Umami, il quinto gusto conquista gli chef: dall’hamburger di Bowerman all’amatriciana di Gozzoli

sapore umami

Umami: il quinto sapore diventa gourmetL'umami, il quinto sapore sconosciuto ai più, diventa la star delle cucine degli chef più eclettici. Dall'hamburger umami di Cristina Bowerman fino al menu di Filippo Gozzoli, il misterioso sapore sapido, identificato con il glutammato, conquista la cucina nostrana e solletica le papille gustative.

filippo gozzoli

Il nome "umami" ha un suono orientaleggiante, infatti è il chimico giapponese Kikunae Ikeda, che nel 1908 scoprì il glutammato monosodico e lo ricondusse a un tipo specifico di sapore: un gusto grasso che si va ad aggiungere ai più noti quattro gusti (dolce, salato, aspro e amaro), che viene percepito più facilmente sul fondo della lingua e si riconduce non solo alle pietanze orientali, ma anche agli alimenti della dieta mediterranea come il pomodoro, i piselli, la carne di pollo, il parmigiano, il prosciutto crudo, i funghi e le acciughe. Viene da sé la corsa dei top chef più creativi e innovativi che lo inseriscono nei loro esclusivi menu: Filippo Gozzoli alle redini del ristorante Armani di Milano rivoluziona la cucina del celebre ristorante con portate interamente dedicate al quinto gusto. Grazie a ben 70 ingredienti tra i quali funghi, carne rossa, alghe kombu e alici lo chef cerca un'armonia di contrasti giocando con il sapido umami e ci stupisce con l'insolita versione della amatriciana con l'aggiunta di succo d'arancia, maggiorana e aceto di vino bianco.

umami bowerman

L'umami-mania aveva già colpito anche Roma: come dimenticare l'hamburger all'umami che la chef Cristina Bowermann ha creato per Romeo Chef&Baker, ispirato al quinto sapore ed eseguito secondo una ricetta segreta che rende il sapore della carne molto intenso e sapido.