Misticanza a Roma, il fascino perverso degli spaghetti al pomodoro (e di un ristorante curato nei dettagli)

spaghetti al pomodoro misticanza

Misticanza a Roma e gli spaghetti al pomodoro. Il menu è vasto e complesso, seducente e ambizioso. E forse, proprio per questo, decidiamo di cedere al fascino discreto e perverso della semplicità: scegliamo gli spaghetti al pomodoro, sotto lo sguardo di riprovazione degli altri commensali. Ma scusa, perché non prendi la spalletta di agnello, latte di capra fermentato, carciofo croccante e mentuccia? O i maltagliati al nero, molluschi e crema di borlotti? Ennò, ho voglia di spaghetti. Inutile dirvi che, alla fine, è stato un trionfo. Pura poesia. Dolcezza e sapore. Da ordinarne un altro piatto e non cederne neanche uno ai commensali saputelli e pavidi.

Naturalmente nulla è più difficile della semplicità. E come diceva il tale, la semplicità non è nient'altro che una complessità risolta

E allora vediamoli da vicino questi spaghetti. Innanzitutto, la pasta. Pasta Verrigni, trafilata in bronzo, che accoglie e assorbe al meglio il sugo. E poi il pomodoro. La dizione ufficiale del menu è "consistenze di pomodoro". Lo chef, Roberto Fiumi (già al fianco di Heinz Beck e Francesco Apreda) usa i pomodorini del Piennolo del Vesuvio, ovvero il non plus ultra della qualità: sapore dolce, profumo intenso. L'altra "consistenza" è data da pomodorini confit, ovvero caramellati in forno. Infine, basilico fritto (il tutto 12 euro).

Nient'altro? La mano saggia dello chef Fiumi e l'atmosfera di Misticanza. Al quale va un premio per il locale più bello e più curato nei dettagli che sia stato aperto negli ultimi mesi. Forma, ma anche sostanza, naturalmente. 

Dicevamo Vesuvio? Tra i primi a passare per Misticanza, anche Silvio Orlando. Che dopo lo spaghetto, shakera in allegria. 

Misticanza, via Sicilia 47, Roma. Tel 066786115.  Dal lunedì al sabato, dalle 7, 30 a mezzanotte (chiusura cucina 23)