
Mangiare e bere a Garbatella. L’orgoglio della storia romana è racchiuso tra i lotti di Garbatella. Luoghi che custodiscono tutt’oggi le tradizioni delle nonne con le ricette caserecce di un tempo. Qui non si mangia, ma “se magna”, e pure bene. Abbiamo selezionato gli indirizzi dove la tradizione rimane viva. In appendice, trovate anche qualche locale di riferimento nel quartiere Ardeatino. E se volete spingervi ancora più a Sud, qui trovate la nostra lista dei locali all’Eur.
Latteria Garbatella
Rispecchia l’architettura originaria del quartiere in cui ogni lotto aveva il suo cortile interno seguendo l’impronta dei giardini inglesi. Latteria Garbatella ha sfruttato da subito questa area allestendo un dehors ricco di tavolini in legno, apparecchiati con tovagliette di carta ed il menu stampato sopra, circondati dal verde e piante aromatiche. Le salette interne sono arredate con pezzi di recupero degli anni ’20 e ’30 ed illuminate con faretti direzionali sul legno scuro. Federico Falciani e Omar El Asry sono i volti dietro al progetto nato nel 2015 al posto del pittoresco “Bar della nanetta”, ex “Bar delle catene”, proprio sotto la statua della Garbatella. Inizialmente cocktail bar mixology, si è ampliato con il ristorante di ispirazione internazionale. Il menu spazia dagli antipasti come polpette cacio e ova al crostino con pollo alla cacciatora, tra i primi, menzione speciale va alla pasta burro e alici e limone candito. Tra i secondi c’è il petto d’anatra ed il maiale cotto a bassa temperatura con verza ripassata su fondo bruno ai fichi. Spazio anche al pesce con baccalà e polpo rosticciato. Nella carta autunnale dei dolci spunta la bavarese al cioccolato bianco, pere e pistacchio. Aperti anche per l’aperitivo, si accostano alla drink list (anche analcolici e low alcool) i “due morsi”, ovvero crocchette con mayo di soia, moscardino fondente, quenelle di yogurt e senape, hummus e panzanella. Il nuovo motto del locale? Eat local, think global!
Latteria Garbatella. Piazza Geremia Bonomelli 9, Roma. Tel. 06 512 3913. Sito. Pagina Facebook. Pagina Instagram.
Bauhaus
Ex forno rilevato dai due fratelli Valerio e Giorgio Giglietti ,“garbatellani doc”, e trasformato in un locale con laboratorio, vendita al pubblico e ristorazione (ve ne abbiamo parlato qui). È suddiviso su due piani più dehors esterno. Sono gli stessi titolari di Biffi, subito accanto, proprio sulla stessa piazza, e il nome Bauhaus arriva dalla corrente architettonica tedesca cui si ispirano gli ambienti interni del locale, iper colorati e modaioli, delineati da figure geometriche. La pizza per l’aperitivo viene fatta al padellino o in teglia, entrambe con 48 ore di lievitazione e un mix di farine di grano tenero, riso e soia. La farcitura avviene sempre a freddo, sia per le pizze rosse, bianche e ripiene, con ingredienti biologici. Al piano di sopra c’è il ristorante con la formula business lunch o quella di tre menu degustazioni per cena. Aperti anche a colazione: qui si fa anche l’american breakfast.
Bauhaus. Piazza Eugenio Biffi 3, Roma. Tel. 06 85388481 / 338 2977291. Pagina Facebook. Pagina Instagram.
Biffi
Vieni da Biffi per i cornetti integrali al miele e la treccia di noci pecan appena sfornata a colazione, per respirare l’aria di quartiere seduto ai tavolini esterni con affaccio sull’orologio iconico dell’Albergo Rosso o per l’aperitivo con tagliere e tacos, prodotti dal laboratorio del fratello Bauhaus accanto. La sera l’esterno del bar è illuminato da una moltitudine di catene luminose anche attorno alle siepi ornamentali. L’interno si ispira a bistrot francesi, con sedute in legno e fiori ai tavoli con il menu incorniciato. Non solo caffetteria, ma anche cucina e miscelazione. Sono aperti fino alle due di notte.
Biffi, Piazza Eugenio Biffi 11, Roma. Tel. 06 5143 5360. Sito. Pagina Facebook. Pagina Instagram.
Romeow Cat Bistrot
Romeow è un bistrot nato a fine 2014 e casa fissa di alcuni gatti prelevati al gattile all’età di cinque mesi. Tra felino e cliente si instaura un rapporto curioso, di novità, ma anche di coccole. Per preservarli, Valentina, la proprietaria, ha messo qualche regola: non disturbateli durante i sonnellini, non prendeteli in braccio e non scattate foto con il flash. La sensazione è quella di trovarsi a cena a casa di un amico che ha un gatto che puoi toccare e vedere nel suo habitat abituale, fatto di ceste e cassetti appesi alle pareti proprio per loro. Romeow è aperto da colazione alla merenda fatta di pancake, estratti di frutta, smoothies. Si prosegue con il pranzo e la cena con piatti gourmet vegani, per sposare la filosofia del luogo: gyoza ripieni di funghi cardoncelli e champignon in consommé, kumquat e porro fresco, spaghetto trafilato in oro del pastificio Verrigni con crema di noci macadamia, pepe andaliman, polvere di bergamotto e composta di pere selvatiche o ancora l’affettato di seitan home-made, crema di anacardi, broccolo siciliano ripassato, pesto di rucola, lime, mandorle e frutto del cappero. In alternativa c’è il menu degustazione di cinque portate a 50 euro.
Romeow Cat Bistrot. Via Francesco Negri 15, Tel. 06 57289203, Sito. Pagina Facebook. Pagina Instagram.
Pane Garbato
Il posto giusto per il cibo da passeggio. Aperto da pochi anni è diventato subito “Il Forno” per eccellenza di zona, tant’è che negli orari critici c’è sempre una bella fila fuori. Aperti dalla colazione con la loro pasticceria di cornetti, torte fatte in casa e biscotti secchi proseguono con piatti espressi per il pranzo (rimangono aperti fino alle 21). Il loro pezzo forte sono sicuramente i bottoncini morbidi bianchi ripieni di porchetta fresca (ma solo alcuni giorni della settimana) e le lingue ai cereali. Si può consumare poggiati al banco a muro all’interno oppure comodamente seduti fuori (i tavolini li hanno messi da poco). La proprietà è di quattro amici, già avvezzi di famiglia al lavoro da forno, ed hanno da poco aperto il secondo punto vendita al Quadraro. Tutto quello che viene proposto dal forno è di loro produzione interna. La farina è quella buona (ci sono anche le integrali macinate a pietra) e la fantasia non manca per stupire i clienti ogni giorno con ricette innovative. Entrambi i punti vendita lottano per un approccio eco sostenibile e plastic free: tutte le confezioni sono riciclabili, comprese le box lunch, e la parete interna è fatta di licheni stabilizzati. Partecipano a tutte le iniziative culinarie di quartiere come “Garbatella Street Food”, “To good to go”, ma anche a quelle solidali. Tutto l’invenduto giornaliero viene regalato ad associazioni di volontariato. Sono stati inoltre tra i primi locali del quartiere ad essere inseriti nella rete Retake per il decoro urbano.
Pane Garbato. Circonvallazione Ostiense 158, Roma. Tel. 06 4544 8472. Pagina Facebook.
Ristoro degli Angeli

Si trova nel cuore di Garbatella, nell’ex sede dell’Ente Comunale di Consumo, di fronte al Palladium e alle redini c’è l’ostessa Elisabetta Girolami dalla chioma verde assieme a Ivo Menichelli. La spesa viene fatta ogni giorno al mercato rionale e nel menu c’è un occhio di riguardo per le proposte vegetariane. Ci sono sempre tre tortini di verdure della casa, le polpette veg con salsa tatziki e le melanzane con la provola. Tra i piatti ci sono le patate della Garbatella “come le faceva la mamma di Enzo”, le fettuccine degli angeli con burro di montagna, parmigiano stravecchio e sesamo tostato (10 euro), i ravioli di baccalà fatti in casa e quelli con mantovana (14 euro), fregnacce romane con spigola, zucchine e pomodorini secchi (14 euro), brodo di giuggiole con pasta reale (10 euro). Piccola nota sui loro ravioli: il ripieno cambia continuamente di settimana in settimana in base alla stagione. Tra i secondi: involtini di melanzane con scamorza e basilico (12 euro), tagliata di manzo ai ferri con sale di Maldon e patate al forno (19 euro). Tutta la loro pasta è fatta in casa, anche la ripiena e i dolci.
Ristoro degli Angeli. Via Luigi Orlando 2, Roma. Tel. 06 5143 6020. Sito. Pagina Facebook. Pagina Instagram.
Tre de Tutto
Da Centocelle c’è stato il salto a Garbatella: la storia di Tre de Tutto ve l’abbiamo raccontata qui. Il nome simula l’abbondanza, la molteplicità, in modo giocoso. All’interno due sale con 60 coperti contornati da uno stile street/industrial, moderno, un bancone in marmo, pareti volutamente grezze con maioliche blu che accennano agli anni ’50, lampioncini che scendono dal soffitto e un neon rosa all’entrata che recita “quanto è bella Garbatella”. Fuori ci sono 30 sedute coperte da ombrelloni bianchi. Il menu è semplice e di sostanza, con le ricette della tradizione rivisitate e drink “made in Garbatella”. Aperti dalla colazione con caffè, waffle e pancake, prosegue con l’aperitivo a base di birre artigianali, vini, champagne e cocktail. In menu la tartare di spigola, maccheroni al ragù di manzo (11 euro), fettuccella con pachino e pesce sfilettato, filetto di manzo al porto con patate di Avezzano (20 euro), fiori di zucca con alici e mozzarella, burger con pulledpork. Tra i dolci c’è il tiramisù fatto con le macine.
Tre de Tutto. Via Giustino de Jacobis 19, Roma. Tel. 06 87606301. Sito. Pagina Facebook. Pagina Instagram
Enoteca La Mescita
Fronte Palladium, è diventato un punto di riferimento per la passione coltivata verso i vini naturali. Bevanda protagonista che viene trattata in maniera seria. Prima di offrire l’etichetta al cliente, se ne studia la metodologia di produzione, escludendo i prodotti a base solforosa e prediligendo quelli prettamente naturali. Le bottiglie sono esposte e Angelo, il proprietario, spiega con precisione quali sono le note che si andranno a trovare nel bicchiere. Sono aperti tutti i giorni dalle ore 18 all’1.30 di notte. La cucina di Marco Bravin è a vista: ci sono sia piatti freddi che caldi serviti ai pochissimi tavolini il legno interni (o sulla botte di vino) o esternamente con 30 sedute a disposizione. Confinante con La Mescita c’è Hey Hop, sempre della stessa proprietà, dove ci si concentra invece sulla birra artigianale.
Enoteca La Mescita. Via Luigi Fincati 44, Roma. Tel. 333 3015847. Sito. Pagina Instagram.
Hey Hop
Aperto nel 2013, il locale è davvero piccolissimo, somiglia quasi più ad una bottega della birra. Il nome è divertente e allegro; Hey Hop, infatti, richiama la canzone punk “Hey Ho, let’s go” dei Ramones e oltretutto la traduzione di Hop dall’inglese è “luppolo” (uno tra i principali componenti della birra e stemma del locale). I prodotti alla spina sono in costante rotazione: otto rubinetti più una buona selezione di bottiglie e lattine disponibili: Ritual Lab (lazio), Hop Skin, Alder, Extra Omnes (Savona) e alcuni nomi dal Belgio, dove vanno forti con la birra. La proposta culinaria, molto basic, si poggia sull’offerta della cucina de La Mescita. Servono maggiormente le luppolate, ma l’offerta contempla birra di ogni tipo: bionda, rossa, scura, malto, doppio malto, fruttata. Si può consumare anche all’esterno ai tavolini in ferro.
Hey Hop. Piazza Bartolomeo Romano 4, Roma. Tel. 06 8360 1573. Pagina Facebook. Pagina Instagram.
ARDEATINO
Per chi si trovasse in zona Garbatella, ma volesse esplorare oltre i confini, ecco tre indirizzi da conoscere anche nel quartiere limitrofo.
Luce Experience
Siamo all’interno di Villa dei Cesari, elegante dimora a due passi dalle Catacombe di San Callisto. Dapprima conosociuta come location per matrimoni, dopo il lockdown si è riconvertita in ristorante con cocktail bar super luminoso. Giochi di luce, installazioni artistiche, una rinnovata proposta culinaria e il dj set dal vivo hanno reso molto particolare il posto, soprattutto nella stagione estiva. Il parco esterno, racchiuso nelle mura antiche è allestito con igloo, tavolini e qualche seduta a terra (con la bella stagione). Per l’ inverno ci si trasferisce nelle sale interne. Oltre alla proposta ristorazione e cocktail bar, si è aggiunto in programma il momento piano bar con serate danzanti. Il ristorante si trova nella sala antica sottostante.
Luce Experience. Via delle Sette Chiese 293, Roma. Tel. 347 7188592. Sito. Pagina Facebook. Pagina Instagram.
Pasticceria Bompiani
Pasticceria d’autore firmata Walter Musco che si diletta di anno in anno a fare delle vere e proprie opere d’arte con le sue creazioni di pasticceria. Pasqua e Natale sono i momenti in cui scatena tutto il suo estro, una vera e propria ricerca estetica e teorica della materia. Correnti artistiche come il Bauhaus hanno portato alla concezione di torte minimaliste, geometriche e lineari. Una produzione “a numero chiuso”, come le sessanta torte concettualmente astratte di ispirazione russa: una base di biscuit, una gelatina di vodka e una panna acida al Caviale Siberian di Caviar Giaveri. Servono caffè verde, specie pregiata Arabica con tostatura ed estrazione professionale. Bompiani è anche una buona sala da tè, le foglie provengono dalla lavorazione della Camellia Sinensis. Tra le qualità ci sono quella bianca, gli aromatizzati, il pressato, il post fermentato , il nero, il semi ossidato e il classico verde. Oltre alla pasticceria d’autore, al bancone si trovano anche prodotti per la colazione più casereccia come bombe alla crema, cornetti poi ancora tramezzini e paninetti farciti per il pranzo. Uno dei momenti più attesi è la creazione e confezionamento dei dolci natalizi, per il 2021 Walter Musco ha preparato Panettone Classico con Cioccolato, Panettone Milano o pera e cioccolato, 4 differenti creme spalmabili (ai 3 cioccolati, pistacchio, nocciola o fondente con biscotto al cacao), Torrone Bianco e Gianduja, Alberelli e palline di design, Panpepato, Pan di Zenzero, Tartufi, Cantucci al cioccolato o bianchi con gocce di cioccolato, biscotteria tradizionale sempre artigianale, gelatine e ovviamente cesti confezionati con bottiglie, dolci e gastronomia.
Pasticceria Bompiani. Largo Benedetto Bompiani 8, Roma. Tel. 06 5124103. Sito. Pagina Facebook.
Molo 29

Il quartiere ardeatino è una buona zona anche per mangiare pesce (ma non solo), da quando è arrivato lo chef Davide Mandarino in cucina. Il pescato arriva dalle aste del porto di Anzio e viene utilizzato poi nel menu per dar vita ai “dieci classici” in prima pagina o per le selezioni di ispirazione gourmet: gambero rosso amanita cesarea e clorofilla di prezzemolo (25 euro), il pescato di pagro, risotto black lime con animelle glassate al cioccolato fondente e gambero rosso (22 euro), seppie e puntarelle o ancora la ricciola con topinambur, carboncelli e tartufo nero uncinato. I dolci in carta sono quattro: crema mascarpone con crumble, crema philadelphia con crumble di mandorle, mousse di marroni e passion fruit. Ci sono circa 50 coperti apparecchiati con tovaglie bianche lunghe e luci soffuse al soffitto. Ci sono un paio di tavoli anche all’esterno sulla pedana.
Molo 29. Via Mario Musco 29, Roma. Tel. 06 5960 0651. Sito. Pagina Facebook. Pagina Instagram.
[Copertina: foto pagina Facebook Latteria Garbatella]