Pane al carbone vegetale, a Roma la nuova moda dei panini neri (fino a pizze e cocktail). Il pane e la pizza si tingono di nero e spopolano sulle tavole di casa e nei banconi dei panifici. A dare la scura tonalità, che ricorda il nero di seppia, sono le farine che contengono il carbone vegetale, che oltre all'effetto scenico, rende il prodotto più digeribile. Il particolare ingrediente, derivato dalla lavorazione di legni come quello di betulla e pioppo, conquista anche i forni e pizzerie della Capitale, e sbuca nei cocktail sperimentali e nelle bevande energetiche.
Panini e pizze dai toni scuri si trovano dal fornaio sotto casa come nei panifici all'avanguardia, e anche se al primo sguardo rendono un po' scettici, nell'ultimo anno la domanda di pane al carbone è cresciuta fino a conquistare i forni gourmet della Capitale; da Le Levain a Trastevere fino alla Boulangerie MP, il pane nero va a ruba e si presta a sperimentazioni culinarie come hambuger, pizza farcita e dolci. Oltre al particolare colore, i prodotti con carbone vegetale sono particolarmente digeribili, aiutano a regolare il transito intestinale e hanno un'efficace capacità gas-assorbente.
Volgendo lo sguardo oltre i nostri confini, a vestirsi di scuro non sono però solo i prodotti di panificazione, ma anche dolci e bevande, come Isotonic1, un drink in cui il carbone attivo è accompato dallo zucchero di canna grezzo, limone e succo di yuzu, agrume asiatico ricco di vitamina c. Il carbone fa il suo ingresso anche nella mixology più sperimentale; Matt Allred, bartender del bar Zentan a Washington, ha inventato il primo cocktail al carbone, il Death before Dinner, a base di rum, succo di lime, pompelmo, orzata, Maraschino e, ovviamente, il nero ingrediente. A quando il loro arrivo a Roma?