
Nova Attimi di Gusto Roma. Nova Attimi di Gusto è quel tipo di locale che non ci saremmo aspettati di veder aprire nel 2021, e che invece è venuto alla luce grazie a due giovani imprenditori romani, che hanno visto questo momento di difficoltà come un’occasione per reinventarsi. Da qui si può inquadrare il concept di Nova, che è un ristorante internazionale e cocktail bar, ideato per adeguarsi alle esigenze del momento, che cambiano rapidamente da un giorno all’altro. Il locale è infatti partito esclusivamente con asporto e delivery (servizi tuttora attivi) il 25 gennaio 2021 durante la zona arancione, ma ha ufficialmente aperto le porte il 1° febbraio, quando il Lazio è tornato giallo, per offrire colazione, brunch, pranzo, merenda e aperitivo. Non appena le disposizioni lo permetteranno, naturalmente, sarà possibile fermarsi per cena o per un drink serale.
Ma chi è che muove i fili dietro le quinte? Abbiamo fatto due chiacchiere con il proprietario Fabio Brevetti, il food consultant Guido Girasole e ovviamente lo chef Salvatore de Luca per farci raccontare qualcosa in più su questa nuova realtà romana.
Il concept e lo spazio
“Nova è il nome di una stella” ci racconta Fabio Brevetti. “Nel nostro caso una stella giovane in fase di sperimentazione. Infatti, la nostra cucina è un mix tra cultura e innovazione. Abbiamo inoltre scoperto che dalla zona circostante piazza Fiume anticamente iniziava la Salaria nova: da lì abbiamo creato i vari collegamenti e abbiamo deciso che questo nome era azzeccato sia per il concept sia per il punto geografico”. E poi una precisazione: “Nonostante l’idea di innovazione abbiamo voluto tenere il contatto con la natura: l’architettura richiamo il mondo floreale. L’idea è quella di evolversi senza perdere ciò che abbiamo intorno”.
Alla base di Nova c’è la contaminazione, con l’obiettivo di offrire al cliente una reale varietà di scelta in carta nel momento in cui si siede al tavolo, non per forza dettata dall’orario. Questo aspetto è altrettanto evidente nella scelta di affidare il progetto architettonico a Studio GAD, che ha ideato un locale moderno e accogliente che strizza l’occhio all’esotico, così da stuzzicare la fantasia con il tema del viaggio senza uscire realmente da casa (tanto chi può?). Nova si compone di tre ambienti: stando alle restrizioni del momento la sala principale può ospitare 35 coperti, mentre la saletta dedicata agli smartworkers, con hotspot e prese a ogni tavolino, al momento contiene 8 posti. Il dehors esterno per ora conta 6 posti.
Le collaborazioni tra sostenibilità e coworking
A questo punto interviene Guido Girasole, in qualità di food consultant: “Abbiamo aperto Nova studiando i trend adottati da attività di successo a livello internazionale, nazionale e romano. Ad oggi è fondamentale creare un format che abbia dei valori: nel nostro caso la natura, intesa soprattutto come sostenibilità. Per questo motivo abbiamo deciso di collaborare con varie start-up tra cui Too Good To Go, per evitare gli sprechi”. Un’altra realtà interessante con cui il locale collabora è Nibol, start-up milanese che promuove il coworking nei ristoranti e nei bar. “Nova guarda al futuro, ed è questo a renderla innovativa: il cliente qui gode di un’esperienza piena, all day long, al passo con i tempi”. In questa ottica si inquadra l’offerta variegata, che tiene conto di target diversi: la mattina gli studenti e professionisti, che possono scegliere una colazione continentale (“ma i cornetti li abbiamo!” precisa Guido) o approfittare della formula business lunch, con opzioni più healthy come i pokè o un piatto più sostanzioso come la pasta, sempre con un prezzo vantaggioso.
Lo chef
Il menu di Nova è stato creato dallo chef Salvatore de Luca, originario della Campania con diverse esperienze nel resto d’Europa, specialmente nel Regno Unito e in Spagna, a Maiorca: “Ho imparato davvero molto, e tutto quello che so ora lo metto in pratica da Nova”. Gli abbinamenti in carta parlano internazionale: il menu è vasto e mescola ingredienti e tradizioni diverse. “Ho sempre avuto una forte passione per la cucina orientale, che in questi anni è un trend in costante crescita” continua Salvatore. “Per i prodotti asiatici mi affido a Nipponia, un’azienda altamente specializzata, che per noi è una vera garanzia”.
Il menu
La proposta di Nova è pensata per coprire l’intero arco della giornata, sempre tenendo a mente la contaminazione tra culture e cucine diverse. La sezione main si compone sia di piatti di ispirazione italiana, come il Tonnarello Nerano, con crema di zucchine e fondue di provolone di Monaco (13 euro) sia nipponica, come il Tataki di vitello (18 euro) con aglio nero fermentato, cipolla caramellata e katsuobushi, servito con patate e verdure di stagione. Menzione speciale va al Next Level Wok (13,5 euro), in cui i noodles vengono accompagnati da carne vegana, una scelta che ritroviamo nel Next Level Burger. Sono presenti insalate e pokè, in versione veg con solo verdure o con pollo e salmone; vi è anche una reinterpretazione della Caesar, che qui si arricchisce con salsa yogurt, cumino e miele (12 euro). Nella sezione tapas, l’incontro tra mondi diversi dà vita ai tacos con sashimi di salmone marinato in salsa teriyaki, guacamole homemade, sesamo e coriandolo (8 euro).
Il brunch
Il menu comprende anche una sezione “brunch”, dedicata a chi si vuole fermare la mattina. Presenti classici come il Club Sandwich con uovo, verdure e mayo homemade al basilico (9 euro) e le Eggs Benedict con prosciutto cotto e salsa olandese (10 euro). La sezione dolci prevede i pancakes, con nutella, banana o frutti di bosco, e american bakery, come il brownie senza glutine (6 euro), la NY cheesecake (5 euro) e i muffin (3,5 euro). La caffetteria, oltre agli immancabili caffè e cappuccino, offre smoothies, tè e la sezione “latte and cold shakes”, tra cui spicca la versione con cioccolato, caffè e zest di yuzu (4 euro).
Cocktail, amari, drink list

Il fil rouge dell’incontro prosegue nella drink list, curata sempre da Guido Girasole: “Ho trascorso sette anni in Inghilterra” ci racconta “dove ho avuto modo di osservare quello che a oggi è un trend sempre più in crescita, ovvero l’inserimento di elementi esotici all’interno dei cocktail più tradizionali”. È il caso del Matcha Whisky Sour (8 euro), in cui il sour è caratterizzato dal sapore del tè matcha, o dell’analcolico Mille e una notte (5 euro), in cui sono presenti elementi come il karkadè e il tamarindo. Nella sezione dei vini, oltre alla proposta prettamente italiana, sono presenti specialità giapponesi come lo Yuzu, un bianco agrumato al limone (30 euro) e l’Umeshu, un liquore di prugne giapponesi (45 euro). Anche nel resto del menu troviamo una selezione che tiene conto delle eccellenze italiane, come la Birra del Borgo, sia di particolarità asiatiche, come il Gin Jinzu, proprio a suggerire un avvicinamento immaginario tra queste due realtà.
Dark kitchen
Nova non è solo un ristorante tradizionale ma anche un esempio di dark kitchen, fenomeno ancora poco conosciuto a Roma ma ampiamente diffuso nel resto d’Europa. Da molti considerate il futuro della ristorazione, le dark kitchen sono delle cucine senza sala, laboratori dove chef e brigata creano una proposta pensata e finalizzata esclusivamente alla consegna a domicilio. “Ormai l’abitudine del food delivery è sempre più radicata dentro di noi, e dopo il Covid aumenterà”, queste le parole di Guido Girasole: “Ci saranno sempre clienti che preferiranno ordinare piuttosto che uscire”. Nel caso di Nova, che resta comunque un ristorante fisico, essere un dark kitchen vuol dire in questo momento riservare un’area della cucina che verrà ottimizzata per il delivery e in futuro creare dei menu studiati sullo stile del locale che verranno venduti in maniera indipendente sulle piattaforme delle consegna a domicilio. I vantaggi? “Si differenzia la produzione, dato che una parte delle entrare derivano dall’esterno” aggiunge Guido “e, per quanto riguarda Nova, fare questa scelta vuol dire essere al passo con i tempi e innovativa”.
Nova: tra apertura e futuro
Aprire un ristorante non è mai facile, specialmente in tempi di pandemia. Che cosa deve fare, allora, una nuova realtà come Nova per far crescere e far conoscere il proprio progetto? “Guardando il periodo – spiega Guido Girasole – stiamo cercando di rientrare e di stare attenti all’aspetto finanziario. I ristoranti fatturano soprattutto di sera, perchè il pranzo e la colazione sono momenti in cui le persone non spendono la stessa cifra. La cosa più importante in questo momento è far capire alle persone il concept”. E a lui fa eco il proprietario Fabio Brevetti: “Vedo Nova come un format replicabile. Ci piacerebbe ricrearlo in un’altra città, anche all’estero, o in una sede diversa sempre a Roma. Tuttavia bisogna prima far sì che gli italiani, i quali sono poco inclini ad accettare il nuovo, abbiano il tempo di apprezzare ciò che noi vogliamo esprimere, ovvero l’innovazione e l’evoluzione di un locale sotto tutti i punti di vista“.
Nova Attimi di Gusto. Via Piave 70, Roma. Tel. 06 87085510. Sito, Pagina Facebook
Lun-Sab 9.00-18.00, asporto e delivery fino alle 22.00