Fuoco a Roma. Incoroniamo ancora una volta Prati regina indiscussa delle nuove aperture. Noi, durante il sacro rito, ci siamo chiesti il perché. E ci siamo risposti che, tanto per cominciare, stiamo assistendo a un ricambio di vecchi e poco attraenti ristoranti che hanno ceduto l’attività al nuovo che avanza. Prendete l’ultima nuova sede di Panino Giusto in piazza Cavour che nasce sotto le rovine di un’anonima pizzeria troppo geograficamente in prima linea per i tempi gourmet che corrono. Ma accade spesso che il nuovo è un nuovo-poco nuovo, prodotto in serie. Ma le novità non sono tutte uguali. Qualcuna merita più attenzione delle altre. Parliamo di Fuoco, bistrot di ispirazione napoletana in via Cicerone. Ne abbiamo parlato con il più giovane dei soci, Piercarlo Petruolo.
Sulle ceneri di un autosalone, Fuoco, con le sue quattro vetrine e i suoi due piani, coniuga alcune delle ricette tradizionali napoletane (rivisitate) a un ambiente moderno. Settanta i coperti, di cui venti in balconata per i commensali che hanno cara la propria privacy. Più, con la primavera alle porte, alcuni tavoli esterni. Chiediamo a Piercarlo Petruolo, 31 anni, che assieme a Pasquale Romano, Massimo Riccardi e Vittorio Trionfo ha progettato Fuoco, com’è nata la loro idea. “Non nasco come ristoratore. Seguivo altre attività, tra cui l’intermediazione immobiliare. Un ordinario giorno di lavoro, tra le proposte di cui mi occupavo, c’era questo ampio locale, nel quale ho pensato potesse prendere vita il progetto a cui penso da tempo, avviare un’attività ristorativa. Ho origini napoletane, come potevo non cercare nella tradizione gastronomica a me più familiare per studiare l’offerta del menu?”
Entriamo nel vivo della questione. Un assaggio di taralli nzogna e pepe, i taralli napoletani con lardo (letteralmente: sugna), pepe e mandorle. Notevole la scelta degli antipasti e generose le porzioni. Segnaliamo polpo alla brace (14 euro), carpaccio di gamberi (15 euro) e la tartare di avocado (10 euro).
A seguire una rivisitazione di uno dei piatti più conosciuti e più imitati, gli spaghetti alla Nerano, con una variante casalinga (12 euro). Piercarlo ci spiega che la ricetta originale del ristorante Maria Grazia (nella baia di Nerano, Costiera Amalfitana, ndr) viene realizzata con zucchine fritte, crema di zucchine, parmigiano, provolone di Monaco e foglie di menta. Non mancano primi di pesce, come spaghetto vongole e tarallo sbriciolato (il tarallo napoletano, ça va sans dire) a 14 euro o il pacchero allo Scarpariello a 11 euro. A scelta si può proseguire con piatti dalla padella o dalla brace. Salsiccia e friarielli (11 euro)? Galletto disossato (16 euro)? Tagliata di tonno alle erbe aromatiche (18 euro)? A voi la scelta.
Dessert. Si sceglie tra delizia al limone, torta ricotta e visciole, frolla alle noci con crema pasticcera e frutti di bosco. Solo per citarne alcuni (tutti a 7 euro). Fuoco è anche un discreto cocktail bar, che permette una buona alternativa per non pasteggiare necessariamente a vino. Fuoco è aperto tutti i giorni, dalle 12 alle 2. Pranzo con menu ufficio a 10 euro e cena à la carte.
Fuoco: bere – dolce – salato, via Cicerone 34, Roma. Tel.06/3236983. Sito e Pagina Facebook