
Bianca Trattoria a Roma. Bianca Trattoria è la nuova creatura di Davide Del Duca e della sua squadra, aperta a maggio 2023 su Circonvallazione Trionfale, che si affianca (ma senza sovrapporsi) alla collaudata, ormai dal 2006, Osteria Fernanda, in zona Porta Portese, che non ha certo bisogno di presentazioni. E infatti continuiamo con Bianca, dove sono andata a distanza di qualche mese dall’apertura. Devo essere onesta, passo spesso in auto su Circonvallazione Trionfale e sebbene sapessi del nuovo indirizzo, non mi ci è mai caduto l’occhio. Eppure il locale ha due vetrine proprio su strada, e anche qualche tavolo in legno sul marciapiede.
Entriamo. È sicuramente un bell’ambiente, curato ma senza essere formale, anzi: tutto è piuttosto accogliente. Il bianco delle pareti crea un piacevole contrasto con sedie e mensole nere, che fanno il giro della sala e ospitano vini e pacchi di pasta, e il blu ottanio del bancone. In totale sono circa 40 coperti interni. “Ci sono ancora alcuni lavori da fare, tipo migliorare l’insonorizzazione” spiega Andrea Marini, sommelier e alla guida della sala, e socio da anni di Del Duca, “ci stiamo ancora rodando, ma la risposta è buona”.
Di Bianca (il nome è dedicato alla figlia dello chef) ho sentito parlare bene in questi mesi, quindi le aspettative erano abbastanza alte. Allora apriamo il menu, che cambia spesso (ovviamente seguendo le stagioni), non mancano piatti del giorno e c’è anche la possibilità di fare un percorso degustazione “Un viaggio in trattoria” a 45 euro di quattro portate. La proposta è coerente con gli intenti: “Territorio e Tradizioni” recita il sottotitolo.
E infatti tutto gira intorno alla cucina della tradizione laziale. Ci sono la coratella d’abbacchio (11 euro), i primi classici come carbonara e amatriciana (14), c’è l’agnello fritto con cicoria (17). E non stupisce la grande attenzione ai fornitori, quasi tutti locali: le carni arrivano da Le Officine del Gusto di Massimo Piccheri, il guanciale è di Re Norcino, mentre il pesce viene dall’asta di Fiumicino. In carta, infatti, anche qualche piatto di mare, tra cui il fritto di totani (15) e la zuppa di pesce (22), quest’ultimo il più caro del menu.
Ai fornelli, Del Duca si alterna con Luca Carucci, suo sous chef da anni: un giorno uno sta nella cucina di Bianca e l’altro in quella di Osteria Fernanda, e il giorno dopo si invertono. Abbiamo iniziato la cena con due piatti simbolo della tradizione: la trippa alla romana (10), golosa, molto saporita e che invoglia alla scarpetta, e con le polpette di bollito (12), sostanziose e croccantine, fatte a mestiere, accompagnate dalla salsa verde in cui si intingono volentieri (un po’ più abbondante, la salsa, sarebbe stato ancora meglio).
Il servizio è rapido, senza tanti fronzoli ma non manca di attenzione. Nel locale si respira una gradevole atmosfera e non passa molto perché ci arrivino le seconde portate. Ecco la minestra broccoli e arzilla (13), che quando la leggo in menu mi mette sempre di buonumore. Buona, non c’è che dire, anche se me l’aspettavo più “ignorante”. Bella spinta nei sapori, è mancata un po’ di ruvidità nei maltagliati e nei broccoli romaneschi, ma è una di quelle minestre che vale la pena provare se si fa una tappa da Bianca.
E poi abbiamo assaggiato la lingua di vitello (15), bollita e poi tostata, morbida e con la sua leggera crosticina fuori, in perfetto abbinamento con la pera e i grani di senape, che vanno a sgrassare il sapore importante della carne. Un riuscitissimo esempio di come un piatto assolutamente tradizionale venga valorizzato con cotture moderne, tecnica e abbinamenti intelligenti.
Finale a base di panna cotta (9), “vera”, come loro la definiscono, cioè cotta lentamente in forno, e poi servita con salsa di caramello e sale Maldon.
Menzione per la carta dei vini, curata e raccontata da Andrea Marini, e con ricarichi abbastanza onesti. Non troppo corposa, ma ben studiata rispetto alla proposta gastronomica: referenze naturali, con un po’ di Francia, e una sezione più ampia dedicata al Lazio (grazie!). A noi quella sera andava una bolla, ci siamo presi un affidabile Franciacorta Brut di Vezzoli, in barba all’abbinamento cibo-vino.
Bianca Trattoria. Circonvallazione Trionfale 94/96, Roma. Tel. 331 2266774 / 06 69229068. Sito. Facebook. Instagram
Aperto tutti i giorni a pranzo e cena. Chiuso il martedì