Sorbillo chiude quattro pizzerie, è il segnale della disfatta

Sorbillo chiude quattro pizzerie. In economia è quello che si chiama benchmark, cioè un parametro che fa da punto di riferimento per capire l’andamento di un mercato. Gino Sorbillo ha un po’ questa funzione, non solo per il mondo delle pizzerie, ma per quello della ristorazione. Il più famoso pizzaiolo napoletano, e italiano, ha annunciato la chusura di quattro delle sue pizzerie. 

lievito madre gino sorbillo a roma

Ascoltiamo le sue parole, che sono un grido d’allarme: “Le cose vanno male, io chiuderò quattro locali tra Napoli e Milano, ma la consegna delle pizze a casa si può fare in sicurezza e permetterebbe a tutto il settore di ricominciare a camminare, seppure come un’auto che va a fil di gas”. Il riferimento al delivery vale per la Campania, dove l’inflessibile governatore Vincenzo De Luca (sì,  quello dei lanciafiamme) ha vietato anche le consegne, mettendo in ginocchio tutto il settore.

Per questo Massimo Di Porzio, titolare di «Umberto», nel quartiere napoletano di Chiaia e presidente della Fipe Confcommercio per Napoli e provincia, ha lanciato un appello perché si consentano le consegne.

Ecco come la vede Sorbillo: “Fare 40 pizze da asporto al giorno  e magari 100 nel week end non risolve i problemi ma è un inizio. Tutti siamo in crisi, io non riaprirò il ristorante sul lungomare e quello delle pizze fritte al Vomero, ma anche due locali a Milano. Ora l’unico in cui serviamo pizze a tavola è quello di Tokio. Qui possiamo consegnare sigillando il cartone della pizza con la pellicola, in tutta sicurezza»