Sushi a Firenze, 5 indirizzi (più uno) per chi ama la cucina giapponese

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Sushi a Firenze, le nostre cinque scelte (più un extra) per chi ama la cucina nipponica. Ristoranti cinesi che dal giorno alla notte si trasformano in giapponesi, ma con personale coreano. Contaminazioni fusion per portafogli capienti e stomaci stretti. Bettole poco invitanti e lounge bar modaioli. Non è semplice la vita, a Firenze, per gli appassionati di sushi. Specialmente per chi ha avuto la fortuna di assaggiare l’originale giapponese ed è convinto, per questo, di essere condannato a una perenne frustrazione. Abbiamo selezionato, in mezzo alla marea di ristoranti e ristorantini sorti negli ultimi anni, cinque locali dallo stile (e i prezzi) decisamente diversi l’uno dall’altro, dove andare (quasi) sempre sul sicuro. E, per finire, un piccolo extra, in cui si parla di cucina giapponese, ma non di sushi

PER PURISTI

1) Iyo Iyo

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Per chi si professa intenditore in materia, è il miglior ristorante sushi di Firenze, nonché l’unico degno di questo nome. Non lasciatevi scoraggiare dalle dimensioni del locale, davvero minuscolo, o dall’aspetto a dir poco spartano: il sushi preparato espresso da Toshifumi Mitsubiki, o più semplicemente Toshi, è davvero squisito: senz’altro, tra i tanti provati in città, quello che più si avvicina, per gusto e consistenza, a quello assaggiato in Giappone, col riso tiepido e al dente e i tranci di pesce per una volta non sottili come carta velina. Il menu è scritto su una lavagnetta all’ingresso: poche proposte tradizionali – sushi, futomaki, zuppa di miso, l’ottimo okonomiyaki (una sorta di omelette agrodolce, praticamente introvabile altrove), le alici fritte e marinate ma anche una prelibatezza tutta da scoprire, il lampredotto don, frutto della passione di Toshi per la cucina toscana. Porzioni sostanziose, prezzi popolari (un sushi misto costa 10 euro) prenotazione imprescindibile

Iyo Iyo, borgo Pinti 25r. Aperto a pranzo e a cena, chiuso la domenica. Tel. 338/7653069

 

FUSION

2) Momoyama

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Niente da dire: la cucina del Momoyama, almeno una volta, va provata. Qui contaminazione è la parola d’ordine e così capita di trovare, accanto ai classici sushi e sashimi, preparati a vista, rolls di varie forme, ripieni e dimensioni, ma anche zuppe, tartare, carpacci e piatti caldi dagli abbinamenti audaci, frutto della creatività dello chef Thomas Hubner. Sono proprio queste proposte, anzi, a catturare l’attenzione più ancora del sushi (che comunque rimane un vanto del locale, tra i primi ad averlo portato in città). L’ambiente è intimo e raffinato, dagli arredi moderni, la clientela modaiola e per niente turistica, i prezzi elevati ma se si vuole risparmiare si può assaggiare il menu degustazione a 35 euro oppure venire durante la settimana a pranzo, quando il ristorante si trasforma in noodle bar, dove scegliere i propri spaghetti preferiti (soba o udon) e abbinarli a verdure, carne o pesce. Ottime le carte dei vini e dei tè

Momoyama, borgo San Frediano 10r. Aperto tutti i giorni, noodle bar ore 12.30-14.30, cena 19.30-2. Tel. 055/291840, sito

 

MODAIOLO

3) Porfirio Rubirosa

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Per i fiorentini, Porfirio è sinonimo di aperitivi, cocktail e dolce vita. In realtà, al secondo piano di questo storico american bar sui viali che costeggiano la Fortezza – al riparo, per quanto fisicamente possibile, dalla musica a tutto volume e dal grande affollamento del piano terra – c’è un vero e proprio ristorante, dove sedersi con calma per assaggiare, accanto a varie proposte più tradizionali, il sushi e il sashimi preparati dallo chef giapponese Sato. Il pesce è tenero e ben tagliato, la presentazione è curata e particolare. I prezzi non sono contenuti ma comunque nella media considerando il tipo di locale (30/40 euro per una cena), e il sushi si può assaggiare, volendo, anche all’aperitivo, ordinandolo a parte. Pure evitando la ressa del weekend, la prenotazione è comunque consigliata. 

Porfirio Rubirosa, v.le Strozzi 18r. Aperto lunedì-giovedì ore 19-2, venerdì e sabato 19-3. Tel. 055/490965, sito 

 

FASHION

4) Koko

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La prima impressione, entrando da Koko, è che la scelta dei titolari sia stata quella di puntare sull’ambiente, prima ancora che sul cibo. Arredamento di design sui toni del nero e dell'oro, luci soffuse, tavolini bassi dove mangiare "alla giapponese" e un grande bancone semicircolare dove il sushi viene preparato a vista sono i tratti distintivi di questo locale, aperto quattro anni fa al posto di una storica trattoria toscana e frequentato per lo più da una clientela modaiola. In realtà il menu riserva parecchie sorprese tra cui una scelta sconfinata di carpacci, chirashi e maki (huramaki, hosomaki, temaki e maki fritti) che forse lasceranno sconcertati gli amanti della cucina nipponica tradizionale ma non certo chi ha voglia di sperimentare piatti gustosi e dagli abbinamenti particolari. Da provare il fuoco gunkan, a base di salmone flambé, e i dragon maki, davvero squisiti. Belle le presentazioni, prezzi non economici (intorno ai 40/50 euro per una cena completa) ma con possibilità, a pranzo, di sperimentare un abbondante menu fisso a 34 euro. Prenotazione consigliata.

Koko, piazza Ferrucci 4/5r. Aperto tutti i giorni in orario 12.30-15 e 19.30-23.30. Tel. 055/6587428, sito

 

ALL YOU CAN EAT

5) Sapporo

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Abusatissima nella maggior parte dei locali orientali del centro, la formula “all you can eat”, lo sappiamo, è tutt’altro che sinonimo di qualità. Quella proposta da questo ristorante cinese di cucina giapponese, aperto meno di un anno fa, per 22 euro (dolci e bevande escluse) è un giusto compromesso per chi vuole abbuffarsi senza svuotarsi le tasche: l’ambiente è decisamente minimale – un grande stanzone arredato con la massima semplicità – ma il servizio è attento e cortese, il bancone dove il sushi viene preparato espresso è a vista e la pulizia impeccabile. Inoltre la scelta è varia e i piatti ben presentati. Decisamente sopra la media rispetto ad altre offerte dello stesso genere. 

Sapporo, v. San Gallo 65. Aperto tutti i giorni ore 11.30-23. Tel. 055/9756486, sito

 

NO SUSHI

6) Banki Ramen

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Di giorno è un italianissimo (e anonimo) bar, dove far colazione al bancone con caffè e cornetto. La sera, si trasforma in una delle mete gastronomiche più improbabili e apprezzate del centro di Firenze. Qui non si viene per il sushi, ma per specialità giapponesi di tutt’altro genere come i gyoza – deliziosi ravioli ripieni di carne – e, soprattutto, il ramen, vero e proprio cavallo di battaglia della cucina di Akira-san: una sostanziosa zuppa a base di brodo di carne o di pesce, tagliolini, carne di maiale, uovo sodo, miso e alghe proposta in decine di varianti. Da sorseggiare in una saletta con panche e tavoli in legno facendo più rumore possibile, seguendo l’invito dei divertenti poster con gigantesche scritte a ideogrammi appesi alle pareti. Chi ha fame e vuole risparmiare può scegliere i menu completi che comprendono, oltre al ramen, una porzione di gyoza, una di riso con carne o verdure e una piccola insalata di cavolo. In generale, comunque, non si spendono mai più di 15 euro. Unica pecca: il locale non accetta prenotazioni e, a meno che non si arrivi molto presto, una lunga attesa è d’obbligo. 

Banki Ramen, v. dei Banchi 14. Aperto dal lunedì al sabato in orario 19-22, sabato anche 12.30-14.30. Info 055/213776