Cosa sono i vini macerati sulle bucce (orange wine o arancioni)

Cosa sono i vini macerati sulle bucce e gli orange wine. Da qualche tempo si parla sempre di più dei vini macerati. Ma cosa sono? Proviamo a fare chiarezza e a segnalarvi cinque vini macerati che vale la pena assaggiare.

Cosa sono i vini macerati sulle bucce

Di cosa stiamo parlando?

Del mosto di vini bianchi che, a differenza del solito, vengono lasciati a macerare sulle bucce. Quest’operazione, che si fa con i vini rossi, e dà il colore al vino, può durare da poche ore a diversi mesi.

Che effetti produce la macerazione?

Nelle bucce dell’uva sono contenute alcune sostanze, antociani, che danno la colorazione al vino. Ma nelle bucce c’è anche il tannino, responsabile di quella sensazione di astringenza che c’è nel vino (provate un Sagrantino di Montefalco e lo capirete).  Dunque un periodo più o meno prolungato di macerazione produce un vino più strutturato, con un colore più scuro del tradizionale bianco paglierino. E con una gamma aromatica che comprende sentori erbacei e di frutta matura.

E’ una moda recente o una pratica antica?

Entrambi. Di sicuro è una moda: sono moltissimi i produttori che hanno cominciato a macerare. Ma non solo, come ci spiega Elisabetta Foradori, regina della macerazione: “Tutti i vini bianchi in passato si facevano con la macerazione, magari di sole poche ore”. Era necessaria per far partire la fermentazione, non disponendo ancora di lieviti selezionati. Ed era una prassi per ottenere vini più strutturati.

Sono vini naturali?

Sì, lo sono sono quasi sempre, basti pensare ai più noti produttori di macerati, come Josko Gravner, Radikon e Angiolino Maule.

Dove si producono?

I più noti sono del nord Italia, e nello specifico nel Collio e nel Friuli Venezia-Giulia. Ma si producono anche in diverse altre regioni, come la Campania.

Sono la stessa cosa degli orange wine?

Sì, anche se non tutti i vini macerati assumono la colorazione aranciata. Dipende dal vitigno utilizzato e dipende dai tempi di macerazione.

Anfora o legno?

Gravner è il più noto produttore di vini macerati in anfora. Del resto fu lui stesso, in un viaggio di molti anni fa in Georgia, a riscoprire questo antico metodo, che pratica ormai dal 2001 con la sua Ribolla. Anche la Foradori fa macerazione in anfora, che è meno invasiva del legno.

I pregi dei vini macerati?

Sono vini spesso straordinari, di grande longevità e di strutture importanti. Al gusto sono parecchio sconcertanti per chi non è abituato, ma se si supera il pregiudizio dato dall’omologazione del gusto, possono dare grandi soddisfazioni.

I difetti dei vini macerati?

In alcuni casi, la moda fa sì che si utilizzi la tecnica della macerazione anche per vitigni non particolarmente predisposti e per periodi troppo lunghi, che vanno a nascondere, se non cancellare, le caratteristiche aromatiche e organolettiche date dal vitigno e dal terreno.

L’esempio di Guido Zampaglione

All’obiezione “Ma non rischiano di essere tutti uguali i vini macerati”, risponde Guido Zampaglione, del Tufiello. Produttore che fa due macerati, uno il Cortese, in Piemonte. L’altro, il Don Chisciotte, un Fiano, in Campania: “Vi sembrano uguali? Facendo la degustazione alla cieca, spesso si confondono vini bianchi siciliani e dell’Alto Adige. Perché tutto sta in come li produci. Il Fiano è un semiaromatico, il Cortese no. Il Fiano ha tannino sottile, il Cortese tannino rustico. Con la macerazione, queste caratteristiche si esaltano. Sono altre le cose che omologano: la surmaturazione, il troppo legno, la tecnica del freddo”.

Come posso saperne di più?

La cosa migliore è visitare una delle cantine dei produttori e farsi raccontare nel dettaglio il metodo, assaggiandolo sul posto. C’è anche un film dedicato alla materia, con protagonisti Gravner e Maule. E’ un documentario, si chiama Skin Contact: Development of an Orange Taste ed è visibile sul sito del produttore, al costo di 3,99 dollari (in italiano e in inglese).

 

Cosa sono i vini macerati sulle bucce