Trattorie in centro a Roma: gli indirizzi per non deludere le aspettative

Trattorie in centro a Roma. Con i suoi iconici vicoli, che si alternano a piazze e larghi, il centro storico di Roma è in grado di lasciare a bocca aperta non solo i turisti, ma anche gli stessi locals. Tuttavia, quando si tratta di trovare un buon locale dove mangiare, spesso ci si sente un po’ persi a fronte della grande proposta, un mare magnum di insegne dove campeggia la scritta “cucina romana“, che non di rado possono deludere le aspettative. Per questo abbiamo selezionato una serie di trattorie da provare (dei ristoranti vi parleremo a brevissimo in un articolo a sé), facendo però una premessa di natura geografica: la zona di interesse esclude rioni come Trastevere, Monti, Trevi, l’area del Ghetto Ebraico o quella del Colosseo, concentrando il focus sul territorio che va da via del Corso a Campo de’ Fiori e dintorni, spingendoci in un caso fino a Ponte Umberto I.

Di seguito una lista delle trattorie in centro a Roma.

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Armando al Pantheon

Armando al Pantheon

Era il 1961 quando Armando Gargioli, grazie al consiglio di alcuni suoi amici commercianti, approdò dalle parti del Pantheon, esattamente in Salita de’ Crescenzi al n. 31. Lì rilevò un vecchio ristorante, all’epoca un po’ in crisi d’identità e ne fece una “Bottiglieria con Cucina”, a cui decise di dare il nome di “Armando al Pantheon“. Gli anni sono passati, con essi le generazioni, ma la cucina del locale, con il suo patron Claudio Gargioli, resta un punto di riferimento per gli amanti della cucina romana. Nel menu i primi della tradizione sono protagonisti, dall’amatriciana alla carbonara, poi rigatoni con la pajata e fettuccine con le regaje (interiora) di pollo (tutti 16 euro). Per i secondi, spazio alla trippa alla romana (17), al bollito di manzo alla picchiapò (18) e all’abbacchio alla scottadito (22).

Armando al Pantheon. Salita de’ Crescenzi 31, Roma. Sito. Facebook. Instagram.

Hostaria Grappolo d’Oro

Hosteria Grappolo D'Oro

In Piazza della Cancelleria, non lontano da Campo de’ Fiori e Piazza Navona, c’è un altro indirizzo di riferimento per chi vuole andare a colpo sicuro nella sua scelta: l’Hosteria Grappolo d’ Oro. Una roccaforte del gusto, con la sua cucina del territorio, fatta di ricette e cotture tradizionali, dove i prodotti di stagione sono protagonisti, in sintonia con la filosofia slow food. Un ambiente semplice, ma sofisticato quanto basta, che lascia parlare i veri protagonisti della proposta: i piatti. Si parte dagli antipasti, con panzanella (8) o le polpette di bollito con salsa verde (14), poi i primi romani con spaghetti alla carbonara e tonnarelli cacio e pepe (14). A seguire polpette al sugo (16,50), agnello o baccalà alla romana, pronto a risvegliare i sapori di una volta (19,50).

Hosteria Grappolo D’Oro. Piazza della Cancelleria 80, Roma. Tel. 06 689 7080. SitoFacebookInstagram.

Osteria delle Coppelle

Osteria delle Coppelle

La tradizione di Roma in un ambiente familiare“: così ama descriversi l’Osteria delle Coppelle, il cui nome richiama l’omonima piazza dove sorge, accanto a un’immancabile nasone, la fontanella pubblica per eccellenza della città di Roma. Un piccolo salotto a cielo aperto, anche cocktail bar, che un po’ in tutte le stagioni si anima, attirando gli amanti del buon cibo e della convivialità, anche solo per un aperitivo o una serata musicale. In menu ci sono i piatti della tradizione romana e italiana, con qualche rivisitazione creativa. Dopo un assaggio di cicchetti, tra fagioli alle cotiche e coda alla vaccinara, si passa i primi quali taglioni, pappardelle al ragù e vermicelli alla carbonara e funghi (tra i 13 e i 20). Per i secondi, i piatti di carne sono molti, dalla tartare di manzo agli hamburger al maialino al forno.

Osteria delle Coppelle. Piazza delle Coppelle 54,55,56, Roma. Tel. 06 4550 2826/Viale Parioli, 194, 196, Roma. Tel. 06 637 4594 (Sede Parioli). Sito. Facebook. Instagram.

Poldo e Gianna

Poldo e Gianna Osteria

La storia di Poldo e Gianna Osteria inizia negli anni ’90 del Novecento con i nonni di Leopoldo Scarnecchia, attuale proprietario insieme al padre Nicola. Il ricordo di nonna Gianna in cucina e nonno Poldo fra i tavoli è ancora vivo in questo locale nascosto in un vicolo del Campo Marzio, a due passi dal Parlamento. Una cucina semplice di ispirazione romana, ma allo stesso tempo all’avanguardia, con tecniche moderne come la cottura a bassa temperatura e il sous vide, che mantengono l’integrità del prodotto ed esaltano i sapori genuini, ottenuti da prodotti di stagione. La cucina spazia da un piatto di rigatoni di Gragnano alla carbonara (14) a un saltimbocca alla romana (18), passando per un filetto di baccalà in tempura (12).

Poldo e Gianna. Vicolo Rosini 6, Roma. Tel. 06 689 3499. Sito. Facebook. Instagram.

Hostaria da Pietro

Hostaria da Pietro

Questo il luogo ideale per chi è alla ricerca del locale dove la tradizione resiste nella modernità. Un ambiente in cui il legno è protagonista e sentirsi a casa non è difficile. L’osteria è sì vicina a via del Corso, ma allo stesso tempo lontana dal caos. Il menu è quello che ci si aspetta da questo tipo di trattoria: ravioli fatti a mano, risotti, zuppe, fettuccine ai carciofi e pecorino, primi della tradizione romana, non senza un piatto di spaghetti alle vongole (20). Tra i secondi c’è spazio per uno sguardo al nord, con la cotoletta alla milanese (15) o l’ossobuco in umido (15).

Hostaria da Pietro. Via di Gesù e Maria 18, Roma. Tel. 06 320 8816. Sito. Facebook.

Osteria dell’Ingegno

Osteria dell'ingegno Piazza di Pietra

Dal 1997 l’Osteria dell’ingegno, in Piazza di Pietra, nei pressi del Pantheon, è punto di riferimento per gli amanti della buona cucina, con un’aggiunta di estro e creatività. Il locale si trova in uno slargo che è chiuso, su una facciata, dai resti del Tempio di Adriano. Era inizialmente un wine bar, poi trasformatosi in una trattoria moderna dedicata alla cucina italiana, con un dehor che è senza dubbio un punto di forza, insieme l’artistico arredamento interno, ricco di quadri dalle tinte calde. Qui non mancano i piatti della romanità, così come quelli regionali come i tonnarelli al sugo di pesci locali (16) o la guancia di vitello brasata al nero buono (20). E per concludere in dolcezza, una crème brûlée con vaniglia di São Tomé.

Osteria dell’ingegno. Piazza di Pietra 45, Roma. Tel. 06 678 0662. Sito. Facebook. Instagram

Matricianella

Matricianella

Una storica insegna a conduzione familiare, fondata nel 1957 da una famiglia di Amatrice: di qui il nome “Matricianella“, che era anche il nomignolo di una bimba cui il fondatore dedicò il locale di via del Leone, vicino al largo della Fontanella Borghese. Una trattoria dove la cucina romana rispetta ricette e cotture tradizionali, facendo leva su prodotti freschi di stagione, provenienti per lo più da realtà locali e piccoli allevatori. In menu, tra i primi non possono mancare i bucatini all’amatriciana (16) o i rigatoni con pajata (18), fra i secondi l’abbacchio al forno con patate (25) o coda alla vaccinara (24). Da scoprire anche la cantina, che conta ormai quasi mille etichette, conservate al buio, in scaffali di legno, a temperatura e umidità controllate.

Matricianella. Via del Leone 4, Roma. Tel. 06 683 2100. Sito. Facebook. Instagram.

Cesare al Pellegrino

Trattoria Da Cesare al Pellegrino

Lo scorso marzo 2023 ha riaperto Settimio al Pellegrino, ribattezzato “Da Cesare al Pellegrino”. Un’istituzione, una trattoria storica in zona Campo de’ Fiori, che aveva chiuso lasciando nello sconcerto generazioni di clienti, affezionati a Mario e Teresa e affranti per la perdita di un pezzo di storia gastronomica della città (ve ne abbiamo parlato QUI). Il menu dell’attuale trattoria ripercorre l’essenzialità della cucina di Settimio, con l’immancabile presenza in menu delle polpette ribattezzate alla Teresa (14), magari preceduti da un piatto di gnocchi un bucatino all’amatriciana.

Cesare al Pellegrino. Via del Pellegrino 117, Roma. Tel. 06 6880 1978. Sito. Facebook. Instagram.

La Quercia

Osteria La Quercia

Restiamo in zona Campo de’ Fiori, per scoprire una trattoria che si trova in piazza della Quercia, che prende il nome dalla chiesa di S. Maria della Quercia che qui sorge, davanti a un grande albero di quercia, che si trova proprio di fronte alla trattoria, in armonia e continuità con il dehor esterno. Una location ideale per chi cerca riparo da ogni tipo di chiasso, rifugiandosi in un luogo silenzioso, caloroso e accogliente. Il menu punta su una materia prima di qualità, ingredienti freschi garantiti da piccoli allevatori e agricoltori, aziende bio, barche della costa laziale. Ci sono gli ziti alla genovese (16), la pasta e patate, o, per rimanere nella tradizione romana, la trippa, con mentuccia e pecorino (14).

La Quercia. Piazza della Quercia 23, Roma. Tel. 06 6830 0932. Sito. Facebook. Instagram.

Lilli

Trattoria Lilli

Non lontano da via dei Coronari, secondo la CNN tra le dieci strade più belle del mondo, c’è Lilli, una trattoria che da decenni propone cucina romana. Un rifugio sicuro tra la miriade di insegne turistiche, il cui nome deriva da Loredana, detta Lilli, che aprì i battenti dell’osteria nel 1969. Mettetevi qui seduti per un buon piatto di carbonara o un piatto di succulenti bucatini all’amatriciana. E per secondo? Pollo con i peperoni, neanche a dirlo.

Trattoria Lilli. Via di Tor di Nona 23, Roma. Tel. 06 6861916. Facebook. Instagram.

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[Foto di copertina: Hosteria Grappolo D’Oro]