© Il Fatto Quotidiano / Puntarella Rossa
La rivista Italia squisita pubblica l’album delle figurine, con le facce di cento chef più o meno noti. Dopo trasmissioni televisive, seminari, libri e blog, mancava all’appello solo quello. Pezzi forti, per citarne alcuni, Gualtiero Marchesi, Aimo e Nadia Moroni, Alfonso Iaccarino, Gennaro Esposito. Per essere più precisi non si tratta di una prima volta: la singolare raccolta di stickers è stata lanciata lo scorso anno, quella targata 2013 è l’edizione numero due. Qual è la novità? Scendono in campo accanto ai cuochi anche i pizzaioli, che effettivamente non potevano mancare alla collezione: la pizza è o non è il piatto italiano per eccellenza? E allora largo ai maestri dell’impasto, della mozzarella e della pummarola, con tutte le sue varianti fantasiose e regionali.
Per la speciale collezione di autoadesivi c’è stato anche un evento di inaugurazione, una serata di beneficenza, a Milano (alla Fondazione Bertini), il 22 aprile. La mente dietro tutto questo si cela fra le pagine della rivista Italia Squisita: l’album – che, ammettiamolo, in qualche modo contribuisce a divinizzare la figura dello chef – oltre che un passatempo divertente può essere visto come una sorta di diario per non lasciarsi sfuggire i nomi emergenti, i ristoranti da provare, le pietanze e gli accostamenti culinari da non perdere, seguendo i preziosi consigli di chi passa la sua vita ai fornelli per deliziare anche i palati più esigenti.
Per partecipare bisogna inviare una mail a info@italiasquisita.it: con 15 euro era possibile assaggiare le creazioni di dodici fra i migliori pizzaioli d’Italia, bere a volontà e portarsi a casa il tanto ambito album e i primi tre pacchetti di figurine per cominciare la collezione. Scorriamo l’elenco di proposte della serata, giusto per farci venire l’appetito: fra le più bizzare la pizza al baccalà e spuma di patate, ma soprattutto quelle con l’aceto di lamponi, con la tartare di cervo crudo o addirittura con le lumache. Non mancano i sapori tipici di alcuni regioni come i pomodori Pachino o il Culatello. Non ci resta che iniziare ad attaccare il primo dei cento adesivi alla ricerca dei migliori chef dello stivale, sperando di essere fortunati e non incappare in troppi doppioni.