Amare a Roma. Nel rione Prati, a due passi da via Cola di Rienzo, c’è un ristorante di pesce contemporaneo dove i grandi classici della cucina mediterranea parlano anche romano. Artefici di questo connubio sono i due giovani patron del locale: Fausto Milillo, classe ’87 e il cugino Sergio Galletti, classe ’96, provenienti da una famiglia di ristoratori. Desiderosi di unire l’amore per il mare a quello per la buona cucina, il 1° dicembre 2018 hanno aperto le porte del loro locale, Amare, dove il nome gioca un po’ con il concetto di “andare al mare”, ma anche con quello del verbo “amare”, riferito alla passione per le onde, come vero e proprio stile di vita.
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Una famiglia di marinai mancati
“Tutto parte dai miei nonni paterni, venuti a Roma nel dopoguerra. Erano pugliesi, di Polignano e dicevano proprio ‘andiamo a mare’“, spiega a Puntarella Milillo. “Poi c’è l’altro nonno, quello in comune con mio cugino, che era invece romano di sette generazioni. Anche lui un uomo di mare, ne era innamorato. Ci portava a pesca da piccoli e lì abbiamo provato quell’emozione tipica del non sapere cosa ti viene su. Insomma, il mare è sempre stato parte della nostra vita“. Quando il padre di Fausto ha deciso di aprire il ristorante di famiglia, La Caletta sul Lago, ad Anguillara Sabazia, la scelta non poteva che ricadere sulla cucina di pesce, restando fedeli al pescato marittimo e non lacustre. “Il mare per me resta libertà, passione, uno stile di vita. Mi piace ironizzare dicendo che la nostra è una famiglia di marinai mancati. Tutti ci chiedono: ‘Di dove siete?’, perché è difficile trovare gente di Roma così legata al mare. Noi invece sì, siamo romani ed è per questo che abbiamo voluto dare un tocco di romanità al nostro menu”.
Il locale
Amare sorge lì dove un tempo c’era il negozio di ceramiche d’arte del nonno dei due cugini, attività restata aperta dagli anni ’70 fino al 2012. Per questo Fausto e Sergio hanno deciso di mantenere alcuni pezzi della precedente insegna, ridandogli nuova vita. “Tutti i tavoli della terrazza li abbiamo fatti fare da un artigiano utilizzando le ceramiche che avevamo nel negozio. Poi avevamo dei pannelli di parquet decorati, li abbiamo intagliati e ci abbiamo fatto due tavoli per gli interni. Insieme a quelli esterni, sono gli unici non tovagliati”, specificano. Gli ambienti del ristorante sono moderni ed eleganti, pronti a ospitare cene romantiche o tra amici, così come pranzi aziendali o reunion familiari.
I colori e le decorazioni sono tutti a tema marino e abbelliscono una sala strutturata in tre parti, comunicanti tra loro. Il primo spazio è quello grande, quando si entra, con tavoli e tovaglie blu. Poi ce ne è un secondo, più intimo, di fronte alla cucina a vista. A questi si aggiunge un terzo spazio superiore, dove è allestito un piccolo privé, che ricorda un po’ gli interni di un barca. Punto di forza in una città come Roma resta la terrazza, aperta anche in inverno, oltre al dehors su strada, per un totale di 60 coperti interni e 40 esterni. All’ingresso c’è un bancone in legno, ideale per l’aperitivo, cui è dedicata una parte della proposta.
La cucina di Amare
“Come ho detto siamo orgogliosamente e profondamente romani. Ci piace raccontare chi siamo e da dove veniamo. Quale miglior modo se non farlo con il cibo?”, ci ricorda Milillo. Ed ecco che nella cucina di Amare, capitanata dallo chef Paolo Pignoli, prendono vita piatti come i tonnarelli artigianali cacio e pepe, con pecorino coccia nera, crudo di gamberi viola di Terracina e lime (24 euro). Poi i fritti di mare alla romana, come polpette di tonno, supplì e baccalà pastellato (15). Quando gli chiediamo quale sia stata la reazione dei romani alla rivisitazione in chiave marinara di un piatto tipico come la cacio e pepe, Fausto risponde: “Tra i primi, è uno dei piatti che vanno di più” . Insomma, il feedback è stato positivo. Guai però a togliere il risotto alla crema di scampi (18) dal menù: “Un evergreen, intoccabile. Non posso toglierlo, altrimenti mi fucilano. Lo facciamo molto bene, con una salsa home made di scampi freschi”, aggiunge.
La materia prima del litorale laziale resta la grande protagonista, con i totanetti del mar Tirreno, le alici e i calamari di Terracina, i gamberi rosa di Ponza e i gamberi rosa di Terracina. Poi c’è il pescato da tutta Italia e le eccellenze estere: spigola, branzino, aragosta, astice, capesante, in base al pescato fresco del giorno, da scegliere al banco a vista all’entrata.
Tra gli altri piatti in menu: gnocchetti di patate fatti a mano all’amatriciana di tonno (18). Totanetti di paranza del mar Tirreno laziale (16) e frittura di calamaretti e gamberi rosa di Ponza (20). Poi strudel di spigola croccante con curry, carciofi e crema di porro (22) o branzino al forno con patate di Avezzano e datterini, capperi e olive taggiasche (50). Non senza i classici della cucina italiana di mare, come la zuppa o gli spaghetti con le vongole (20).
Uno sguardo all’internazionalità
Vista la posizione di Amare, in prossimità di San Pietro, non può mancare uno sguardo alla cucina internazionale. Spazio quindi al Lobster Roll (pan brioche, polpa di astice, lattuga, salsa lobster, patate a sfoglia fritte, 26) e al Fish & Chips, con filetto di baccalà in pastella, alla romana (16). Altro capitolo i crudi e le tartare: dal Gran Crudo con pescato locale a ricercatezze più esotiche, come gli scampi Porcupine Bay del Mar d’Irlanda (26) o il Salmone selvatico dell’Alaska.
L’aperitivo, tra ostriche e bites
Da Amare a Roma è presente una carta delle ostriche con diverse referenze e disponibilità del giorno, protagoniste dell’aperitivo. “Mi piace abbinare le ostriche ai vini, perché come questi ultimi sono tante le varietà. C’è un mondo dietro. Ognuna ha la sua nota, il suo tocco diverso. Più sapida, più minerale, più dolce. Conta anche il tipo di allevamento diverso, la zona, il produttore”, precisa Milillo. La proposta punta a un approccio moderno al cibo ed è studiata per una pre-cena diverso, connotandosi come Gin & Oyster Club.
Da provare anche gli Amare Bites, per assaporare il mare in un boccone, come il riso japan croccante con tartare di salmone selvatico, bbq e burrata (14) o i crostini di alici fresche del Tirreno disidratate, cipolla di Tropea agrodolce e datterini (13). Per il drink pairing, è disponibile una gin list dove spiccano referenze legate al mondo marino quali il Gin Ponza, il Gin Formentera e il Gin Etsu Ocean Pacific Water. Nella carta dei vini e delle bollicine, tanto spazio viene dato all’Italia, con accenni esteri quali Cremant, Champagne, Cava Spagnola e altri. Gli assaggi sono protagonisti anche del pranzo della domenica, che include 3 bites del giorno, una parmigiana di baccalà, una linguina all’astice, più dolce (45 euro). Tornano infine nelle tre combo lunch infrasettimanali: due bites più primo del giorno (20), due bites più un lobster roll (30) o due assaggi bites con un astice alla griglia (40).
Amare. Via Cicerone 61, Roma. Tel. 0632651956. Sito. Facebook. Instagram.