Mercat Bistrot e Old Bar. C'è chi tiene i sogni in un cassetto e lascia che ammuffiscano tristemente. O chi coltiva speranze e procrastina disilluso. E anche chi aspetta passivo che accada qualcosa che gli sconvolga l'esistenza. Poi c'è Cinzia Mannello, ventinovenne sbarazzina e caparbia, che, stanca della solita routine, decide di mollare tutto e aprire il locale dei suoi sogni. A novembre, prende forma Mercat Bistrot e Old Bar, che deve il suo nome proprio al vicino e storico mercato Testaccio. Siamo in via del Gazometro, nel cuore del quartiere della street art capitolina, la cara e vecchia Ostiense che non smette di sorprenderci. E non è affatto facile aprire un locale come si deve. In particolare se sei una donna. E se hai meno di 30 anni. Ma poi, soprattutto, se fai tutto da sola.
Cinzia non è certo nuova nel mondo della movida romana. Inizia lavorando come barman nella Roma alternativa per eccellenza, tra Circolo degli Artisti, Lanificio e Akab. Ruba con gli occhi il mestiere, mette da parte il suo gruzzolo con turni di lavoro massacranti e si fa un'idea chiara di quello che vuole. Parte per l'Australia per vedere che aria tira lontano da casa, ma poi, nostalgica, torna perché vuole realizzarsi nella sua città. Ma non si limita a fare la barman. Lei ha energia da vendere e alterna i turni di lavoro serali (e notturni) con quelli di commessa. Inizia da Zara e finisce da H&M.
Intanto la sua testa viaggia e le idee prendono forme concrete. Il tempo libero è, infatti, dedicato a vere e proprie spedizioni per mercatini, dove fa razzia di bicchieri di cristallo, stoviglie in porcellana, portacandele ricercati, tutti pezzi rigorosamente diversi. Ogni oggetto deve avere vita e storia propria.
Sceglie Ostiense come casa del suo progetto e trova il posto che fa al caso suo nell'ex sede Inail. Inizia a ristrutturarlo, chiedendo una mano ai suoi e aumentando i già serrati ritmi di lavoro. Mica sono poche le spese e le responsabilità a cui far fronte. È il 30 agosto e Cinzia lascia H&M. Il 30 settembre lascia anche il Circolo degli Artisti. Vuol dire che ci siamo. Sceglie come simbolo della sua creatura in divenire una bilancia. Perché Mercat deve essere il perfetto connubio tra il buon cibo, bio e di stagione, e il beverage, sulla falsa riga dello stile mixology dell'era proibizionista. Arriva la fatidica data di apertura: è il 25 novembre 2013 e Cinzia è agitatissima, ma molto decisa. Questo è il momento clou e lei lo sa: quei casi in cui si suol dire "o la va o la spacca". E, per fortuna, il lieto fine non è solo appannaggio dei film.
Immaginate nella desolata via del Gazometro, un barlume di luce in tre vetrate luminose. Una atmosfera accogliente e calorosa. La musica jazz-swing anni '20 in perfetto stile parigino. Il design ricco di richiami tipicamente inglesi, come le lampadine Edison, i divani Chester e gli sgabelli squadrati. Il bancone offre vini naturali e tradizionali, tre spine di birre a rotazione (tutte biologiche, ce n'è persino una per celiaci). L'acqua è a km zero, filtrata. C'è poi la caffetteria e la sala da the. Una chicca: le centrifughe.
Non c'è carta per l'offerta gastronomica, perché a Cinzia non piace la staticità. Allora tutto è in continua evoluzione. Oggi il pane è un bagel, domani chissà. Ma soprattutto qui non si congela nulla, la materia prima viene acquistata e consumata giornalmente, secondo stagione e disponibilità. E la grande lavagna illustra e guida l'avventore affamato.
L'occhio cade su uno sformatino verza ginepro e speck, la zuppa zenzero e zucca, la quiche lorraine con pancetta, formaggio svizzero e uova. Ma la scelta è ampia, tra muffin salati, taglieri, insalate e panini con i nomi dei tarocchi. E tanti dolci espressi in stile americano rivisitati. Da menzionare anche i cocktail, preparati da Emanuele Lascala e Valeria Sebastiani. Assaggiate il Mercat Jasper Punch.
Ad oggi, si apre alle diciotto, ma da febbraio siete i benvenuti anche a pranzo. Da Mercat non sembra mancare proprio nulla. Della serie: quando Cinzia pensa, lo fa in grande. E non si adagia sugli allori ora che ha avviato la gestione. Ama curare e coccolare il locale con una meticolosità che rasenta la pignoleria. Ma d'altra parte quando il tuo sogno prende vita, tornano indietro in soddisfazioni gli anni di sacrifici, le rinunce, le ore di sonno arretrate e la stanchezza accumulata. I sogni, a volte, si avverano. Bastano idee chiare e determinazione.
Mercat – Bistrot e Old Bar, via del Gazometro 44-46-48, Roma. Tel.392/0272770