Waraku Roma via Prenestina tel. 06 2170 2358. Soprelevate, tangenziale, periferia di Roma ma non troppo: è qui che dal 10 febbraio, defilato dal centro e da operazioni commerciali che hanno ben poco di autentico, è ripartito il progetto di Maurizio Di Stefano e di sua moglie Miwako. Dopo il grande successo di Waraku al Pigneto, nato nel 2010 come associazione culturale con annessa palestra, dove all’insegnamento delle arti marziali si univa un piccolissimo bistrot di cucina casalinga giapponese, il passo è fatto: un nuovo locale, in stile ramen-ya, che potremmo tradurre trattoria con piatti della tradizione popolare, semplice ma curato e con uno spazio esterno che tra qualche tempo sarà una piccola perla dove godersi la primavera.
Siamo stati tra i primi clienti di questo angolo di Giappone dove non solo la cucina ma soprattutto la mite gentilezza dei gestori, contribuiscono a portarvi in un mondo lontano dove staccare e godersi tempo, gusti, parole sussurrate. Molto prima che la moda del ramen spopolasse anche a Roma, Maurizio Di Stefano e sua moglie hanno sempre promosso la vera cultura giapponese.
Il rischio con l’ampliamento e il cambio di sede era però di snaturare l’anima di Waraku, che per dimensione e fedeltà alla tradizione ha raccolto negli anni tantissimi affezionati, disposti ad attendere giorni per una prenotazione che desse accesso a quel posto un po’ segreto nel retro della palestra di via Albimonte, che rivelava un altro mondo della ristorazione, dodici posti e sapori autentici.
Ma la formula del bistrot del nuovo Waraku, che non cede all’immaginario zen minimalista ma punta su una sala informale senza cucina a vista (come molti izakaya ovvero risto-pub giapponesi), si rivela un compromesso riuscitissimo. La sala rinnovata ha circa cinquanta coperti o poco più tra l’interno e l’esterno, ancora oggi chiuso ma dove verrà creato una sorta di giardino d’inverno, (e scommettiamo sarà piacevolissimo mangiare all’aperto).
La cucina continua a essere centrata sui ramen (12-15 euro), realizzati secondo tradizione con ingredienti freschi, carne e verdure reinterpretata tenendo conto delle peculiarità dell’acqua e degli ingredienti italiani rispetto a quelli giapponesi. E poi buta kimchi (maiale) 4.50, gyoza da 6 pezzi (6 euro). Maurizio ci spiega però che ha in cantiere l’idea di ampliare il menu con piatti della cucina tradizionale giapponese che alcuni imprevisti al momento della ripartenza hanno rallentato. I nuovi piatti spazieranno dal pollo teriyaki, al wafu hambagu, un hamburger molto comune in Giappone, e poi le già apprezzate tokoyaki ovvero frittelle di pastella col polpo (6).
Waraku, via Prenestina 321 /A, Roma. Tel. 06 2170 2358 sito. Orari: Martedì: 20-22.30; da mercoledì a domenica: 12.30-14.30 – pranzo; 20-22-30 – cena