Dove mangiare alle Isole Eolie, i migliori ristoranti consigliati dalla chef Martina Caruso di Signum. Un tempo, Filippino si chiamava Belvedere, modesta trattoria di Lipari destinata a rifocillare pescatori e gente del luogo. Pressoché inarrivabile, l’arcipelago delle Eolie è stato travolto – insieme a tonnare e ristoratori – dalla bellezza splendente degli anni Cinquanta e Sessanta, con il neorealismo di Magnani, Bergman e Rossellini. Alcune isole ancora fascinosamente lontane e praticamente inabitate – vedi Alicudi e Filicudi, “più isole di altre isole” – hanno resistito ad aliscafi e aperitivi. Oggi, ancora indubbiamente meravigliose, si perdonano facilmente resse di mezza estate e prezzi esorbitanti per il pernottamento. Profumi, sapori, frutta dolce di sole e tradizioni gastronomiche intatte si lasciano manipolare da giovani chef che viaggiano per tornare, e preservarle intatte grazie a poesie, canzoni e ricettari ingialliti. Da conservare gelosamente, come le isole dove sono stati scritti, soprattutto adesso che sono di tutti. Dove mangiare alle isole Eolie? Ecco cinque ristoranti, tra Salina, Vulcano, Lipari, consigliati dalla chef di Signum, di cui vi parliamo per primo.
Dove mangiare alle Isole Eolie
SALINA
Ristorante Signum
Ristorante Signum, Salina. Siamo a Salina, Hotel Signum. Qui, tra terrazze vista mare, verande e pergolati, l’omonimo ristorante è guidato dalla più giovane chef stellata d’Italia. “La Sicilia è un vero e proprio continente gastronomico“, ci spiega la chef Martina Caruso. L’Amore per la Sicilia e per la cucina (che cita con la “C” maiuscola), al di là delle contaminazioni d’oltremare conquistate durante i suoi viaggi di lavoro, si traduce in una firma semplice e disarmante. Al Signum, Caruso fa parlare la terra, mentre la freschezza della natura eoliana viene celebrata nei piatti che le hanno fatto conquistare, giovanissima, la prima stella Michelin. Tra le portate più amate, “da assaggiare necessariamente“, il gambero rosso di Salina con bloody mary, limone salato e frutta estiva (in foto), la pasta mista con zucchine, cozze alla Scapece e spuma di ragusano e, tra i pre-desserts, il gelato di cappero. Menzione speciale per i menu degustazione, che mantengono prezzi competitivi: vanno dai 70 euro (cinque portate) ai 120 euro (nove portate). Abbiamo chiesto alla chef qualche consiglio gastronomico per gli avventori dell’arcipelago siciliano. E se per colazione è inevitabile la raccomandazione di una semplice brioche col tuppo, da spaccare e farcire con granita pesca e mandorla, ecco i ristoranti delle Isole Eolie consigliati per voi dalla chef Martina Caruso.
Ristorante Signum, Hotel Signum, Via Scalo 15, Salina. Tel.: 0909844222. Aperto tutti i giorni. Sito e Pagina Facebook.
VULCANO
Il Cappero
Il Cappero, Vulcano. Vale il viaggio il Therasia Resort, località Vulcanello, dove la cucina de Il Cappero (uno dei tre ristoranti del Resort) è guidata da un altro giovanissimo chef: Giuseppe Biuso, trentenne e palermitano, una stella Michelin. La carta propone una cucina gourmet, con materie prime rigorosamente locali. I piatti della tradizione – tra parmigiane, ricci di mare e cassate – vengono reinventati fino a diventare opere d’arte. Così, il gambero di Mazzara ne Il rosso si sfera (in foto) gioca sui colori del tramonto di cui si gode dalla terrazza, impreziosito da un crumble di lamponi e maionese piccante (35). Accompagnate dalle rime del maitre, le portate raccontano di carne d’asino, agnello, pesce spada e leggende locali. Cinque i menu degustazione, dai 60 ai 140 euro. Per concludere, tra i dessert, il Made in Sicily: il cannolo è una cassata, mentre Sicilia e trinacria sono pasta di mandorle.
Ristorante Il Cappero, Therasia Resort, Località Vulcanello (Isola di Vulcano). Tel.: 0909852555. Sito e Pagina Facebook.
LIPARI
Ristorante Filippino
Ristorante Filippino, Lipari. “Il gusto autentico delle Eolie dal 1910“. Nella piazza del municipio, magnifica e panoramica, Filippino è un punto di riferimento per gli amanti dell’autentica cucina eoliana. Qui, i maccheroni sono fatti in casa, come quelli con spinaci, ricotta e gamberi di Nassa, le treccette condite con pomodorini liparoti e cucunci (il frutto del cappero, una volta aperto il bocciolo), la zuppetta è secondo tradizione, il pesce spada è arrotolato con fichi freschi all’agro e il guazzetto di scorfano si prepara ancora con la ricetta degli avi. Un’ottima selezione di vini, molti dei quali locali, accompagna il pasto, da concludere con una cassata eoliana: più leggera della classica, perché senza glassa di zucchero e pasta reale. Prezzo medio per pasto completo – bevande escluse – intorno ai 40 euro.
Ristorante Da Filippino, Piazza del Municipio, Lipari. Aperto tutti i giorni dalle 11.30 alle 15.00 e dalle 19.00 a mezzanotte e mezza. Tel.: 0909811002. Sito e Pagina Facebook.
SALINA
Capofaro – Locanda & Malvasia
Capofaro Locanda & Malvasia, Salina. Nella tenuta della famiglia Tasca D’Almerita, tra belvedere fiabeschi e filari di Malvasia – il vitigno aromatico per eccellenza – nasce la Locanda Capofaro, affacciata sul mare e presieduta dal giovane chef salernitano Ludovico De Vivo. La sua cucina parla di terra, mare e vulcani, mentre gli aperitivi al tramonto sono accompagnati da trendy dj-set, verticali guidate e finger food d’autore. Alla carta, la fusione tra cucina salernitana e siciliana si fa sentire, accompagnandosi al concetto di “Chilometro corto“: è un sistema integrato di coltivatori diretti locali a fornire allo chef la maggior parte degli ortaggi utilizzati in cucina. A cena, tre menu degustazione (dai 70 ai 120 euro). Alla carta, tartare di vacca con salsa di acciughe, olive e pane (20), spaghetti al pomodoro Siccagno, presidio Slow Food (20) e hamburger di agnello e anguria (28). Discorso a parte per il pranzo, che vira sul fast grazie a sandwich (15, 20), misticanze, crudi e granite. E per concludere, una fetta di pane Senatore Cappelli con fichi e salsa toffee (20).
Capofaro Locanda & Malvasia, Via Faro 3, Malfa. Sempre Aperto. Sito e Pagina Facebook.
SALINA
Da Alfredo
Da Alfredo, Salina. Localino affacciato sul mare, a metà tra un bar e un bistrot, località Lingua. Qui, lo chef Alfredo ha costruito il nome del suo locale – premio miglior granita dell’arcipelago – a partire da due baluardi della cucina siciliana: le granite, appunto, e il pane cunzato, il panino casareccio spaccato e condito con pomodori succosi, filetti d’acciuga fresca e altre primizie. Il pane cunzato va dai 9 ai 10 euro, tra i quali spicca quello “Alla eoliana”, con acciughe, pomodorini, olive e capperi, ma può essere condito anche con mandorle, cucunci, ricotta infornata e menta fresca. Classiche le granite: limone, arancia, fichi d’india, pistacchio e nocciola (2.60 euro). Da accompagnare, ovviamente, con le brioche servite in cestino.
Da Alfredo, Via Marina Garibaldi, Salina. Pagina Facebook