One night in Beijing Firenze, la cucina fusion e orientale avanzano in città

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One night in Beijing Firenze, la cucina fusion orientale di qualità sbarca in città. Negli ultimi mesi a Firenze sono state tante le nuove aperture all’insegna della cucina etnica e di chiara ispirazione orientale. In questo trend si inserisce anche One night in Beijing, il ristorante in via il Prato aperto da poche settimane negli spazi della Rotonda dei Barbetti.

Il concept del locale è chiaro: cucina di qualità in un ambiente di livello, con prezzi in linea con un’offerta più ricercata rispetto alla media. I piatti mixano e fondono quattro culture gastronomiche. In carta ci sono pietanze tipiche della tradizione culinaria cinese, giapponese, tailandese e vietnamita che lo chef Sun Li Wei ha in parte rivisitato e reinventato per soddisfare le esigenze di una clientela che non parla solo italiano, cinese o giapponese ma che arriva da tutto il mondo. 

Alla guida a Vienna del suo ristorante Küche 18, lo chef Sun Li Wei, cinese d’origine ma che vive da bambino in Austria, ha deciso di accettare la guida della brigata del One night in Beijing. E con loro ha studiato e messo a punto un menu in cui spiccano e si mescolano, in tutto, cinque sapori: acido, piccante, amaro, dolce e salato. Una cucina rispettosa della tradizione ma che guarda al futuro con un pizzico di sperimentazione e con il gusto per la contaminazione.

In carta piatti come i ravioli ai tre gusti cotti al vapore con ripieno di funghi neri, maiale e gamberi (12 euro). Tra i secondi le vongole sake, vongole veraci cotte in un pentolino con il sake (20 euro) o, per gli amanti del sushi, uramaki, hosomaki, sashimi e nigiri tradizionali o più creativi come nel caso del nigiri con carpaccio e di manzo e uova di quaglia (4,50 euro a pezzo). Da segnalare anche il tofu con gamberoni in brodo piccante (20 euro). Il pesce è freschissimo. Come fresco e fatto in casa sono il pane e le paste. Nel menu ci sono anche piatti di carne, come il classico pollo fritto con le mandorle (22 euro) o l’anatra al curry in due cotture con verdure e foglie di mandorle (25 euro).

Da One night in Beijing l’unica a parlare italiano è la carta dei vini che comprende 45 etichette tra vini toscani e italiani, non senza qualche eccellenza fuori confine. A guidarvi nella scelta e nell’abbinamento sarà la sommelier Tiziana Cantini,  vincitrice della borsa di studio I Balzini come miglior giovane sommelier del 2017.

L’ambiente, ospitato in un edificio del 1800, si sviluppa su più livelli.  A piano terra c’è il sushi bar, tutto giocato sui toni del bianco e del nero: dal pavimento in marmo fino all’arredamento.

Al secondo piano, invece, c’è il ristorante e il  bar dove i colori bianco e ocra si mixano con il rame del bancone bar e delle foglie di loto al soffitto che creano un gioco di contrasti: quasi un giardino pensile che domina l’intera sala.

Sono i dettagli (poltrone di design, vasi, divani, statue e opere d’arte) a dare il tocco d’Oriente che si nasconde e si intravede tra le luci soffuse e una distribuzione dei tavoli e dei coperti che rende l’ambiente intimo e riservato.

One Night in Beijing, via il Prato 14 R, Firenze, tel 055/ 26 08 885 – Pagina Facebook