“Roscioli il pane la cucina e Roma” il libro. E’ uscito l’8 giugno, edito da Giunti e scritto da Elisia Menduni, con la prefazione di Massimo Bottura e le foto di Maurizio Camaglia: una lettura emozionante, da fare tutta d’un fiato quella del progetto nato con Stefano Bonilli già nel 2014, terminato da Elisia nel 2016, dedicato proprio alla memoria del giornalista scomparso. In queste pagine, ben 256 di testi, ricette e fotografie, si ripercorre la storia della famiglia Roscioli, fin dagli albori nel 1972, tracciando il profilo di una Roma che cambia e una famiglia che cresce, in un interscambio continuo. La storia di una famiglia che a Roma ha fatto la storia.
Il primo capitolo ha un titolo emblematico, Roma. Una piccola rassegna culturale di quello che rappresenterà il contesto, ma soprattutto il cuore del progetto Roscioli, dapprima come forno e poi nelle sue molteplici sfaccettature. Roma è un po’ come l’America per una famiglia di un piccolo paese marchigiano negli anni ’60. Il sognatore è Marco, il padre di Alessandro e Pierluigi Roscioli, che ha dato l’anima al progetto.
Il Forno. Qui si raccontano i primi tempi dei grandi veri sacrifici, degli inizi difficili, delle ciriole calmierate, della ricerca sull’impasto, dei clienti che accrescono anno dopo anno, del coinvolgimento della comunità ebraica grazie ai procedimenti kasherùt. Il forno cresce e di molto, in fondo “[…] se i Roscioli si mettono in testa di riuscire, ci riescono […]”.
La salumeria con cucina. Arrivano gli anni ’90 e il forno aggiunge una salumeria in un locale poco distante. Aumenta il personale, bravi lavoratori che diventano subito parte della grande famiglia. Dopo una ristrutturazione, nel 2002 finalmente la salumeria inizia ad assumere le vesti attuali: il bancone di prodotti d’eccellenza, la selezione dei vini, la cucina. Ogni piccola trasformazione porta il nome di un personaggio della ormai famiglia allargata Roscioli: Giusy cambia l’identità della salumeria, Nabil ne realizza i piatti in maniera impeccabile, Maurizio controlla ed etichetta ogni bottiglia. In poco tempo, Roscioli diviene il punto di riferimento di cuochi, maître e buongustai, osannato dalla stampa e amato dal vicinato. Arriva anche la Rimessa, un luogo-non luogo aperto solo per serate di degustazione dedicate e seguito da Alessandro Pepe. Poi arriva il nuovo forno. E’ tempo di piccole rivoluzioni e grandi risconoscimenti. Roscioli rappresenta ormai pezzo di storia romana.
Il Caffè. Arriviamo al gennaio 2016 con l’ultimo grande progetto firmato Roscioli. Il bisogno di allargare la pasticceria e la notizia della chiusura di Bernasconi ha reso possibile l’apertura di un nuovo locale, a pochi metri dalla Salumeria. Con il contributo dei fedeli collaboratori, come Salvo, appassionato esperto di caffè oltre che sommelier, risorgono le tanto amate pastarelle tradizionali, i lievitati romani dal maritozzo con la panna ai cornetti, ma anche una vasta scelta di gastronomia salata.
Roscioli. Il pane, la cucina e Roma. Giunti Editore, euro 25