L’Esselunga arriva a Roma, ecco dove e quando. Da anni si diffondono voci sull’imminente arrivo dell’Esselunga a Roma. Mai sbarco in città fu più lungo e tormentato. Sì, non è altro che un supermercato, ma è anche il prototipo dei supermercati italiani, il più conosciuto e anche amato dai milanesi, che ha sempre guardato la Capitale con diffidenza. Già due volte, in realtà, l’Esselunga ha messo le radici in zona: il primo Superstore della catena è stato aperto ad Aprilia nel 2014, poi è arrivato quello sulla Prenestina nel 2017. Ora Esselunga annuncia per il 24 febbraio 2021 l’apertura di un formato urbano, laESSE., che nasce all’interno del Coin Excelsior di via Cola di Rienzo, a Prati.
In città sono molte le catene di supermercati in versione mini. Molto diffuse sono le Pam (sapete cosa significa la sigla? Più a meno). Ma anche Carrefour Express, Elite, Tuodì e Pewex. Ora arriva questo format ridotto LaEsse, che è il primo a uscire da Milano: lì ce ne sono 5, mentre in tutta Italia ci sono 166 negozi tradizionali. Presto, annunciano i vertici, a Roma si moltiplicheranno i LaEsse. Ma perché in questi anni si è sviluppata tanta attesa e cosa distingue questi supermercati? Qui un divertente pezzo di Puntarella Rossa di qualche anno fa.
Ma cosa ci sarà nel nuovo LaEsse? In 360 metri quadri, saranno ospitati prodotti del territorio, ma anche quelli comuni alla grande produzione e presenti sul territorio nazionale. Non è, naturalmente, una gran notizia per i gourmet. E’ il segno di un cambiamento nel solco della omogeneizzazione nazionale (o, se vogliamo, della omologazione). Dopo l’internazionale Starbucks (aprirà a piazza San Silvestro tra qualche mese), ecco LaEsse, del marchio fondato da Bernardo Caprotti nel 1957. Una guerra che fa capire come il mercato degli ministore cittadini sia in fermento. Del resto il coronavirus, con lo stop ai ristoranti, ha fatto crescere gli acquisti di prodotti e alimenti.
E anche le botteghe, per fortuna, hanno trovato una rinnovata fortuna. Quelle botteghe che Puntarella racconta con attenzione, perché contengono il meglio della produzione artigianale locale e consentono un rapporto diretto con il cliente che nessuna catena può garantire. Vedremo, dunque, se l’arrivo dell’Esselunga in città ridurrà gli spazi per le nuove botteghe o alle altre catene di ministore.