Le Levain a Roma, nuovo forno francese a Trastevere. Tra la nuova ondata di forni e panifici sempre più gourmet approdati nella Capitale, spicca questo piccolo forno gastronomia di stampo francese nel cuore di Trastevere. Il papà è Giuseppe Solfrizzi, giovane pasticcere pugliese addestrato alla corte di Alain Ducasse che solletica i palati con dolci al profumo di burro e panificazioni con lievito madre.
L'esigenza di trasportare nella terra d'origine i profumi dolci e burrosi, tipici della cucina francese, ha portato il giovane chef Giuseppe Solfrizzi a sbarcare a Roma proponendo un modello di boulangerie pâtisserie che ha come cuore la panificazione (con lievito madre), i lieviti, la pasticceria e la gastronomia. Gli studi all'Ecole Nationale Superiéure de Pâtisserie di Lione, permettono allo chef (già allievo di Alain Ducasse) di assorbire i segreti della più fine pâtisserie francese, per poi perfezionarsi in Belgio con il pâtissier-chocolatier Jean-Philippe Darcis.
Il locale, aperto lo scorso dicembre 2014, ha come assoluto protagonista il bancone imbandito di proposte dolci e salate, avvolte da un forte, ma non fastidioso, profumo di burro che solletica il naso non appena varcata la soglia. La chiarezza e trasparenza, che saltano all'occhio nell'arredamento del locale, si ritrovano anche nella preparazione grazie al grande laboratorio a vista.
Il cuore della filosofia di Le Levain è la grande attenzione alle materie prime; si utilizzano solo farine biologiche macinate a pietra del Molino Grassi e Montebello, grani come il Gentile o l'antico Senatore Cappelli (tollerato anche dai celiaci), lievito madre, olio evo di produzione del retroterra salentino, burro Pamplie AOP e cioccolato Callebaut. La panificazione è il primo amore di Giuseppe, che lavora artigianalmente le creazioni con 24 ore di maturazione; la collezione di pane e affini comprende le immancabili baguette e altre proposte tradizionali d'Oltralpe come filoni al camembert e mele o il pane con frutta secca e cioccolato bianco. Troverete anche il pane integrale ai semi di lino, al profumo di limone, ai pomodori secchi, e alle olive di Gaeta, (5 euro Kg) disponibili anche farciti per la pausa pranzo; un esempio è il pane alle olive di Gaeta con ripieno di sgombro, carciofini, cipollotto e crema di pistacchio. Tra le altre proposte per il pranzo (da portar via o da consumare in loco) ci sono tramezzini (2,50 euro), insalate, e zuppe di cereali e legumi tra i quali le fave, i ceci neri, e la cicerchia (da 4,80 euro).
Tra le proposte salate ecco anche i panini al carbone vegetale (1,80 l'uno) e le quiche lorraine (grandi 23 euro al kg); da provare la celestiale versione con i broccoli e patate.
Non manca il re della pâtisserie, il croissant dolce o salato (1,20 euro), che qui è decisamente da ola: la versione salata è ottima; gli strati dello sfogliato sono croccanti e il caratteristico interno si scioglie al morso (entrambe le versioni si possono farcire sul momento). Interessante anche il filone di brioche, un enorme croissant da fare a fette (8 euro intero). Tra le dolcezze made in France ecco la galette des rois (1,80) le madeleine (0,70 al pezzo), la tarte tatin, il pan ou chocolat (1,30) la tarte citron (2,50 euro) e i macaron disponibili con vari ripieni (1,20 euro), ai quali non posso biasimare quasi nulla, se non un sentore di dolcezza a mio avviso troppo forte, che in generale caratterizza la maggior parte delle versioni del blasonato dolcetto.
Troviamo anche delle proposte architettate dal patron in persona come la moana, una torta-gioiello alla vaniglia, frutti rossi, mango e pistacchio o django, un pan di spagna al cioccolato, crema ai lamponi, grue di cacao e gelèe al lampone, la mini sacher al lampone (2,80), la panna cotta (anche in versione senza lattosio) al rosmarino, mango e ananas (2,50) e last but not least il tartufo al cioccolato fondente ripieno di frutto della passione (0,80 al pezzo). Per gli assetati c'è una piccola fontanella d'acqua e una concentrata collezione di birre artigianali, vini naturali e succhi di frutta biologici.