Fishbar de Milan. La nouvelle vague del pesce prevede ambienti allegri, colorati, moderni, senza quella pomposità inutile che contraddistingue i vecchi ristoranti blasonati e stracostosi. Ma anche senza la pacchianeria cheap di mostruosi acquari e improbabili mattonelle azzurre a forma di pesce. In quella terra di nessuno tra il ristorantone classico con le tovaglie bianche e la trattoria ruspante si colloca perfettamente l'ottimo Fishbar de Milan di Eugenio Boer (ex chef italo-olandese del compianto Enocratia), nato il 13 febbraio a Milano, in zona Brera. Un bistrot piccolo e prezioso, che alla piacevolezza unisce il conforto di una cucina tradizionale ma rivisitata in chiave moderna, con splendidi crudi ma anche incursioni in terre straniere, tra thai fish soup e black miso.
Fishbar è composto da due piccole sale veramente belle: muri sbrecciati, lampade essenziali che nella rotondità perfetta dello specchio diventano lunghe teorie di fonti luminose, in un gioco vorticoso con le scalette a chiocciola (solo ornamentali).
Nella sala principale, due lavagne: uno per il raw fish, ovvero per i crudi, l'altra per il pescato del giorno.
Tavolini di legno, bottiglie di vino incastonate nei muri, sgabelli alle pareti.
Oltre alla seconda sala, vicino alla cucina, c'è questo angolo con un unico tavolone, perfetto per un gruppo di amici.
In carta non mancano mai tartare di salmone o di branzino e cheviche (pesce crudo marinato con spezie, ricetta originaria del Sud America) (12 euro).
Tra gli altri crudi sempre presenti, le ostriche fine de claire (4,5) e gli scampi (3,5 euro).
E questi sono i gamberi viola di Sicilia (2,5 euro). In carta si trovano anche cappesante gratinate (4 euro), sautè di vongole e funghi shitake con crostoni di pane al tartufo (10). E tre tipi di zuppa, tutti a 14 euro: il caciucco alla livornese (14), il Thai fish soup (salmone, noodles, germogli di soia e zuppa di latte di cocco) e il black miso (branzino alla griglia, faglioli adzuki, tofu e alghe).
Questo invece è il tacos, tortilla con pescato del giorno, guacamole e insalata di patate al peperoncino calabrese (16): davvero una goduria. Ma c'è anche un tramezzone integrale al salmone, con guacamole, misticanze e formaggio all'aneto (15 euro).
Ed eccoci alla bomba finale: il fishburger de Milan. Ovvero un fishburger, con marmellata di cipolle bianche all'anice stellato, lattuga, pomodoro, maionese al wasabi e patatine fritte. Tanta roba, come si dice orrendamente a Milano. Roba buona, anche se non propriamente leggera.
Per i dolci abbiamo optato per l'insalata di frutta con gelato allo zenzero (5 euro). E abbiamo sbagliato: davvero penitenziale, forse un modo per scontare il peccato di fishburger e tramezzone.
I voti di Puntarella Rossa
Cucina: 7
Ambiente: 7,5
Servizio: 7
Bonus: prezzi davvero moderati e contaminazione feconda con altre culture
Malus: non adatto a chi vuole piatti di pesce elaborati e a chi non ama un ambiente poco formale
Fishbar de Milan, via Montebello 7, Milano. Tel 02 62087748. Aperto tutti i giorni, dalle 12 alle 15 e dalle 19 a mezzanotte. Sito