Eurhop 2014 a Roma dal 3 al 5 ottobre. Manuele Colonna non ha certo bisogno di presentazioni, lui, che con il suo locale, il Ma che siete venuti a fa', nel lontano 2001, è stato uno dei primi baluardi della birra artigianale a Roma. Tempi non sospetti quelli, in cui sorseggiare un'Heineken era la norma, non scandalizzava nessun foodie. E la birra artigianale non andava certo di moda. Oggi, sfruttando l'onda del successo (commerciale), ce ne siamo un po' tutti riempiti la bocca, chi (pochi) con cognizione di causa, chi (troppi) arraffando qualche nome blasonato per ritagliarsi un posticino nel circoletto ambito. Avete notato la proliferazione di beershop? E i festival di birra che si succedono con cadenza preoccupante? Allora, in vista di Eurhop 2014, siamo tornati alle origini, al Macchè, e ne abbiamo approfittato per fare qualche domanda a Manuele e provare a orientarci nel mondo della birra artigianale.
"La birra industriale ha un determinato range, va da 1 a 10, non ti aspetti né più né meno come prodotto, ha dei limiti che da un certo punto di vista sono pregi. In bene o in male, sai a cosa vai incontro. La birra artigianale, invece – continua Manuele – può arrivare ad essere un prodotto eccellente, così come una bevanda disgustosa. Ma questo dipende soprattutto da chi la produce: se conservata male, se non trattata con la giusta tecnica, è molto più semplice da rovinare". Spostiamo dunque il nostro focus dal prodotto al produttore. Manuele ci racconta del suo ultimo viaggio in Franconia, alla scoperta di un birrificio nuovo. Non ha solo assaggiato la loro birra, ha conosciuto delle persone, ha ascoltato delle storie, ha visto dei posti nuovi. "Il viaggio è la parte fondamentale: si possono conoscere carattere e idee del birraio produttore, imparare, confrontarsi. Nella loro birra si riescono a riconoscere i tratti della storia che ha percorso".
Eurhop, di cui Puntarella Rossa quest'anno è media partner, non sarà solo un grande festival per bere le migliori birre che Manuele ha selezionato, ma un veicolo per comunicare con il birraio produttore, farsi raccontare cosa si sta andando a bere, farsi guidare nella degustazione. "Vogliamo trasmettere in grande (50 birrifici per oltre 300 birre in degustazione, ndr) ciò che facciamo ogni giorno in piccolo da più di dieci anni al Ma che siete venuti a fa. Ecco cosa ci distingue dagli altri festival di birra artigianale: non vendiamo semplicemente spazi ai birrifici che ospitiamo, ma ci vogliamo proporre come filo conduttore, una sorta di intermediari, tra i birrifici che apprezziamo di più e il pubblico. Proponiamo quello secondo noi è l'eccellenza nel settore brassicolo: il mercato premia le idee originali, non di chi cavalca la moda – sottolinea. Non solo italiane. Come di consueto, anche uno spazio alle straniere. "L'anno scorso c'erano Francia e Belgio, quest'anno alcune proposte da due realtà crescenti, Polonia e Repubblica Ceca". Antìcipaci anche qualche novità tra le italiane. "Cito tre birrifici laziali, Castelli Romani, Eastside e Ventoforte, e due campani, Birranova e il Chiostro". Ne approfittiamo e chiediamo a Manuele qualche consiglio su come orientarci in mezzo a tanta birra: da dove iniziare? Come continuare? Ma soprattutto: cosa non perdere? "Io consiglio di lasciarsi andare, possibilmente evitando di chiedere le solite chiara, rossa, doppiomalto. Fatevi guidare dai birrai, che sono lì apposta per raccontarvi come fanno la birra e cosa c'è dentro al bicchiere che sta spillando per voi. Provate ciò che vi ispira e cercate di non perdere: Montegioco, Cantillon e LoverBeer. Ai nerd della birra comunico ufficialmente: fusti solo per l'occasione. Ma a sorpresa". Ipse dixit.
Eurhop 2014 @ Salone delle Fontane, via Ciro il Grande 10-12, Roma. Evento Facebook