di Zelia Federica Pastore © Il Fatto Quotidiano / Puntarella Rossa
Invitare gli amici a cena e cucinare per loro, ma in un ristorante, facendosi belli con i manicaretti preparati con l’aiuto di uno chef professionista: chef per una notte, ovvero l’intuizione geniale di Enrico e Cristiano Verger, due fratelli che hanno messo insieme la loro passione per la moda, il design e la cucina in un unico locale che le contenesse tutte e tre. Perché c’è chi sogna tutta la vita di aprire un chiringuito a Formentera e chi lo fa veramente. Però in centro città.
Enrico, come vi è venuto in mente di far cucinare gli avventori del vostro locale?
Bisogna fare una necessaria premessa: noi veniamo tutti e due dal mondo della moda, abbiamo sempre disegnato e prodotto una collezione di maglieria che si chiama appunto Verger, il nome del nostro locale, che è anche il nostro cognome. Erano anni che avevamo in mente di aprire uno spazio con anche un ristorante, un po’ come tutti quelli che dicono “apriamo un chiringuito a Formentera”: poi si sono create le condizioni per farlo, e l’abbiamo fatto, nel 2009. Vendiamo sempre la nostra maglieria ma mio fratello Cristiano da designer è diventato chef e supervisiona la parte della cucina e del food, io mi occupo un po’di tutto, della boutique della sala del servizio… Poi ci è venuta in mente anche questa pensata dello “chef per una notte”: è un po’ come se uno invitasse a casa a cena i propri amici, e l’idea carina è appunto quella di mettere a disposizione una cucina professionale con uno staff dedicato, che aiuti l’aspirante chef a preparare il menu, che è già proposto dal cuoco di quella notte.
Chi arriva da voi ha già in mente quello che vuole cucinare?
Sì assolutamente. Una delle ultime chef che abbiamo avuto è stata una ragazza brasiliana che ha messo a punto un menu tutto basato sulla tradizione culinaria del suo paese, l’ultimissima che abbiamo fatto è stata una cena vegetariana, fatto da questa blogger che si chiama Licia Agnelli . La persona chiama e dice che cosa ha in mente di cucinare, noi comperiamo il materiale e prepariamo le basi (non tutto può essere cucinato sul momento) poi l’aspirante chef di turno viene nel primo pomeriggio e inizia a fare le preparazioni,assaggia, fa le prove, dà l’ultimo tocco… Ovviamente il nostro staff supervisiona e consiglia, se rendere le preparazioni più o meno piccanti, più dolce o salato… comunque chi viene in cucina è lì per lavorare: gli viene anche data la casacca da chef, il suo grembiule, che poi si terrà come ricordo della serata.
Nel locale c’è una parte riservata per queste cene?
Fondamentalmente lo chef deve portare una decina di persone per prenotare la serata, poi noi la pubblichiamo sul nostro sito e mandiamo l’avviso tramite la nostra newsletter, e devo dire che son sempre venuti anche tanti altri clienti incuriositi dall’idea, o aspiranti chef che non hanno ancora preso il coraggio a quattro mani per cimentarsi dietro ai fornelli!
Quindi io, ipotetico cliente e aspirante Alain Ducasse, vi chiamo, prenoto per dieci amici, decido quello che voglio cucinare e anche tutti gli altri avventori del locale degusteranno le mie prelibatezze?
Sì , il menu è uguale per tutti. Alla fine diamo un giudizio da uno a 10: ognuno mette il suo voto sul menu, per il migliore prima dell’estate ci sarà un premio
Ma la gente cosa vuole cucinare?
Riceviamo richieste di ogni tipo: un signore che mi ha chiamato l’altro ieri che vuol cucinare le lumache. Vedo comunque che in generale sono tutte richieste particolari, tutti vogliono sfoggiare le proprie attività culinarie e cimentarsi non nel tradizionale piatto di pasta al sugo ma in qualcosa di insolito: ad esempio abbiamo preparato di recente il pollo alla brasiliana (abbondantemente rosolato in padella e servito con un risotto alle verdure) e delle tartare di pomodoro, avocado e coriandolo, vellutate di lenticchie e polpette di melanzane. Una delle ricette più richieste è il tortino di ricotta di capra al forno con composta di pomodori alla vaniglia (fatta mixando sapientemente pomodorini e bacello di vaniglia) e insalatina aromatica, che comprende misticanza, basilico fresco e cerfoglio, innaffiati di aceto di mele. In linea di massima tutti cercano di stupire amici e parenti.
Chi osa di più?
Decisamente le donne. Ho ricevuto tante richieste da parte di uomini,ma le ragazze si mettono sicuramente più in gioco (nel video la serata vegetariana di Alice Agnelli e Matilde Goggi, ndr).
I milanesi son capaci di cucinare?
Sì dai, questo è un luogo comune da sfatare!
E tu, Enrico, se dovessi invitare i tuoi amici cosa gli prepareresti?
Se fossi io lo chef per una notte proporrei questi spaghetti che facciamo nel locale seguendo una ricetta molto particolare, marchigiana, che facciamo solo noi, aglio olio e peperoncino, mantecati al rosso d’uovo e con una spruzzata di pomodoro: un piatto che io amo follemente e che proporrei a tutti. Come secondo farei una tagliata con carciofi e grana, o in alternativa un tortino di polipo e patate. Come dolce amo molto il crumble alle pere, lo servirei con una pallina di gelato al lampone. Comunque lo chef di famiglia è mio fratello Cristiano!
E il tocco da maestro?
Una bottiglia di Chiano di Avellino, senza dubbio…