
Pistamentuccia Bologna. La cucina romana approda nella centralissima via Testoni, a due passi da piazza Maggiore: conto alla rovescia per l’apertura del nuovo ristorante che prende il posto della vecchia Braseria: proposte della tradizione e produttori selezionati, per un’offerta che varierà dai primi come l’amatriciana fino alla pizza come si fa nella Capitale. Filo conduttore le spezie, che ritroveremo nei piatti ma anche nell’arredamento, nei quadri e nella carta da parati.
I lavori fervono da parte degli architetti dello studio Gad per l’apertura di Pistamentuccia, prevista ormai per la fine di dicembre. L’ambiente, rispetto alla Braserie, è stato completamente rinnovato: via il legno, dalle pareti fino al tetto, che copriva la muratura originale, spazio alle volte del soffitto originale.
Il tutto per seguire un percorso ideale che unisce Roma a Bologna: è come se la città dei portici scoprisse all’interno di un palazzo un antico chiostro, e lo facesse rivivere nel locale come uno spazio aperto, libero, e accogliente.
Un legame stretto, che Pistamentuccia ha voluto sottolineare anche con la campagna di promozione sui social, attiva da qualche tempo sulla pagina facebook. Roma, Bologna e un rametto di mentuccia, proprio in riferimento al nome scelto, frutto dei racconti familiari di Flavio Cipriani, il proprietario, che dopo un’esperienza nella ristorazione con una pizzeria a Garbatella si è lanciato in questo nuovo progetto. Con l’appellativo di “Pista mentuccia” venivano chiamati in dialetto romanesco i cacciatori (i novellini). Non solo. Il riferimento alle spezie e agli aromi (che hanno uno spazio importante sia ne menu che nell’ambiente del locale) non poteva essere migliore visto il vicinissimo Mercato delle Erbe.
Ma cosa si mangerà da Pistamentuccia Bologna? Primi della tradizione romana (dal costo che si aggirerà sui 10 euro) realizzati con la pasta di Gragnano, secondi come l’abbacchio allo scottadito o gli straccetti, il pollo alla cacciatora, la coda o gli involtini al sugo (dai 14 ai 16 euro). Le materie prime sono frutto di una ricerca durata mesi: il salame di pecora, la susianella di Viterbo (salumi rigorosamente artigianali, senza nitriti né nitrati), formaggi a latte crudo, il caciofiore della campagna romana. I fritti, come i supplì classici o quelli cacio e pepe. E poi la pizza: romana, con un impasto di 72 ore, che varierà da quelle classiche fino a quelle vegane e gourmet.
Pistamentuccia, via Testoni 2, Bologna. Pagina Facebook