Nonna Lia Roma. Si tratta di una novità abbastanza recente, che vi avevamo già anticipato qui. Ma Nonna Lia, panzerotteria di ispirazione pugliese naturalizzata romana da novembre, vuole sfamare più nipoti possibili. I suoi bravi fondatori quindi le fanno strada e aprono nuovi locali in differenti quartieri della Capitale. Dopo la prima nel quartiere Trieste, Nonna Lia mette una bandierina in via Tiburtina (accanto agli Studios) e colonizza – tra pochi giorni – anche in terra straniera: Ibiza. Ma da settembre si torna a Roma e Nonna Lia è pronta a friggere in zona san Paolo, vicino alla zona universitaria di Roma Tre. Chi c’è dietro questa nonna instancabile e questo progetto in formato di monoprodotto di tradizione regionale italiana? Siamo andati a fare due chiacchiere con i giovani imprenditori che hanno dato vita alla graziosa vecchina pugliese.
Chiamatelo calzone, pizza fritta, ripieno. Ogni variante ha la sua storia e le sue peculiarità. Ma Nonna Lia è di Fasano, in provincia di Brindisi. Dai, davvero, chi è Nonna Lia?: “Nonna Lia era la nonna di Raffaele (Di Pierdomenico, uno dei tre soci, ndr) – racconta Marco Di Marco, socio amministratore, anch’egli tra gli artefici del progetto – Una vecchina alta non più di un metro e mezzo, madre di nove figli, angelo del focolare e regina della cucina di casa. Il primo panzerotto che ho assaggiato era il suo. La nostra ricetta, e in particolare quei segreti che rendono i nostri panzerotti davvero buoni, ce l’ha tramandata Nonna Lia. Come potevamo non omaggiarla, dedicando alla sua memoria il nostro progetto?”
I panzerotti pugliesi non sono semplici tocchi di impasto di pizza lievitato, steso a disco, farcito, piegato a mezzaluna e fritto (o cotto al forno). Rappresentano l’emblema che unisce, nella sacra arte della cucina casalinga rustica, quella di tutte le nonne Lia della Puglia di una volta, la famiglia attorno alla tavola, in trepidante attesa del proprio boccone di felicità. “Una panzerottata è una cosa seria – aggiunge Raffaele Di Pierdomenico, fortunato nipote di Nonna Lia – un piccolo evento casalingo di cui si andava orgogliosi. Da una montagna di pasta, nonna friggeva panzerotti per sfamare dal più grande al più piccolo della famiglia”. Le nonne, quelle di tutta Italia, in questo sono meravigliosamente uguali. Oltre a Marco e Raffaele, la triade dei soci si completa con Dario Martelli, responsabile della comunicazione e dell’immagine di nonna Lia nella sua simpatica caricatura.
Il panzerotto, dunque, è una cosa seria. Realizzare panzerottate nei locali romani di nonna Lia sarebbe stata un’impresa ardua, ma diffondere uno dei cardini della cucina di strada pugliese è decisamente più realizzabile. Con la ricetta originale in tasca e i contatti di alcuni fornitori selezionati della zona, i panzerotti godono sin dai primi tempi dell’apertura del locale in via san Marino (piazza Istria) di frotte di clienti affezionati. Nonna Lia, senza montarsi la testa, capisce che i suoi nipoti crescono a dismisura e apre un secondo punto in zona Tiburtina. Per l’estate 2016 tutti a Ibiza: in calle de la Virgen i panzerotti parlano spagnolo. Mentre a settembre i tre soci ci anticipano una terza apertura romana. Questa volta quartiere San Paolo, adiacente alla fermata della metro B, in quella via Gaspare Gozzi che molti studenti di Roma Tre percorrono ogni mattina per andare a lezione. Ma le sorprese non sono finite. Nonna Lia approderà in altri quartieri di Roma, probabilmente più centrali.
A seguire ogni giorno la realizzazione dei panzerotti doc ci pensa Baldassarre, cuoco pugliese dal baffo rassicurante. Ma come fare quando le panzerotterie saranno troppe anche per la sapiente mano di Baldassarre? A questo rispondono i lungimiranti Marco e Raffaele, strizzando l’occhio alla loro formazione da economisti: “E’ in programma la realizzazione di un laboratorio centralizzato, nel quale realizzare l’impasto con la ricetta di nonna Lia e rifornire via via i punti di spaccio di Roma. Questo ci permetterà di mantenere alto lo standard di qualità che ci contraddistingue, di non diffondere le procedure di realizzazione che rappresentano il nostro piccolo know-how e di semplificare la vita dei nostri dipendenti in ciascun locale”.
Il panzerotto classico, pomodoro e mozzarella, costa 2,50 euro. Le varianti oscillano dai 3 ai 3,50 euro. Non perdete i due speciali: il Nonna Lia, con pomodoro, mozzarella e ricotta ascuante (ricotta forte, ndr) e il Baldassarre, con mozzarella, ricotta ascuante e sponsali (cipolla tipica pugliese, ndr). Oltre ai panzerotti dolci, ci sono i panini (a 5 euro). Poi le Pucciaredde (3,50 euro) e le friselle (4 euro). Accompagnate con la birra Raffo, la birra dei tarantini (non è una lager artigianale ma gruppo Peroni). A Tiburtina, come in tutti i locali a venire, è presente anche il forno, così da offrire panzerotti, pucce e focacce ai clienti più attenti alla linea.
Nonna Lia, via san Marino 44, Roma – via Tiburtina 499, Roma – Calle de la Virgen 5, Ibiza – (da settembre) via Gaspare Gozzi 119, Roma. Sito e Pagina Fb