Giolina Milano. Pizzeria e cocktail bar, aperto da due mesi al limitare della sempre più vivace Porta Venezia, Giolina è già sold out, anche in settimana, con due giri di tavoli e incessante via vai tra bancone, social table, saletta bomboniera ricolma di piante e sala grande su cui si affaccia la cucina con forno a legna.
Giolina, il locale
L’ambiente dall’eleganza vintage, molto meneghina, ha un suo innegabile fascino e certamente gioca un ruolo importante nel successo del locale nato dalla mente imprenditoriale, sempre in fermento, di Ilaria Puddu e del suo socio Stefano Saturnino, già ideatori di locali (ben 35) e brand celeberrimi come Marghe e Pizzium.
Giolina, il bar
Al bar, con un bellissimo piano in marmo nero screziato, ci si ferma in attesa del tavolo, ma anche per pre o after dinner, accolti da un welcome drink (il nostro è stato un vino speziato, ma cambia ogni settimana), accompagnato da assaggi di focaccia e salumi, da sorseggiare mentre si consulta la carta dei cocktail.
Nella drink list creata da Flavio Angiolillo del MAG Cafè compare un classico del locale sui Navigli, il Negroni del marinaio (Campari, Professore ambrato, Sailor Coffee, Bruxo N°1) qui ribattezzato Angiolin. Il gioco dei nomi in dialetto milanese prosegue: così, tra Luisett (Laphroaig Quarter Cask, amaro di Farmily, angostura, sciroppo di origano e menta, lime), Ghielm (Rye Whiskey, Farmily Asia, sciroppo di negroni) o Martin (Farmily Mediterraneo, Q vermouth dry, oliva), sembra di essere nel cortile di una casa di ringhiera anni Trenta. Tranne che i cocktail (10-12 euro) sono decisamente moderni, ricercati nei distillati, rifiniti da sciroppi homemade, succhi freschi, erbe e spezie. Il nostro preferito è stato il Gianin (Mezcal Pure Pingle Pelenque, Farmily Mediterraneo, liquore alla camomilla, pimento, lime, sale). Ma per chi non trovasse in lista il suo mix preferito, i ragazzi del bar sono pronti a richieste e creazioni estemporanee.
Giolina, il menu
I cocktail, insieme a una buona scelta di vini (bianchi e rossi naturali o bollicine, da 5 euro al calice) e a un paio di birre alla spina (Ichnusa, da 3,50 euro) sono qui per accompagnare lei, la vera regina di Giolina: la pizza con il cornicione più gonfio, largo e morbido.
La bontà dell’impasto, interamente di farina semintegrale (Petra Molino Quaglia) con tecnica di lievitazione top secret, si coglie appieno nella prima delle pizze in lista, la margherita, altresì detta Vün (“uno” in milanese: il menu ne conta undici, fino alla Vündes), con San Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino, mozzarella fior d’Agerola e Parmigiano Reggiano 42 mesi (8 euro).
L’anello “a canotto” della Quater racchiude la base, sottile e ben farcita, della pizza alla parmigiana con crema di melanzane violette, provola d’Agerola affumicata, pomodorini del Piennolo vesuviani e cialde di Parmigiano 42 mesi (11 euro).
La più cara, 17 euro (più che giustificati), è la Set che su una base di fior d’Agerola, riduzione di carote e sedano e cipolla ramata di Montoro, dolce e fondente, accoglie grosse scaglie di ventresca di tonno con una nevicata di polvere di olive nere.
Ci è piaciuta più di tutte la Nöff (15 euro) con la sapida mortadella di maialino nero dei Nebrodi, vastedda della valle del Belice (una pasta filata di pecora) e fave fresche. Ingrediente, quest’ultimo, destinato a cambiare con l’avanzare della stagione, che porterà in carta nuove combinazioni di ingredienti.
Ricordiamo la piccola lista di antipasti (7-12 euro), con pane e salumi o acciughe, insalata di puntarelle, burrata e pomodorini, da gustare prima della pizza o, perché no, dopo se è rimasta ancora fame.
Chiudono l’esperienza i dessert (5-7 euro), di una semplicità invitante. Fra il tiramisù, la sbrisolona, le fragole con panna e la colomba artigianale (a breve sostituita con il panettone, che non mancherà neppure ad agosto) con crema di mascarpone, noi abbiamo scelto la coppa di gelato allo zabaione con panna e amarene, in cui tuffare il cucchiaino ricordando la Coppa Rica della nostra infanzia.
Giolina, via Bellotti 6, Milano. Tel. 02 7600 6379, Pagina FB.