Ferrovecchio è il nuovo locale di Roma, zona San Lorenzo. Nonostante il nome, Ferrovecchio è un condensato di mode del momento: gli hamburger, le birre artigianali, la cucina vegana (presto in arrivo), la riconversione di locali industriali – in questo caso un magazzino e laboratorio per il riciclo del ferro, attivo per sessant’anni -, la grafica anni Quaranta per menu e logo e le ormai immancabili lampade industriali, qui tutte originali degli anni Cinquanta e Settanta.
A pochi passi dalla Mucca Bischera, degli stessi proprietari, il locale è diviso in tre ambienti: la sala di ingresso con il bancone e le spine, una sala con una trentina di coperti e un soppalco in cui è esposta una motocicletta d’epoca, poi c'è il grande cortile esterno – ora verandato – che in primavera si animerà per gli ape-ritivi. Nel cortile è infatti parcheggiato un ape degli anni Sessanta riadattato a bar.
Tutto l’arredamento è all’insegna del riciclo: i tavolini sono bacheche con i ferri vecchi ritrovati sul posto, le sedie sono di varia provenienza e persino i pavimenti in graniglia sono stati recuperati da un appartamento.
Abbiamo provato gli hamburger, che vengono serviti con abbondanza di patatine fritte deliziose, e sono veramente superiori alla media: minimo 200 gr di carne di chianina 80 per cento magro, cheddar come da tradizione, cipolle caramellate, tutto fresco, preparato quotidianamente e si sente. Il pane lo fa il pizzaiolo ed è quindi sempre fresco di giornata. I prezzi dei piatti con hamburger vanno dai 9 ai 14 euro e c’è anche la versione vegetariana.
Le altre specialità del locale sono le pizze, con lievitazione di 36 ore, e i fritti, con i classici romani – supplì, crocchette, baccalà e fiori di zucca – ma anche di pesce e verdure: ben fatti. E poi le birre, con numerose etichette artigianali italiane e belghe. Per il vino invece sono stati scelti rossi del Lazio.
Ferrovecchio, via dei Sabelli 32, Roma. Tel. 06.4460002. Chiuso il lunedì