Dove mangiare a Fiumicino. Fiumicino è stata a lungo considerata dai cittadini romani, per una bizzarra metonimia, sinonimo di aeroporto. Un posto dove andare saltuariamente e per poco tempo, solo per viaggio o necessità. Quello che si ignorava, invece, è quanto Fiumicino abbia da offrire a chi decide di passare più tempo a scoprirne bellezze e bontà. Il Comune è diventato, negli anni, una vera e propria oasi della gastronomia. Complici l’asta del pesce e diversi progetti di valorizzazione del territorio e delle materie prime a km0. Con una particolare cura nel selezionare produttori, coltivatori e aziende locali. Sono sempre più numerosi i ristoranti dove mangiare bene a Fiumicino. Dalla cucina gourmet alla pizza al taglio, c’è davvero l’imbarazzo della scelta.
AGGIORNATO 2023
Dove mangiare a Fiumicino
La Marina
Dopo la fama conquistata alla guida del ristorante la Caletta di Ostia, nel 2019 lo chef Alessandro Pietrini ha preso il timone del locale La Marina a Fiumicino. Il ristorante si trova sulla Darsena, proprio di fronte ai pescherecci ormeggiati. Ha un ampio interno, con 40 coperti, e un esterno con ulteriori 40 sedute. Questo non solo permette di pranzare con la vista sulle barche, ma rende il locale godibile anche in pieno inverno grazie alla posizione riparata e l’esposizione al sole fino a pomeriggio inoltrato. La cucina della Marina è improntata su una scelta di tradizione, con materie prime freschissime e un menu che varia ogni giorno in base al pescato. Le verdure arrivano da Maccarese e il pesce direttamente dall’asta di Fiumicino. Ampia scelta di antipasti, nei quali lo chef esprime il suo estro. Potete trovare piatti come hamburger di tonno con salsa alla curcuma, catalana di gamberi, tempura di baccalà con crema di peperone. Possibile ordinare una selezione di antipasti, sia crudi che cotti, per poter assaggiare di tutto un po’. Primi e secondi variano a seconda del pescato e seguono la stagionalità degli ingredienti. I prezzi si aggirano attorno ai 14/16 euro per ogni portata e 7 euro l’etto per il pescato alla griglia. I dolci, a chiusura del pasto, sono tutti fatti in casa (6 euro).
Nel 2022 il progetto ha ampliato i propri orizzonti, aprendo di fianco al ristorante tradizionale il sushi bar della Marina. Le ricette sono realizzate con le stesse materie prime utilizzate al ristorante mediterraneo. L’idea è quella di una sorta sushi all’italiana, con accostamenti in grado di unire la tradizione giapponese e quella nostrana. Regalando nuove vesti creative ai prodotti locali. Tra i piatti ci sono i Roll con ombrina e tartare di gambero rosa, quelli con spigola in tempura, il Crispy Rice preparato utilizzando stracciatella e gambero rosso. Gli Uramaki e i MakiRoll hanno un prezzo di 10 euro, mentre altre specialità come gli Hosomaki e i Nigiri si aggirano attorno ai 4/6 euro. L’idea del sushi bar arriva da un’esigenza temporanea, quella dell’asporto durante il periodo della pandemia, che rendeva necessario un adattamento delle ricette per nuove richieste. Successivamente si concretizza in maniera definitiva.
La Marina. Via della Torre Clementina 140, Fiumicino. Tel. 06 65047360. Facebook. Instagram
Il Tino
Solo otto tavoli per un’esperienza esclusiva presso il ristorante il Tino, di Lele Usai, premiato con una stella Michelin nel 2015. Cucina di alto profilo a bordo fiume, per una cena in grado di stupire con prodotti di prima scelta e ricette d’avanguardia mediterranea. Usai sceglie il litorale di Fiumicino come casa per i propri progetti. La motivazione? Un forte attaccamento per questo territorio e la possibilità di scegliere, e servire, le migliori materie prime fresche ogni giorno. Il pesce arriva direttamente dall’Asta di Fiumicino alla tavola. Nello stesso modo le verdure, dell’Isola Sacra, giungono al ristorante appena colte dal produttore. Il mare è la linfa vitale di Usai. Il Mediterraneo e le sue tradizioni la cifra stilistica delle sue ricette. La filosofia del menu del Tino è quella che arriva attraverso l’immagine di un cerchio dal quale escono delle linee: una rottura degli schemi classici, che però sono sempre lì. Radici salde nella tradizione, ma occhi rivolti all’innovazione e al futuro della ristorazione. Possibile scegliere tra due menu degustazione (100 e 130 euro) e alla carta (90 euro 2 portate e dessert o 110 euro 3 portate e dessert). Nelle ricette Usai non rinuncia alla sperimentazione e alla lavorazione innovativa delle materie prime. Retaggio del suo percorso in Francia, A La Petit Nice, in carta si può trovare ad esempio il pesce maturato. Interessante la selezione di pesci meno noti, in omaggio alla biodiversità dei nostri mari che offrono materie prime eccezionali e poco cucinate, oltre che poco conosciute. Una scelta non solo gastronomica ma green, in favore di una pesca sostenibile e di un consumo più consapevole dei prodotti ittici. La ricerca di una genuinità della tavola, viene perseguita non solo con la selezione di materie prime locali, ma anche attraverso il concetto di fatto in casa. Pane, pasta, pasticceria. Tutto home made. E con un tocco personale grazie al piccolo orto di erbe aromatiche e peperoncini proprio davanti la cucina.
Il Tino. Via Monte Cadria 127, Fiumicino. Tel. 06 5622778. Sito. Instagram. Facebook
Quarantunododici
Stessa struttura, stessa brigata e stesso titolare (Lele Usai), del Tino anche per il ristorante Quarantunododici. La versione pop e verace del suo fratello stellato. Se quest’ultimo ha solo 8 tavoli e un ambiente più discreto, aperto solo per cena, al 4112 si possono sedere ben 140 persone tra interno ed eserno. Possibile consumare qualcosa dalla mattina, a colazione, fino alla sera per cena. Un bistrot mediterraneo, inserito perfettamente nel contesto nautico in cui si trova. Sul fiume, con le barche ormeggiate e l’acqua placida a fare da sfondo a un servizio che non si discosta assolutamente da quello previsto per il Tino. Il personale, come detto in precedenza, è il medesimo e permette un’esperienza coerente in entrambi i locali. La differenza dove risiede? Lo abbiamo chiesto direttamente a Lele Usai. I prodotti e la scelta delle materie prime sono perfettamente sovrapponibili. Cambia, ovviamente, il grado di complessità delle preparazioni. Se al Tino la cucina è di alto profilo e votata a preparazioni avanguardistiche, al 4112 troverete ricette più veraci. Dove il pesce resta, senza dubbio, protagonista indiscusso. Piatti meno complessi nella preparazione e al palato, più essenziali. Dove il mare è in grado di presentarsi al meglio. La carta è affiancata da un “diario di bordo” con suggerimenti dettati dall’asta giornaliera del pesce, per una proposta sempre nuova e in linea con la disponibilità quotidiana. Nel pieno rispetto della freschezza e stagionalità. In carta troverete elementi più ricercati come le Ostriche Fine de Claire (4 euro al pezzo) e i crudi (25 euro), ma anche preparazioni più tradizionali come il Sautè di Cozze (11 euro), spaghetti vongole e lupini (12 euro) o il fritto di paranza (19 euro). Ricette semplici e con un forte richiamo alle tradizioni mediterranee, non solo regionali. Come si può notare nelle sarde alla Beccafico (17 euro) o nel cous cous con sugo di gallinella (16 euro).
QuarantunoDodici. Via Monte Cadria 127, Fiumicino. Tel. 06 6581179. Sito. Instagram. Facebook
Follis
Apertura di inizio 2023 (ve ne abbiamo parlato in anteprima qui), Follis è l’interessante e ambizioso progetto di Francesco Matteucci, Mattia Molica e Marco Tosti, tutti – con ruoli diversi – da tempo nel settore. Un locale di design ma non ingessato: 600 metri quadri che si dividono in una sala principale con un grande bancone bar, dove si può mangiare e assaggiare i cocktail della drink list ispirata all’amore, e tavoli disseminati qua e là a comporre la parte “living”, con un’offerta di pesce semplice e tradizionale, tra spaghetti alle vongole, crudi e alici fritte. Proseguendo si supera la cantina a vista, proprio al centro dell’edificio e che fa da spartiacque, e si viene accolti nella parte “slowly”, pochi tavoli e una proposta più ricercata, dove lo chef Daniel Celso (che segue la proposta di entrambe le sale) può sperimentare e offrire al cliente dei menu degustazione realizzati sulla base delle materie prime reperite quotidianamente. Un posto un po’ diverso da quello che ci si aspetta arrivando a Fiumicino, dove mixology e cucina vanno di pari passo e dove le proposte per accontentare una larga fascia di clienti non mancano.
Follis. Via della Torre Clementina 146, Fiumicino. Tel. 06 39915713. Facebook. Instagram
Allure
Non solo pesce a Fiumicino. Ma anche una proposta gastronomica a 360 gradi che va dalla pasticceria alla cucina gourmet. Questa la filosofia dietro il progetto Allure, ideato da Giampaolo Zhan ed Elisa Jin. Materie prime stagionali e di qualità, unite a creatività e sperimentazione, sono le basi che rendono Allure un progetto davvero innovativo per il litorale. Dopo aver lavorato nella prestigiosa cucina di Heinz Beck, Giampaolo ha realizzato un locale che unisce il suo amore per la pasticceria con quello per la cucina di alto livello. Ben 320 metri quadri suddivisi tra spazio interno e dehors. Una proposta in carta che inizia con mazzancolla in pasta kataifi (14 euro) e arriva fino alla linguina con scampo bisque e funghi (16 euro). Senza tralasciare ricette più pop e accattivanti come il truffle burger (18 euro), con pan brioche fatto in casa e guanciale croccante, e piatti che strizzano l’occhio ai classici intramontabili della cucina italiana, come il risotto alla crema di scampi (18 euro), rivisitato in chiave innovativa con un battuto di scampo crudo. La pasticceria propone una selezione di dolci monoporzione e pasticcini regolari. Tra le ricette dolci più amate c’è la perla liquirizia, con biscotto al cacao, cremoso alla liquirizia e mousse al cioccolato al latte e arancia e la tartelletta con limone e fragoline di bosco. Allure si aggiunge alla lunga lista di locali di alto profilo che popolano Fiumicino. Una scelta desiderata e voluta da Elisa e Giampaolo, che alla Capitale hanno preferito specificamente questa piccola oasi gastronomica alle porte di Roma.
Allure. Viale della Pesca 43, Fiumicino. Tel. 06 87780304. Sito, Instagram. Facebook
Pascucci al Porticciolo
Gianfranco Pascucci ha fatto del suo ristorante il Porticciolo, stella Michelin dal 2012, uno dei locali più rinomati di Fiumicino e tra i migliori ristoranti di pesce del Lazio. Una ventina di coperti nella sala interna, luminosa ed essenziale, e pochi tavoli nella veranda chiusa, per una cena esclusiva a lume di candela. Gianfranco e sua moglie, Vanessa Melis, desiderano che i clienti possano immergersi nell’esperienza del litorale a 360 gradi. Con prodotti locali, aromi delle dune, pesce non allevato e un’atmosfera che richiami il mare e la sua calma. Quella del Porticciolo è una cucina gourmet, che attinge al mare nella sua interezza. Utilizzando anche specie considerate più povere e tutte le parti del pesce. Nel rispetto di un’ideologia “zero waste” che rispecchi l’amore per il mare e i suoi frutti. C’è, nelle preparazioni, una speciale attenzione ad attingere alla tradizione mediterranea nella sua globalità, non solo quindi con ricette prettamente italiane. Come testimonia uno dei piatti di Pascucci presente occasionalmente nel menu: la Tajine. Sul fondo del coccio vengono posizionati diversi strati di erbe e spezie (pepe lungo, cardamomo, pepe di Sichuan, anice stellato, macis, rosmarino, timo, prezzemolo, finocchiella, aneto, basilico). Una sorta di cuscino aromatico per gli scampi, che non toccano il fuoco ma che carpiscono tutti i profumi nella cottura vaporata. Si aggiunge in abbinamento una bisque ristretta con spezie tandoori, foglie di cappero e insalata pak choi grigliata. Una vera ode al Mediterraneo, che da sempre unisce le culture in una coralità gastronomica di sapori, idee e aromi. Nel menu del Porticciolo troverete la carta dalla quale scegliere liberamente, ma anche due menu degustazione (da 120 e 100 euro).
Pascucci al Porticciolo. Viale di Traiano 85, Fiumicino. Tel. 06 65029204. Facebook. Sito
Osteria dell’Orologio
L’Osteria dell’Orologio è uno dei progetti più giovani e interessanti di Fiumicino. Nasce nel 2009, su ideazione del patron e chef Marco Claroni. La location, essenziale e raffinata, si sviluppa in un palazzetto di Valadier proprio nel centro del Comune. Il locale diventa rapidamente un punto di riferimento, nella zona, per gli amanti della buona tavola. Sono 60 i coperti in estate, grazie anche al piccolo dehors, massimo 40 in inverno. La cucina dell’orologio è una cucina gourmet, che persegue l’obiettivo di esaltare i prodotti di terra e mare di Fiumicino: il miglior pescato, direttamente dai pescherecci, e i prodotti ortofrutticoli a km 0, seguendo la stagionalità e la reperibilità delle materie prime. In sala la compagna di vita e sommelier, Gerarda Fine, a completare un servizio di cura e accoglienza professionale ma al contempo rilassato. Ma soprattutto a realizzare una selezione di vini equilibrata e minuziosa. Un’imprenditoria giovane e ambiziosa con il desiderio di esaltare tutte le sfumature del mare. Presenti in menu diversi percorsi degustazione, dai 55 ai 75 euro. La carta è ricca di piatti con una base di cucina di mare tradizionale e picchi di creatività, come i tubetti in zuppa di scoglio, ‘nduja e spuma di patate (18 euro) o il risotto agli scampi ma con cocco e lime (20 euro). Non mancano i crudi come ostriche, tonno, ombrina e gambero rosa. La filosofia, che lega molti dei ristoratori della zona, è quella di minimizzare gli scarti ed esaltare anche le parti meno nobili del pescato, dando nuova vita agli ingredienti in piatti belli, buoni e completi.
Osteria dell’Orologio. Via della Torre Clementina 11, Fiumicino. Tel. 06 6505251. Sito. Facebook
Pizzeria Clementina
Nel 2021 Luca Pezzetta ha intrapreso la sua avventura a Fiumicino. Clementina racconta la sua personale visione della pizza romana, realizzata con lievito madre vivo e farina italiana attraverso una miscelata lui ideata, poi macinata a pietra dal Mulino Angelica di Modica. L’impasto viene steso con il mattarello e poi cotto nel forno a legna. E se nella base si segue la tradizione, è con condimenti e topping che si gioca. Il menu cambia regolarmente con le stagioni e si fa sempre più stretta la connessione con il territorio, valorizzando soprattutto il pescato locale e anche qualche omaggio ai Castelli Romani. Non mancano le classiche, margherita (8 euro), cosacca a Roma (con aggiunta di pecorino romano, 10 euro), boscaiola (13), né le “interpretazioni”, come la “Trippa, Pancia e Crostacei”, condita con trippa, pancetta di maiale, crudo di mazzancolle, pecorino romano Dop, sedano arricciato e pomodoro migliarese. E poi spazio ai fritti, sempre in versione classica e personale, come la crocchetta di polpo e patate, olive e puntarelle al limone. Interessante la carta dei vini, curata dal direttore di sala Daniele Mari, attenta a certificazioni bio e naturali.
Pizzeria Clementina. Via della Torre Clementina 158, Fiumicino. Tel. 328 8181651. Sito. Facebook. Instagram
Pizzeria Sancho
Quella di Sancho non è solo una pizza, è un’istituzione. Non solo a Fiumicino, ma conosciuta in tutta Roma. Dietro questo locale c’è una storia di tradizione familiare. La famiglia di Lelio si occupa di ristorazione da tre generazioni. Una sperimentazione con il forno a legna e gli impasti che inizia da lontano. Ma negli ultimi 10 anni ha raggiunto l’apice, con una ricerca minuziosa in termini di materie prime, farine scelte e lievitazione. Gli impasti sono creati con farina di tipo 2 che regala alla pizza un bel colore dorato. Molta acqua, poco lievito e un tempo di lievitazione naturale che può arrivare fino a 90 ore. Gli ingredienti, per le varie tipologie di pizze al taglio, seguono la stagionalità dei prodotti. Se non è di stagione non esiste, la filosofia della famiglia di Lelio. Per cui ogni giorno la proposta varia con accostamenti più tradizionali, come la margherita o la loro famosa pizza tonno e pomodoro, fino a quella con porchetta in crosta di patate. Alla selezione di pizza si affianca quella dei fritti, nel rispetto della tradizione romana che non rinuncia mai a un buon supplì per contorno. Fuori da Sancho c’è sempre fila, che vale la pena fare! Possibile sedersi sul posto, ai tavolini all’aperto che si affacciano sulla Darsena, per consumare al sole la propria porzione.
Sancho. Via della Torre Clementina 142 A, Fiumicino. Tel. 06 6580690. Sito. Facebook. Instagram
Gina a Porto Romano
Una location di eccezione, quella del ristorante Gina a Porto Romano. Atmosfera elegante e raffinata inserita nel contesto del Marina Resort al porto. La sala interna accoglie 60 coperti, ma il fiore all’occhiello è la parte esterna che si affaccia sul fiume con la vista sulle barche ormeggiate. Il locale è storico, con una tradizione consolidata a Fiumicino dalla seconda metà del ‘900. Soci anche loro (assieme ai precedenti ristoratori Pascucci, Usai, Pietrini, di Lelio, Claroni e molti altri) della Periferia Iodata. Un’associazione non profit che persegue lo scopo di valorizzare al meglio il territorio del litorale romano. Promuovendo materie prime a km 0, produttori locali e tramandando ricette tipiche. Una periferia che smette di essere sinonimo di seconda scelta rispetto alla città, ma diventa garanzia di eccellenza, tradizione e genuinità. Anche Gina a Porto Romano si inserisce in questo contesto di divulgazione e promozione del territorio, attraverso la sua tipologia di accoglienza e idea di ristorazione. Nel menu troverete piatti di pesce tradizionali, come il fritto di calamari, spaghetti alle vongole, linguine all’astice, crudi e tartare.
Gina al Porto Romano. Via Costalunga 31, Fiumicino. Tel. 06 6583143. Sito. Facebook
Diportista
Il Ristorante Diportista a Fiumicino nasce dall’ amore per la nautica e la cucina marinara del titolare: Domenico Ricciardi. Un progetto virtuoso, con un’attenzione particolare alla sostenibilità e al rispetto del mare, che va a completare l’offerta della Marina Blue Dolphin, nella quale il locale è inserito. L’ambiente fa chiaro riferimento alla realtà velica, con colori chiari nei toni dell’azzurro e ampie vetrate sulla darsena. I coperti, tra interno ed esterno, sono circa 80. L’affaccio garantisce ai commensali la vista sulle barche ormeggiate, dando la sensazione di mangiare su un’imbarcazione piuttosto che in una struttura sulla terra ferma. La cucina è semplice ma di gusto, segue le ricette tradizionali di mare tenendo d’occhio l’innovazione. Il menu del Diportista segue la stagionalità delle materie prime. In carta, al momento, si trovano piatti come bucatini con curcuma, zafferano, scampo crudo, menta e mandorle tostate (22 euro); linguina con ragù di spigola, limone di Sorrento, colatura di alici e mollata siciliana (16 euro); triglia in padella con tapioca, verdure croccanti e salsa allo zafferano (22 euro). In cantiere, letteralmente, diversi progetti per il 2023 tra eventi, attività marittime ed enogastronomiche. La speranza è che si possa avvicinare sempre più la clientela del ristorante alla realtà nautica e i naviganti ai piaceri della buona tavola.
Diportista. Via Monte Cadria, 95, Fiumicino. Tel. 379 2002981. Sito. Facebook, Instagram.
[Foto copertina Quarantunododici]
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