Sinner al ristorante: pasta al ragù o al pomodoro? “Quella che costa meno”

sinner al ristorante

Sinner al ristorante: pasta al ragù o al pomodoro? “Quella che costa meno”. Risponde così, il numero 3 del mondo, alla domanda sul suo rapporto col denaro.

 

Jannik Sinner sta vivendo un momento d’oro. Numero 3 del ranking Atp, ha iniziato il 2024 nel migliore dei modi, prima con la conquista degli Australian Open (il primo italiano a vincere un torneo del Grande Slam dopo 48 anni), poi la recente vittoria a Rotterdam, che lo ha fatto salire sull’ultimo gradino del podio dei più forti al mondo. All’apparenza, o forse no, un ragazzo quasi rigido, assolutamente concentrato sull’obiettivo continuo di migliorarsi. E, come ha dichiarato in una lunga intervista esclusiva a Vanity Fair, con un grande rispetto del denaro.

Niente discoteche e rispetto del denaro

Un ragazzo semplice. “Se ho voglia di andare allo zoo, per dire, ci vado. Sono un ragazzo normale fuori dal campo. Mi piace giocare alla PlayStation. Andare a cena, una volta ogni tanto (dopo la conquista degli Australian Open è stata ospite da Taverna Trilussa a Roma, concedendosi un tris di primi piatti romani). Anche se il più delle volte preferisco stare a casa tranquillo, a Monte Carlo. Quale rinuncia ho dovuto fare per il tennis? Ho tutto, non mi manca niente. Non sono mai stato in discoteca, non mi piace andare a dormire tardi. Preferisco giocare a carte con un amico“.

Nel 2023 Jannik Sinner ha guadagnato oltre 7 milioni e mezzo di euro solo di premi, che arrivano a quasi 30 milioni aggiungendo le numerose sponsorizzazioni, che fanno parte della vita di ogni sportivo di alto livello. Eppure il suo rapporto col denaro continua a essere molto oculato. Che rapporto ha oggi col denaro? Gli chiedono i giornalisti di Vanity Fair: “Prima di comprare qualcosa guardo sempre il prezzo, sempre. Se vado al ristorante e la pasta al ragù costa molto più di quella al pomodoro, prendo quella al pomodoro. Non perché sia tirchio, ma perché rispetto il denaro”. Uno sfizio? “L’unico regalo che mi sono fatto è la macchina. È una bella macchina, ma non pensate a una Ferrari, una Lamborghini o una Maserati”.

 

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