
One sense Roma. E’ il primo ristorante inclusivo per non udenti. One Sense nasce nel cuore di Roma a Garbatella lo scorso agosto. Abbiamo parlato con Valeria Olivotti, 29 anni, la manager che ha avuto l’idea e l’ha portata a termine.
La location
Valeria Olivotti dopo essersi diplomata ha cercato un lavoro a stretto contatto con il pubblico senza ottenere successo. Nonostante la sua formazione nel campo come barman e come manager per lei le porte erano sempre chiuse. Insieme alla mamma (imprenditrice nell’immobiliare) hanno progettato l’apertura di un ristorante: “Ho impiegato due anni per trovare la location giusta visto che doveva essere grande e in un quartiere popolare di Roma, dove è più facile trovare cittadini aperti all’integrazione con i disabili”. La location è un ex negozio e magazzino audiovisivo nel cuore di Garbatella.
Il personale
La ricerca del personale è stata complessa. Valla, come la chiamano in molti, ci racconta:”L’avventura è iniziata con tutta la progettualità che meritava un’impresa simile e con la formazione. Trovare il personale adeguato non è stato facile e non lo è ancora. Diversi addetti ai lavori non si sono sentiti pronti a collaborare con il personale sordo”. Oggi, quasi tutto il personale di One Sense conosce la lis, il linguaggio dei segni. Chi non la conosceva ha imparato i segni principali per comunicare con lo staff e i clienti.
Il format
Per quanto riguarda il format, il design e il menu, Valla ha coinvolto una serie di società differenti, ciascuna specializzata in un settore. Per la carta ci spiega: “Il menu lo decidiamo per ogni stagione insieme allo chef, a mia madre che ha un gusto eccezionale per il cibo, e ad Azioni Gastronomiche, la società di consulenza dello chef Fabio Campoli che collabora con noi”. Inoltre ogni voce del menu è accompagnata un numero per facilitare il servizio. Il menu: pizza, primi, secondi e gastronomia.
Dal forno solidale di One Sense escono le pizze in teglia da condividere. La pizza girandola dei sapori(8 euro) e la pizza pro-fumo (8 euro) sono l’esempio.
Nei “come i primi, più di prima”: spaghetti Bio cacio e pepe (8 euro) e biscotto di pasta, ricotta e melanzane (9 euro). Tra i “secondi a nessuno” di One Sense: carbonara burger (13 euro) e pollo al curry “alla romana” (13 euro).
I ragazzi e Valla hanno scelto insieme la carta del beverage: “Decidiamo autonomamente, io e i ragazzi, in particolare con Cristian, il nostro barman sordo che ha capacità e tanta fantasia”. Secondo Valeria, One Sense rappresenta:” Un luogo unico nel suo genere, dove l’integrazione tra sordi e udenti sta diventando realtà giorno dopo giorno, grazie soprattutto ai clienti che, fino ad oggi, sono stati decisamente molto empatici nei nostri confronti. Cosa che non mi sarei mai aspettata visti i pregiudizi della nostra società nei confronti di chi ha una disabilità, anche nascosta come la nostra“.
Che tipo di clienti vengono da One Sense? “La nostra clientela invece la definirei una clientela con l’anima, perché non è mai accaduto finora che qualcuno si sia lamentato perché un cameriere ha frainteso un ordine”. One Sense , il primo ristorante inclusivo per non udenti è un luogo unico a Roma.
Chiediamo a Valla se pensa che dovrebbero nascere altri One Sense nel mondo: “Lo spero, anche perché abbiamo scoperto che di locali simili ce ne sono quattro-cinque in tutto il mondo. Ce ne vorrebbero davvero tanti per favorire l’integrazione tra sordi e udenti”. One Sense, inoltre, è stato progettato per l’organizzazione di eventi: sono presenti un palco e una sala modulabile.
One Sense è aperto tutti i giorni dalle 18 all’1.
One Sense, via Alessandro Cialdi 35, Roma. Tel. 0651604557. Sito, Facebook.