due indirizzi, Astemio a Monti e Quartino all’Esquilino. Una formula vincente, la sua, che affianca una proposta gastronomica non troppo elaborata (diversa per ogni insegna) a un’ampia cantina.
E se con Astemio e Quartino si parla soprattutto di vino, con Enosake l’imprenditore e la sua squadra esplorano le referenze del Giappone, seguendo una tendenza sempre più diffusa (e apprezzata) che vuole raccontare sake e distillati del Sol Levante. “Un mondo nuovo anche per noi – prosegue Marco – per questo ci siamo rivolti a degli esperti con cui stiamo collaborando sia per realizzare una carta di sake ben strutturata ed eterogenea ma anche per saper raccontare al meglio questi prodotti così diversi dal vino e da quello che solitamente siamo abituati a bere”. Il sake e i distillati giapponesi, dunque, diventano uno strumento per far conoscere tradizioni e culture lontane e intorno a loro ruota tutta la proposta di questo indirizzo aperto a giugno 2024 a San Giovanni, in via Carlo Felice, all’interno di un vecchio locale giapponese che è stato completamente ristrutturato: toni caldi, archi di mattoncini a vista e un grande bancone, circa 30 coperti interni più una ventina nello spazio esterno.
Cosa si mangia da Enosake a Roma
L’estate sarà il giusto periodo di rodaggio per vedere la risposta del quartiere e le richieste della clientela, con un menu che andrà via via ad alleggerirsi. Nulla di troppo elaborato, ma grande attenzione nella scelta della materia, dall’Ozaki Beef (tra le migliori carni di Wagyu del Giappone) proposto come carpaccio (38 euro) e cotto direttamente a tavola con il cannello da cucina, al tonno Belfagò, tonno rosso ingrassato tra i più pregiati, da provare sia in tartare (15) che come sashimi (9-28). Corposa la parte dedicata la sushi, quindi nigiri (interessante quello con l’anguilla), gunkan, uramaki e hosomaki.
Spazio alla tempura, anche di verdure (9-12 euro) e ai gyoza (5-15 euro), e ancora udon, ovvero gli spaghetti giapponesi, i piatti con il riso e quelli alla griglia. Passata l’estate poi sarà il momento dei ramen e delle zuppe (5-16 euro).
Cosa si beve da Enosake a Roma
Tornando alla proposta da bere, da Enosake si può sperimentare assaggiando i sake al calice, in abbinamento ai piatti della cucina. Ogni sake viene presentato e raccontato in base alla tipologia, definita soprattutto in base alla percentuale di levigatura del riso e dall’eventuale aggiunta di alcol a fine fermentazione. Nei prossimi mesi, inoltre, sono previsti corsi di avvicinamento al sake.
Per mantenere coerenza con gli due locali, anche da Enosake si trova un’importante cantina di vini (qui sono circa 300), sia italiani che esteri, dove spiccano le bolle e la bella selezione di Champagne, grande passione di Marco Wu, che non manca di aprire e far assaggiare sempre qualcosa. Tutte le bottiglie, come succede da Astemio e Quartino, si possono comprare e portare a casa.
Anche la cocktail list è stata studiata per richiamare il Giappone, con drink sia a base di sake che di distillati nipponici, come il Jundo, a base di aloe vera, e il Miyajima, dal nome dell’isola famosa per le ostriche alla griglia, realizzato proprio con un’ostrica lavorata in infusione con Nikka Whisky, sciroppo salino, caviale alcolico.
Enosake a Roma. Viale Carlo Felice 29/31. Tel. 06 70492958. Instagram
Aperto tutti i giorni a pranzo e cena. Chiuso la domenica