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Altriménti Milano. «Questo è un ristorante di quartiere». La definizione è di Damian Piotr Janczara, socio e maître del nuovo ristorante, aperto con Eugenio Boer, letteralmente a due passi dalla fermata della metropolitana di Amendola, a quattro o cinque dalle architetture di City Life: zona residenzial-borghese-chic qui ben interpretata dal design minimal, quasi scandinavo, ma fresco e accogliente, che caratterizza la sala.
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La coppia Eugenio & Damian, già perfettamente collaudata ai tempi del fu Essenza, si ricostituisce grazie agli altri due soci Lorenzo Galletti e Leonardo Nardella, diventando la seconda casa di Boer, aperta al pubblico a neanche sei mesi da [bu:r].
L’intenzione di portare un che di novità nel panorama milanese si legge già nel menu di Altrimenti Milano. Che non segue la divisione canonica in antipasti, primi e secondi ma in verdure (dove i piatti non sono necessariamente vegetariani, ma vedono gli ortaggi come ingredienti preminenti), carni e pesci.
Partiamo dunque dalle verdure con un antipasto: carciofi ripieni di riso, con menta e aglio nero, gratinati al pecorino (15 euro), in un abbinamento di stagione piuttosto classico.
Più interessanti le carotine novelle nappate da una salsa densa e corposa ottenuta da un “jus” (un fondo ristretto) vegetale, presentate su una crema di caprino con nocciole e crumble di olive taggiasche (15 euro) .
Come primo, ci siamo lasciati tentare dagli agnolotti farciti di fegato alla veneziana (18 euro). Forse il ripieno, ridotto a mousse, risulta fin troppo pastoso, ma il leggero brodo speziato aiuta a riequilibrare il boccone.
Continuando nella sezione carni, abbiamo assaggiato l’agnello (26 euro), tagliato spesso e ben cotto al rosa, salsato con il suo sughetto e servito con un mezzo cespo di indivia rossa brasata e una quenelle di spinaci e pecorino, piuttosto sapida.
Tra i pesci la scelta è caduta sul rombo (28 euro), forse il piatto migliore, con funghi, scalogno glassato e la spinta, inaspettata, di un’abbondante grattugiata di rafano fresco, piacevolmente pungente.
I dessert in carta costano 10 euro. La mini sacher ha un cuore di marmellata di arance che, con la sua nota amara, bilancia la dolcezza della tortina e della spuma di limone che l’accompagna. Interessante anche la panna cotta con gocce di composta di limone salato e un crumble alle olive taggiasche (no, non è lo stesso dell’antipasto di carote!).
Chiudono il poker dei dolci babà e tiramisù. A riprova che si può “scegliere Altriménti” (come recita il claim del ristorante), ma il milanese, alla fine, vuole essere rassicurato dalla tradizione. E qui viene accontentato.
Altriménti Milano, via Monte Bianco 2/A, tel. 02 82778751, Sito. Aperto dal lunedì al venerdì e la domenica dalle 12.30 alle 14.30 e dalle 19.30 alle 22.30; il sabato dalle 19.30 alle 22.30. Chiuso il lunedì.