Personal wine shopper, oibò, chi è costui? Metti che vuoi prenderti un vino e non sei un espertone. Un Barbera d'Asti? Sì, ma quale? Un Carussin o un Rinaldi? Ah, avere un personal wine shopper, al quale chiedere ogni curiosità e farsi consigliare su abbinamenti e retrogusti. Fantasia che sta per diventare realtà, almeno a guardare Rhex, il salone internazionale dell'accoglienza che si è svolto il 26 e 27 febbraio a Rimini Fiera. E che ha presentato la prima personal wine shopper: Paola Pavan, veneta di origine e trapiantata in Toscana, prima a registrare il marchio. I suoi clienti: "Persone non esperte, privati che vogliono dotarsi di una cantina variegata e completa, oppure in altri casi, aziende che vogliono fare omaggi o accompagnare eventi e che non hanno tante conoscenze a proposito di vini".
Paola (qui il suo sito) spiega che il suo è un percorso "di educazione". E racconta questo simpatico aneddoto: "Un consumatore americano, una volta, sentito dire che il vino aveva un gusto di fragola mi ha chiesto in quale fase della produzione veniva aggiunto il profumo di questo frutto". Alla fine, no?
Comunque sia, se il personal wine shopper non vi convince (a noi non del tutto), c'è sempre l'amico espertone. O, meglio ancora, l'amico titolare o commesso di enoteca. Frequentare con costanza delle buone enoteche, diventare un cliente affezionato e curioso può essere un ottimo modo per farsi un personal wine shopper. A patto, s'intende, di scegliere l'enoteca giusta.