Starbucks a Milano dal 2017 Ormai è una telenovela un po’ stucchevole. Succede che la più grande catena di caffè all’italiana non italiana, Starbucks, da anni si vocifera, si sussurra, che stia per sbarcare in Italia. Account facebook farlocchi, voci infondate e dicerie popolari hanno fatto crescere l’attesa, con un’operazione di marketing straordinaria. L’ultima notizia, se di notizia si tratta, è che Starbucks sbarcherà a Milano nel 2017, se non “alla fine del 2016“. La fonte è autorevole: lo dice l’amministratore delegato di Starbucks, Howard Schultz, che lo dice al Corriere della Sera.
Starbucks a Milano
Le aperture
Schultz spiega che si tratterà di un locale “elegante, la quintessenza del design“. E che a Milano dedicherà un caffè speciale, “una miscela premium, ricca e forte”. Dopo, Milano, spiega, sarà il turno di Verona e Venezia (Roma, nessun cenno). Ad aprirgli la strada del mercato italiano, sarà l’imprenditore Antonio Percassi, che ha già diffuso i marchi di Benetton e Zara.
Le partnership
Schultz sa bene che la sfida è difficile: “Arriviamo nella patria del caffè con umiltà e rispetto“. Ma ancora qualche dettaglio per il locale milanese: ci sarà una partnership con un imprenditore del food nostrano (e il pensiero corre a Farinetti) e una con Spotify.
Sarà un successo?
L’attesa è grande, ma davvero non è facile capire se Starbucks in Italia possa essere un successo. Le abitudini e l’orgoglio nazionale avranno la meglio? Più che altro Starbucks dovrà probabilmente cercare una via italiana al suo caffè, a cominciare dal prezzo dell’espresso, che all’estero è più del doppio di un nostro caffè (di qualità, tra l’altro, migiore).
Qui l’articolo di Puntarella, nella quale aveva già parlato di una probabile apertura a Milano