De Zhuang a Roma, il ristorante cinese dell’Esquilino che serve l’Hot pot

Foto di Emanuela Rizzo

De Zhuang a Roma. Quanto ci piace la cucina cinese? Molto, sì. E per fortuna i ristoranti a Roma non mancano (a proposito, avete letto quali sono i 10 locali di cucina cinese da non perdere?). C’è da dire però che spesso il nostro immaginario, così come le nostre conoscenze, su questa ampia tradizione culinaria è davvero limitato. Un po’ perché in Italia è presente quasi solo un filone, quello cantonese, un po’ perché le tradizioni gastronomiche cinesi, ufficialmente, sono ben otto. E chissà quanti sono i piatti che ancora non conosciamo.

Il ristorante 

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Giorgia Chen, la proprietaria di De Zhuang – Foto di Emanuela Rizzo

Di recente siamo venuti a conoscenza di un nuovo indirizzo, aperto a ottobre 2021 all’Esquilino (quartiere che di multiculturalità ne sa qualcosa) dove si può assaggiare una cucina cinese che rispetta la tradizione. Il posto in questione si trova nei pressi di piazza Vittorio, si chiama De Zhuang ed è gestito da Giorgia Chen, figlia di ristoratori cinesi, cresciuta in Italia ma cittadina del mondo, grazie ai tanti viaggi fatti che le hanno permesso di conoscere ed entrare in contatto con culture (anche gastronomiche) diverse.

sala - de zhuang roma
Foto di Emanuela Rizzo

Entrando da De Zhuang troviamo una sala dagli arredi orientali, dove spiccano i toni del rosso: 80 coperti in totale distribuiti per 20 tavoli (di cui alcuni un po’ più riservati)

Ma veniamo al menu. Qui si può assaggiare l’Hot pot (conosciuta anche come Fondue Chinoise), una ricetta tipica cinese che prende il nome dalla pentola di metallo in cui è contenuta. Al suo interno un brodo bollente e tante altre cose buone. Nasce come cucina povera dei marinai che nei porti trovavano ristoro con un piatto caldo.

Come si mangia l’Hot pot

hot pot
Foto di Emanuela Rizzo

Il cliente prima di tutto deve scegliere il tipo di Hot pot (il prezzo va dai 25 ai 40 euro circa): con uno o due gusti (piccante e/o dolce) o con nove griglie (all’interno della pentola, infatti ci possono essere diverse sezioni separate). Si passa poi alla scelta del brodo: pomodoro e funghi porcini, piccante e non. La pentola viene messa al centro del tavolo e mantenuta sempre calda da un bollitore: si tratta di un piatto pensato per la condivisione, tutti possono attingervi e assaggiare sapori diversi. Mano a mano i vari ingredienti, crudi, vengono cucinati dai commensali nel brodo bollente.

I gradi di piccantezza

hot pot
Foto di Emanuela Rizzo

Da De Zhuang l’Hot pot ha una sua peculiarità. Oltre al numero di gusti e al brodo, si può scegliere anche il diverso grado di piccantezza: sei fasce, fino a una massimo di 75 gradi. L’intensità del piccante viene data dall’olio del grasso animale, fatto in casa, brevettato e registrato dalla casa madre come “Il grado di piccantezza del Signor Lu”.

La salsa e gli ingredienti 

ingredienti hot pot
Foto di Emanuela Rizzo

Dicevamo che all’interno dell’Hot pot vengono cotti vari ingredienti. La protagonista è la carne (sakura) di agnello o manzo, le interiora (coda e intestino di maiale, sanguinaccio) ma anche pesce, verdure e pasta (spaghetti di soia, gnocchi con patate rosse cinesi). Tra i vari prodotti troviamo anche funghi ping gu, cavolfiori cinesi, alghe, zampe di gallina e anatra, lingua di anatra, trippa pregiata ma anche chele di granchio reale e tofu affumicato. Un’ampia varietà di ingredienti che possono essere abbinati al brodo in base al proprio gusto. Infine, la salsa: satai, di sesamo, d’ostrica, di arachidi, soia e pure la salsa universale, per chi è alle prime armi con l’Hot pot.

Oltre a questa portata conviviale, in carta troviamo poi piatti già cotti, dagli involtini al riso saltato con manzo o uova e ravioli, e poi i dolci, come la gelatina con frutta cinese.

De Zhuang. Via di San Vito 15/16, Roma. Tel. 06 57297420. Instagram 
Aperto tutti i giorni a pranzo e a cena, tranne il martedì